Ambientato in una curiosa Londra in stile steampunk, caratterizzato da un quartetto di carismatici personaggi e da un'orda di creature da incubo, il trailer di The Order: 1886 è stato uno dei più convincenti dello scorso Electronic Entertainment Expo. Si era detto che quella sequenza girasse in tempo reale, si era ipotizzato che la storia si svolgesse in una realtà parallela alla nostra, si era riflettuto sui nomi degli eroi e su quel Galahad per protagonista che richiamava esplicitamente il Ciclo bretone... ma nulla era stato davvero confermato, su niente era stato messo un punto. Fino a qualche giorno fa, quando Ready at Dawn si è sbottonata con la rivista GameInformer, la quale ha pubblicato un interessantissimo articolo che rivela alcuni dettagli assolutamente inediti su ciò che possiamo aspettarci da quello che potrebbe rivelarsi uno dei primi, veri e propri videogiochi "next gen". Ready at Dawn, famosa per i suoi God of War per PSP e per la conversione di Okami per Wii, e particolarmente vicina a noi italiani per essere stata co-fondata dal nostro connazionale Andrea Pessino, sembra voler scommettere tutto su questa nuova proprietà intellettuale.
Tante novità su The Order: 1886, il nuovo brand dei Ready at Dawn in esclusiva per PlayStation 4
Universi paralleli
Era proprio vero, quindi: quel trailer ci aveva mostrato uno scorcio di una Londra in piena rivoluzione industriale, peccato che non fosse la nostra.
The Order: 1886 racconta una storia un po' diversa, in cui gran parte dell'umanità, tra il sesto e il settimo secolo dopo Cristo, si è evoluta differentemente, assumendo tratti bestiali e poteri sovrannaturali. Gli altri esseri umani li soprannominano ispirandosi alla mitologia e al folklore, ma più in generale li chiamano "half-breed". Tra gli half-breed e gli esseri umani scoppia quindi una guerra che miete numerosissime vittime, cambiando drasticamente il corso della storia. Secoli dopo, resosi conto che gli half-breed stanno vincendo, un uomo di nome Arthur raduna i migliori guerrieri del suo tempo, fondando l'Ordine... praticamente i cavalieri della Tavola Rotonda di questo strano universo parallelo. Nonostante i loro sforzi, i "cavalieri" di Arthur non riescono a contrastare il nemico, ma tutto è destinato a cambiare grazie alla cosiddetta "acqua nera", una sostanza che conferisce ai membri dell'Ordine dei poteri incredibili, migliorando la loro costituzione e prolungando la loro vita. Da quel momento in poi, ogni membro dell'Ordine addestra un discepolo destinato ad ereditarne il nome alla sua morte, e nel 1886 il protagonista, Grayson, è il terzo Galahad. Gli esseri umani hanno sviluppato una tecnologia più avanzata rispetto a quella del 1800 nella nostra linea temporale, fatta di armi a energia e radiotrasmettitori. Galahad e i suoi compagni dell'Ordine continuano a combattere vivendo un'innaturale lunga vita, guardando i propri cari e gli amici morire intorno a loro, e durante l'avventura il protagonista si troverà a mettere in discussione la propria missione e il significato della sua esistenza. L'intenzione di Ready at Dawn è quella di proporre una storia da cardiopalma dai tratti marcatamente cinematografici, traendo esplicitamente ispirazione da un altro franchise famosissimo di casa Sony: Uncharted. I vari personaggi interagiranno tra loro, parlando e battibeccando durante le missioni, e l'idea è quella di caratterizzarli al meglio in modo da rendere l'esperienza ancora più coinvolgente. Ready at Dawn promette che la storia non sarà poi così semplice come appare, dato che Galahad e soci avranno gatte da pelare molto più complicate: nel 1886, l'Ordine ubbidisce direttamente al Lord Cancelliere, e si è stretto particolarmente intorno ai più alti ranghi della società, mentre il popolino fa la fame e sente sempre di più il peso di questa disparità.
