La recensione di Yakuza: Like a Dragon per PS5 ci ha consentito di tornare negli affascinanti scenari dell'ultimo episodio della serie SEGA, che come saprete ha tagliato i ponti con il passato sotto svariati punti di vista: sono stati introdotti un nuovo protagonista, una nuova ambientazione principale e un sistema di combattimento a turni in stile jRPG che rimpiazza lo storico (e ancora validissimo!) approccio action brawler.
Si tratta inoltre del primo capitolo di Yakuza parlato non solo in giapponese ma anche in inglese (con tanto di labiale sincronizzato) e sottotitolato in italiano: un elemento da non sottovalutare per chi aveva sempre voluto avvicinarsi al franchise ma è stato frenato dalla barriera linguistica. Ecco, ora non ci sono più scuse: Like a Dragon rappresenta un nuovo inizio anche per voi.
La versione PS5
Cominciamo subito dagli aspetti più rilevanti della versione PlayStation 5 di Yakuza: Like a Dragon, che rispetto all'edizione PS4 può vantare alcuni importanti miglioramenti tecnici. Sono infatti presenti due modalità grafiche che permettono, in qualsiasi momento, di far girare il gioco a 4K reali e 30 fps oppure a 1440p e 60 fps.
Bastano davvero pochi minuti per capire come la seconda opzione risulti sostanzialmente superiore alla prima: visitare la Yokohama virtuale del titolo sviluppato dal Ryu Ga Gotoku Studio è molto più piacevole laddove si possa godere dei 60 fotogrammi, e le rinunce in termini di dettaglio appaiono sinceramente trascurabili, a occhio nudo.
Certo, è un peccato che la maggiore fluidità non possa essere messa al servizio di un sistema di combattimento action, basato anche su timing e precisione, come quello degli episodi precedenti della serie, ma si tratta di una considerazione prettamente personale. Davvero istantanei i caricamenti: il velocissimo SSD NVMe della console Sony fa la differenza rispetto al disco meccanico di PS4, non ci sono dubbi.
È dunque davvero un peccato che, pur offrendo un upgrade gratuito per i possessori del gioco su PlayStation 4, Yakuza: Like a Dragon per PS5 non riconosca i vecchi salvataggi e costringa dunque a ricominciare la lunghissima campagna da capo. Non è un problema per chi acquista il gioco adesso, ma chi magari l'ha interrotto a metà per poterlo completare sulla nuova console avrà una brutta sorpresa.
Storia
Ichiban Kasuga è il protagonista di Yakuza: Like a Dragon. Cresciuto in una soapland di Kamurocho e finito ben presto in brutti giri, viene letteralmente salvato dal patriarca della famiglia Arakawa, che il ragazzo vede come un padre ma che un giorno gli chiede di sacrificarsi per il bene del clan, assumendosi la responsabilità di un omicidio che non ha commesso.
Ichiban accetta di buon grado, ma quando esce di prigione, diciotto anni dopo, si trova ad affrontare una situazione inaspettata: il Clan Tojo è stato spazzato via, la temutissima Alleanza Omi ha preso il controllo della città e il suo ex capo si è adeguato alla situazione, tradendo i propri ideali e il sacrificio stesso compiuto dal suo devoto sottoposto. Quando Ichiban chiede spiegazioni, Arakawa addirittura gli spara.
Risvegliatosi in quel di Isezaki Ichijo, a Yokohama, l'uomo scopre che qualcuno ha curato le sue ferite, salvandogli la vita: si tratta di Yu Nanba, un senzatetto ex infermiere che lo accoglie nel proprio rifugio. È l'inizio di una nuova vita per Ichiban, che prova a lasciarsi il passato alle spalle e a costruirsi un futuro nella nuova città, insieme a Nanba ma anche all'ex poliziotto Koichi Adachi e alla barista Saeko Mukuoda.
Quello che Ichiban ancora non sa è che c'è un motivo se è stato portato a Yokohama, e la banconota falsa che qualcuno gli ha messo in tasca racconta una parte della storia. Determinato a capire cosa c'entri Arakawa con tutto questo e cosa sia davvero successo al suo vecchio clan, il protagonista di Yakuza: Like a Dragon non smetterà di lottare.
Gameplay
La nuova ambientazione di Yokohama rappresenta un'interessante novità per la serie, visto che parliamo di uno scenario grande circa tre volte Kamurocho e comunque non l'unica location che potremo visitare nel corso della campagna, caratterizzata da una durata pari a non meno di 40 ore e da una narrazione anche qui intensa, coinvolgente, ricca colpi di scena e di personaggi ben tratteggiati.
