Quando abbiamo recensito Ys VIII: Lacrimosa of Dana nella sua prima incarnazione del 2017, abbiamo cominciato il pezzo con uno spiegotto sulle origini della serie Falcom, che risale al 1987, perché all'epoca la conoscevano in pochissimi. Quasi cinque anni dopo non è che la situazione sia cambiata poi così tanto, ma l'uscita di Ys IX: Monstrum Nox ha quantomeno mantenuto il ritmo nel rilancio della serie, e convinto NIS America a riproporre i titoli più interessanti - e venduti - come appunto Lacrimosa of Dana, che giunge così alla sua seconda conversione per console Sony.
Nella nostra recensione di Ys VIII: Lacrimosa of Dana per PlayStation 5 faremo una sintetica panoramica su ciò che il gioco ha da offrire, prima di concentrarci sulle novità di questa conversione, perciò vi rimandiamo alla nostra precedente recensione per Nintendo Switch nel caso in cui vogliate approfondire l'argomento in dettaglio.
La storia
La serie Ys ha per protagonista Adol Christin, un giovane avventuriero che in qualche modo finisce sempre per naufragare qua e là. Questa volta, però, Adol si ritrova in buona compagnia. La storia comincia quando la nave Lombardia, che trasporta un pittoresco equipaggio oltre al nostro eroe, passa troppo vicino all'isola maledetta di Seiren. Adol si ritrova sulla riva, solo e confuso. Dopo aver incontrato Laxia, una giovane e scontrosa naufraga come lui, i due cominciano a esplorare l'isola in cerca dei compagni di viaggio scomparsi e di una via di fuga.
La progressione nella storia è legata a doppio filo con l'esplorazione e il ritrovamento degli altri naufraghi. L'isola di Seiren è una regione enorme, divisa in ampi spazi separati da brevissimi caricamenti: seguendo l'obiettivo principale di turno, ci spingeremo sempre in profondità, imbattendoci in nuovi personaggi che si uniranno al nostro gruppo oppure torneranno al campo base, mettendo in piedi una rosa di servizi che comprende botteghe, fabbri e altre funzionalità. Non sarebbe sbagliato definire Ys VIII come una specie di "metroidvania" dato che il sistema di progressione è essenzialmente lo stesso.
Purtroppo la storia non ingrana subito. L'inizio è di una lentezza preoccupante, anche per colpa di un comparto tecnico che sente il peso degli anni e che ricorre frequentemente ai dialoghi in inglese. A un certo punto, però, la trama di Ys VIII decolla con una serie di colpi di scena interessanti che scavano a fondo nella mitologia della serie, strizzando l'occhio ai fan storici. Bisogna stringere i denti per un po', ma Ys VIII si può facilmente considerare come la migliore avventura di Adol Christin.
Il sistema di combattimento
Ys VIII è un action GDR: il giocatore ha completo controllo, in tempo reale, dei movimenti e delle azioni di Adol o di uno dei suoi compagni di viaggio. Il party può essere infatti composto da massimo tre personaggi e il giocatore può scambiarli in qualunque momento, premendo un semplice tasto. La mappa si esplora in lungo e in largo ricorrendo a corse e salti, mentre il sistema di combattimento è incentrato su alcune semplici manovre, in particolare la schivata e la parata: premendo i tasti al momento giusto, si innescano i potenziamenti chiamati Flash Dodge e Flash Guard. L'effetto dura pochi secondi, ma in questo frangente il tempo rallenta e il giocatore guadagna un sensibile bonus ai danni inferti e alla velocità di movimento.
Il sistema di combattimento premia l'aggressività, poiché non ci sono veri e propri incantesimi curativi, dato che la vita si ripristina restando fermi, e il giocatore accumula la risorsa cui attingono le mosse speciali semplicemente attaccando il nemico, ragion per cui bisogna mettere in moto anche i neuroni. Ogni membro del party, infatti, impiega un'arma che infligge un certo tipo di danno contro cui i nemici possono essere più o meno vulnerabili. Per questo motivo costruire il party in base ai nemici da affrontare diventa presto fondamentale, ma anche studiare e imparare i comportamenti dei mostri, così da prevedere i loro prossimi attacchi e sfruttare al massimo gli effetti di Flash Guard e Flash Dodge, caricare l'indicatore dei super attacchi e spazzare via i nemici nel minor tempo possibile.
La conversione PlayStation 5
Ys VIII è un titolo divertentissimo, ma bisogna venire a patti non tanto con la storia che ci mette un po' a ingranare, quanto soprattutto con un comparto grafico demodé in cui spicca una modellazione poligonale generalmente grossolana, anche se almeno i personaggi principali godono di un livello di dettaglio notevole. La direzione artistica compensa queste spigolosità con un character design sobrio e convincente, ma soprattutto con una varietà di scenari che è un piacere esplorare sulle note di una colonna sonora di altissimo livello, come da tradizione.
La versione PlayStation 5, in realtà, non aggiunge assolutamente nulla al gioco originale in termini di contenuti, eccezion fatta per i DLC che sono compresi nel prezzo fin da subito e includono, oltretutto, qualche costume che fino ad oggi era rimasto un'esclusiva giapponese.
Sul fronte tecnico, invece, i miglioramenti sono abbastanza evidenti. I caricamenti sono diventati davvero fulminei, e considerando che l'isola di Seiren è divisa in "stanze" questo è un grande valore aggiunto. Sono state poi ritoccate tutte le ombre, che appaiono molto più definite e realistiche rispetto al passato, e si è lavorato sulla draw distance e sulla palette cromatica per migliorare sensibilmente la resa visiva negli scenari e nei combattimenti. Questi ultimi traggono ulteriore beneficio dal passaggio a 120 fotogrammi al secondo, che scendono a 60 se si imposta la risoluzione a 4K. I rallentamenti che si verificavano ogni tanto su PlayStation 4 e molto più spesso su Nintendo Switch sono del tutto scomparsi, ovviamente, e oltretutto Nihon Falcom ha aggiunto anche il supporto per mouse e tastiera.
Conclusioni
Confermiamo il voto che avevamo assegnato a Ys VIII: Lacrimosa of Dana nel 2018, ma è importante contestualizzare la proposta Nihon Falcom, che resta un ottimo gioco, al netto di qualche incertezza, nella sua versione migliore possibile. Tenete presente che non si tratta di un remake o di una remastered vera e propria, quanto di una semplice riproposta, dedicata soprattutto a chi non ha ancora giocato Ys VIII ma possiede la console Sony più recente.
PRO
- È il migliore episodio della serie Ys
- Pochi ma incisivi miglioramenti grafici
CONTRO
- Nessuna novità rispetto alle versioni precedenti
- È comunque un titolo di qualche generazione fa