Il nuovo, controverso sviluppo del medium videoludico, costellato da produzioni infestate da Season Pass, microtransazioni e DLC, talvolta semplicemente incomplete o con problemi di lancio pesantissimi, sta mietendo vittime illustri in particolar modo tra i cosiddetti Tripla A, lasciando l'amaro in bocca all'utenza hardcore (ma non solo) cresciuta con un certo tipo di esperienze, oggi sempre più difficili da riassaporare. Basti pensare al debutto disastroso di DriveClub e Sim City, all'assenza di una campagna single player in Star Wars Battlefront e Rainbow Six: Siege o alle mancanze dell'attesissimo Street Fighter 5, per avere un'idea di come siano sostanzialmente cambiati gli equilibri rispetto al non troppo remoto e glorioso passato.
In questo scenario, destabilizzato anche dalla discussa moda delle "remastered", dai Free to play trasformati in pay to win e dal successo dei dispositivi mobili, è stato introdotto un altro pomo della discordia, ovvero quello della distribuzione episodica, già affermatasi con produzioni indipendenti alla stregua delle avventure Telltale, di Life is Strange e in qualche modo anche del reboot di Killer Instinct, in procinto di essere aggiornato con la terza stagione. Se per determinati giochi si è trattato di un compromesso accettabile, la notizia che una delle colonne portanti del medium come Hitman sarebbe stata lanciata con la suddetta formula ha generato una coltre di sdegno nella nutrita fanbase, rassicurata solo in parte dal prezzo complessivo della prima stagione, che non avrebbe superato quello di un prodotto unico e compiuto. Nonostante il rospo da ingoiare, da mandar giù assieme a quello relativo alla natura episodica del remake di Final Fantasy VII, lo scorso 11 marzo il primo episodio di Hitman è sbarcato con discreto successo sui marketplace delle principali piattaforme da gioco, raccogliendo sì alcune critiche ma anche giudizi complessivamente positivi, come potete leggere dalla nostra recente analisi. Dopo averne saggiato a fondo le dinamiche su PlayStation 4 e PC, abbiamo deciso di stilare una lista dei desideri mettendoci dentro tutto ciò che vorremmo vedere implementato nei prossimi, attesi episodi.
Attese e speranze per i futuri episodi della prima stagione di Hitman, reboot della saga Io Interactive
Sicario a rate
Pur essendo stato accolto molto positivamente, la linearità e la deriva action di alcune sezioni di Hitman Absolution (2012) hanno impedito all'opera di imporsi nei cuori di molti appassionati, lasciando lo scettro di capitolo più amato al precedente Blood Money, quarta iterazione della saga pubblicata nel 2006 su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Il sesto capitolo, chiamato semplicemente Hitman nell'ottica di un vero e proprio reboot della serie, un po' come avvenuto col recente Need for Speed di Electronic Arts, attinge a piene mani dalle dinamiche sandbox apprezzate proprio in Blood Money, contaminandole tuttavia col solido gameplay rivisitato di Absolution: una ricetta gustosa che è all'origine della buona accoglienza riservata al nuovo episodio.
Benché la mappa principale del pacchetto sia Parigi, dove l'Agente 47 deve eliminare una facoltosa quanto diabolica coppia legata all'organizzazione segreta IAGO, essa è accompagnata da un paio di interessantissimi livelli aggiuntivi dedicati al prologo, già apprezzati nella recente beta. Non nascondiamo che nei futuri sei episodi, la cui uscita a cadenza mensile terminerà in estate, ci piacerebbe vedere applicata una soluzione analoga, con le grandi mappe già annunciate di Italia, Marocco, Stati Uniti, Giappone e Thailandia accompagnate da stage più contenuti ma comunque apprezzabili. Del resto lo yacht del tutorial e in particolar modo la base russa sita a Cuba, tra contratti, missioni Escalation, sfide e obiettivi di vario genere offrono comunque una buona dose di rigiocabilità per chi si lascia irretire dalle dinamiche sandbox della produzione. Per quanto concerne le mappe principali, è noto che esse saranno dalle sei alle sette volte più grandi rispetto ai livelli maggiori presenti in Hitman Absolution, un risultato notevole già apprezzabile nello scenario parigino, dove il palazzone storico teatro della sfilata di moda Sanguine si presenta semplicemente maestoso e dettagliatissimo, con un dedalo di stanze e corridoi che lascia davvero a bocca aperta per varietà degli ambienti e cura nei particolari. Al posto di un unico, enorme edificio, nei futuri episodi ci aspettiamo la riproduzione di interi quartieri cittadini e villaggi immersi nella natura, liberamente esplorabili anche in verticale.