La struttura in stile sandbox tradizionale della serie vanta tantissime attività collaterali e minigame con cui potremo cimentarci a piacimento, dai Club SEGA con i loro coin-op (in questo caso Out Run, Space Harrier, Fantasy Zone, Super Hang-On, Virtua Fighter 2 e Virtua Fighter 5: Final Showdown) alla raccolta delle lattine in corsa, dal karaoke alle frenetiche gare di go kart, dal batting center alle partite di shogi, passando per l'affascinante attività gestionale in cui Ichiban viene coinvolto da un certo punto della storia: per ulteriori dettagli, date un'occhiata alla nostra recensione di Yakuza: Like a Dragon per PS4.
Se sul fronte dell'esplorazione e dell'interazione è stata mantenuta una netta continuità rispetto al passato, pur proponendo scenari mai così ampi e accessibili, come detto è il nuovo sistema di combattimento a caratterizzare in maniera forte questo capitolo, con l'introduzione di scontri a turni in stile jRPG e tutto ciò che ruota attorno a tale approccio, inclusa l'inevitabile necessità di andare in giro a effettuare grinding quando determinati boss si rivelano troppo forti.
La nostra opinione in questi mesi non è cambiata: è un peccato che gli sviluppatori abbiano rinunciato a un impianto action così solido e ben realizzato, che poteva essere reso più interessante semplicemente ricorrendo a meccaniche action RPG. I duelli a base di strategia funzionano discretamente e possono contare sul grande spessore del job system, con le sue tante sfaccettature, ma quando hai una narrazione così ben costruita nel caricare le emozioni in vista di uno scontro diventa poi uno smacco non poter menare le mani come in passato.
Realizzazione tecnica
Il Dragon Engine si presenta in Yakuza: Like a Dragon nella sua forma migliore, forte di un sistema di illuminazione sostanzialmente migliorato, che finalmente elimina la piattezza storica dei paesaggi diurni e rende ancora più affascinanti gli scorci serali, quando si passeggia per il centro di Yokohama circondati dalle insegne dei locali, con la ruota panoramica che gira in lontananza.
È sicuramente la nuova ambientazione il piatto forte del gioco, e come detto vederla muoversi a 60 fps su PS5 è una gioia per gli occhi (qui sotto trovate un video che abbiamo catturato per mettere a confronto le due modalità grafiche), ma anche i personaggi non scherzano: i modelli poligonali delle cutscene sono straordinari e lo stacco quando si passa alla grafica in-game non è evidente come nei precedenti episodi, segno che anche su questo fronte sono stati apportati grossi miglioramenti.
C'è poi una varietà visiva incredibile, che solo in termini di tipologie di nemici esprime decine e decine di soluzioni differenti, che pescano dalla fantasia del protagonista: Ichiban è un appassionato del classico Dragon Quest, e così a ogni scontro la sua immaginazione trasforma i normalissimi avversari di turno in buffoni mascherati, pirati, poliziotti corrotti e folli maniaci con il giaccone lungo d'ordinanza.
Certo, non mancano concessioni decisamente old-gen in alcuni risvolti del level design, vedi ad esempio i dungeon e alcune sezioni alternative, ma in linea di massima ci troviamo di fronte al miglior Yakuza di sempre dal punto di vista estetico: una validissima opportunità per effettuare un po' di turismo virtuale fra le strade delle più importanti città giapponesi, accompagnati da una colonna sonora in larga parte già sentita ma sempre coinvolgente, nonché da dialoghi interpretati con grande convinzione.
Conclusioni
La versione PS5 di Yakuza: Like a Dragon consegna anche agli utenti Sony un'esperienza tecnicamente irreprensibile, grazie all'ottima modalità grafica a 1440p e 60 fps, nonché a caricamenti davvero istantanei. È un peccato che questa edizione next-gen non sia compatibile con i salvataggi effettuati su PS4, vista anche la possibilità di effettuare l'upgrade gratuito: considerata la lunghezza e la corposità dell'esperienza, ricominciarla da capo potrebbe non essere nelle vostre corde, ma magari avete apprezzato così tanto il nuovo approccio in stile jRPG da voler sperimentare nuovi mestieri e possibilità. Nessun problema invece per chi comincia da capo: preferivamo il sistema di combattimento action, ma la narrazione, le ambientazioni e i protagonisti di Like a Dragon non potranno lasciarvi indifferenti.
PRO
- Storia, personaggi e ambientazione strepitosi
- Campagna estremamente ricca e duratura
- Ottima la modalità a 60 fps, caricamenti istantanei
CONTRO
- I combattimenti a turni depotenziano l'esperienza
- L'azione diventa spesso ripetitiva
- La versione PS5 è incompatibile con i vecchi salvataggi