Il fucile nella roccia
C'è una guerra civile alle porte, insomma, e l'Ordine dovrà vedersela da una parte con gli half-breed, e dall'altra con gli esseri umani ribelli. La trama, scritta dal fondatore Ru Weerasuriya e da Kirk Ellis (già sceneggiatore della miniserie TV John Adams) sembra insomma prevedere parecchi colpi di scena, soprattutto perché Ready at Dawn non ha voluto anticipare nulla su alcuni misteri riguardanti i giochi di potere all'interno dell'Ordine, le intenzioni del Cancelliere, il fato di "re Artù". The Order: 1886 vuole essere una specie di film, oltre che uno shooter in terza persona, e lo ha dimostrato una sequenza giocabile che gli sviluppatori hanno soprannominato "momento cinematico interattivo": Galahad e Percival devono trascinare un compagno ferito in un edificio, e mentre la telecamera zooma su di loro, gli altri cavalieri dell'Ordine cercano di respingere l'assalto degli half-breed dalla balconata soprastante. La sequenza serve anche a chiarire un concetto: l'acqua nera prolunga la vita dei "cavalieri", ma non li rende immortali. Galahad e soci sono più forti e resistenti, ma possono morire come qualunque altro essere umano; ciò nonostante, è possibile ricorrere all'acqua nera per ripristinare la propria energia vitale in caso di bisogno. Sempre restando in tema di commistione tra linguaggio cinematografico e videoludico, anche i "quick time event" di The Order: 1886 sono diversi dal solito. L'idea è che Galahad ha alle spalle secoli di combattimenti e di esperienza che gli garantiscono dei riflessi ai limiti della precognizione: di conseguenza, ci sono certi momenti - per esempio, un improvviso agguato da parte di un nemico - in cui è possibile vagliare diverse possibilità prima di premere il pulsante per reagire. In questi casi, il giocatore può muovere la telecamera per esaminare le varie opzioni a sua disposizione, come un oggetto contundente nei paraggi, e scegliere quella che reputa più opportuna, così che Galahad possa limitarsi a schivare l'attacco o afferrare un elemento dell'ambiente per colpire l'aggressore. Tutto questo, ovviamente, non sarebbe possibile senza la potenza di calcolo offerta dalla nuova console Sony. Gli sviluppatori di Ready at Dawn si sono definiti entusiasti dalle capacità di PlayStation 4: l'idea del nuovo franchise bolliva in pentola dal 2003 ma solo nel 2009 si è cominciato a lavorare concretamente. Prima, secondo Ru Weerasuriya, non sarebbe stato possibile: lo ha dimostrato un'altra riproduzione del trailer dell'E3, ma questa volta lo sviluppatore si è divertito a giocare con la telecamera, confermando che quella sequenza era davvero in tempo reale.
The Order: 1886, insomma, dovrebbe verosimilmente apparire sulle nostre TV proprio come il trailer che abbiamo visto qualche mese fa, e che vi riproponiamo con questa anteprima. Ciò che non si vede, però, è la complessità dell'engine. Ready at Dawn ci ha tenuto a specificare una feature in particolare, inerente la fisica: lo sviluppatore ha infatti adottato il concetto di "corpo morbido" piuttosto che "rigido", e questo significa che ogni modello presente nel gioco reagisce in maniera naturale e convincente all'interazione con un altro modello. Un urto può piegare o infrangere una lastra di metallo, i tessuti vengono dinamicamente rimodellati al contatto, e così via. Si tratta di un'implementazione pensata per perfezionare e rendere ulteriormente credibile l'aspetto realistico del gioco, portando a momenti davvero affascinanti. The Order: 1886 potrebbe essere benissimo un perfetto esempio di quello che vedremo con la prossima generazione di videogiochi e il sottotitolo lascia intendere che, se avrà successo, potrebbe non essere soltanto il primo e ultimo capitolo di questo nuovo e affascinante franchise.
CERTEZZE
- Realizzazione tecnica d'avanguardia
- Intrigante rivisitazione del Ciclo bretone
DUBBI
- Complessità del gameplay tutta da verificare
- Non è facile dosare l'aspetto cinematografico di un videogioco