In tal senso, le immagini relative alla fittizia mappa italiana di Sapienza sembrano essere piuttosto rassicuranti, dato che nel trailer è possibile ammirare un agglomerato urbano di discrete dimensioni sito alle pendici di una montagna, con tanto di spiaggia, chiesa e una generosa magione, probabile dimora di uno dei bersagli. La mappa di Sapienza dovrebbe arrivare in aprile seguita a ruota da quella di Marrakech, della quale in un precedente trailer sono emerse immagini di un affollatissimo mercato e di una base militare. Per quanto concerne la trama, nel primo episodio essa risulta decisamente rarefatta, ciò nonostante alcuni filmati, e in particolar modo quello che chiude la missione parigina dopo l'eliminazione di Viktor Novikov e della compagna Dahlia Margolis, suggeriscono interessanti sviluppi legati a una misteriosa asta fra potenti per aggiudicarsi i nomi di alcuni agenti sotto copertura dell'MI5 (i servizi segreti britannici). Non è ancora chiaro se le missioni successive saranno collegate fra loro sotto il profilo narrativo, ma sicuramente al termine della prima stagione (per il prossimo anno ne è già prevista una seconda) saremmo felici di aver vissuto una trama solida e impreziosita da qualche colpo di scena, come in Hitman Absolution. A tal proposito andrebbero tenute in considerazione anche le due missioni del prologo legate ai primi passi dell'Agente 47 nell'agenzia e al suo addestramento, coordinato dalla storica mentore Diana Burnwood. Le mappe minori di cui accennavamo in precedenza potrebbero far riferimento proprio a un ritorno del protagonista nel quartier generale dell'ICA, magari per introdurre nuovi gadget attraverso qualche flashback.
Eleganza spietata
Per quanto concerne armi e strumenti utilizzabili, benché ve ne siano diversi da scovare nelle mappe o sbloccare attraverso i cosiddetti punteggi "Professionalità", nei prossimi episodi non ci dispiacerebbe un ampliamento dell'inventario, magari con l'aggiunta di oggetti unici e contestuali all'ambientazione. Del resto il gameplay sandbox di Hitman spinge proprio a sperimentare continuamente nuove opportunità: basti pensare all'utilissimo piede di porco, necessario per simulare catastrofici incidenti sabotando oggetti di grosse dimensioni, come il contenitore del gommone di salvataggio sullo yacht o le grandi casse acustiche poste sopra la passerella di Parigi.
Tra gli aspetti maggiormente criticati di questo nuovo capitolo (ma non solo) vi è l'intelligenza artificiale degli NPC, che pur risultando più evoluta rispetto ai capitoli precedenti resta saldamente ancorata a routine comportamentali piuttosto datate e prevedibili. Durante gli stati di allerta sarebbe ad esempio opportuna un'efficacia maggiore nel pattugliamento e nella ricerca dei "dispersi" di turno. Interventi sensibili su questo fronte potrebbero inficiare i delicati equilibri dello stratificato gameplay e rovinarne la fruibilità, tuttavia un comportamento più realistico e attivo in determinate circostanze sarebbe auspicabile. Del resto, gente che ci osserva mentre avveleniamo un drink e che pur allarmandosi non avverte la futura vittima, o guardie che entrano nel panico se ci aggrappiamo a un cornicione, non aiutano di certo a immergersi nell'atmosfera. I travestimenti rappresentano un altro dei punti cardine nella struttura ludica di Hitman, tuttavia abbiamo notato che alcuni di essi lasciano davvero troppa libertà di movimento, come ad esempio quelli dello sceicco e del modello Helmut Kruger, quest'ultimo molto somigliante al nostro glaciale Agente 47. Per rendere più intriganti e credibili i travestimenti "vip" potrebbe essere interessante dover recuperare documenti d'identità e informazioni da utilizzare in ipotetici interrogatori di circostanza. Il suddetto Helmut Kruger è un personaggio collegato al nuovo sistema di "Opportunità" del quale abbiamo discusso nella nostra recensione: averne di più varie e spettacolari nei prossimi episodi aiuterebbe ad ampliare ulteriormente il già elevato livello di rigiocabilità dell'opera.
Dal punto di vista squisitamente tecnico, sarebbe opportuno rimuovere la necessità di una connessione costante a internet per giocare, dato che in caso di problemi al server o disconnessioni improvvise si viene purtroppo sbattuti fuori dalla partita. Nei primi giorni di rodaggio è emerso purtroppo più di qualche grattacapo, con perdite di oggetti, server offline e mancato riconoscimento dell'account Square Enix; al momento, comunque, le criticità maggiori sembrano essere rientrate. Il titolo si è presentato ai nastri di partenza con un numero di bug decisamente inferiore rispetto a quello dei codici preview testati durante gli eventi stampa, ciò nonostante il livello di rifinitura non risulta ancora perfetto. Tra i bug più fastidiosi che abbiamo incontrato vi è ad esempio l'impossibilità di neutralizzare due camerieri in una cucina del palazzo di Parigi; stordito il primo, infatti, il secondo finisce sistematicamente compenetrato nel pavimento, impedendoci di rimuoverne il corpo e dunque di lasciarci campo libero per agire contro il nostro reale bersaglio. Viste le numerose opportunità offerte dal gameplay sandbox non si tratta di un bug che "rompe il gioco", ma è indubbiamente fastidioso e va rimosso al più presto, anche perché non si tratta dell'unica stanza in cui i personaggi possono rimanere incastrati nel pavimento o persino precipitare al piano di sotto. In alcune occasioni ci è capitato di vedere NPC parlare da soli dopo averne eliminato l'interlocutore, inoltre i pattern di movimento di alcuni soggetti, seppur vari, dopo un po' risultano troppo ripetitivi e dunque prevedibili. Ci auguriamo che tutti questi difetti vengano rettificati al più presto e che i prossimi episodi ne siano del tutto scevri, inoltre è indispensabile che Io Interactive continui a lavorare sul fronte dell'ottimizzazione grafica, visti i problemi di fluidità riscontrati. Nel complesso Hitman risulta comunque un prodotto solido e con ampie possibilità di crescita; non è inverosimile immaginare che al termine della prima stagione potremmo trovarci col miglior capitolo della serie.