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Alaloth: Champions of the Four Kingdoms, dopo mesi di silenzio il gioco di ruolo Gamera Interactive è finalmente completo!

Non abbiamo ancora provato Alaloth: Champions of the Four Kingdoms, ma quel che abbiamo visto del gioco di Gamera Interactive ci è piaciuto davvero tanto.

ANTEPRIMA di Francesco Serino   —   30/05/2022
Alaloth: Champions of the Four Kingdoms
Alaloth: Champions of the Four Kingdoms
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Gamera Interactive è finalmente a un passo dal riuscirci: dopo anni di durissimo lavoro, la software house italiana impegnata nel coraggioso e più volte posticipato Alaloth: Champions of The Four Kingdoms ha imboccato il rettilineo finale. Una notizia fantastica perché questo particolarissimo gioco di ruolo, pur rimanendo un progetto indipendente, rappresenta una delle produzioni italiane più importanti e sofferte in circolazione. Alaloth ha un suo peso specifico perché non deve essere costato poco realizzarlo, specialmente sommando tutte le sfortune che il team di sviluppo e il gioco hanno dovuto affrontare per arrivare a un passo dalla release date.

Vi raccontiamo il perché nell'anteprima di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms.

DNA di razza

Bloody Lake, una delle ambientazioni di Alaloth
Bloody Lake, una delle ambientazioni di Alaloth

Visto l'approssimarsi dell'uscita, due settimane fa abbiamo avuto la fortuna di passare due lunghe ore insieme ad Alaloth: Champions of The Four Kingdoms e al suo padre putativo Alberto Belli, pronto a raccontarci ogni dettaglio di un progetto che ha iniziato a immaginare e poi a sognare di realizzare, fin da quando era un bambino. La fonte d'ispirazione di Alaloth è chiara: i grandi GDR del periodo d'oro di Bioware e Obsidian sono senza dubbio quelli più visibili, ma è soprattutto il cult game Moonstone, uscito nel 1991 per Amiga e Pc, a fornire al titolo di Gamera Interactive un'identità ben precisa e alquanto originale, poiché praticamente inutilizzata da quasi trent'anni.

Moonstone: A Hard Days Knight è, infatti, un gioco che non ebbe grandissimo successo per tutta una serie di fattori, inclusa la mancata distribuzione negli Stati Uniti. Un altro colpo lo subì per via della sua violenza grafica che ne impedì il salto su console, dove però l'industria e il pubblico si stavano velocemente spostando. Moonstone pagò insomma le stringenti regole sulla violenza che solo un anno dopo vennero infrante e riscritte da Mortal Kombat e Night Trap.

Fortunatamente, Alaloth: Champions Of The Four Kingdoms non corre gli stessi rischi di Moonstone, non sfoggia nemmeno lo stesso grado di violenza, ma in quanto ad atmosfera gli ci si avvicina moltissimo. È fantasy, estremamente fantasy, eppure al tempo stesso Alaloth rimane con i piedi per terra, s'inventa regole per rimanere con i piedi per terra anche dal punto di vista del gameplay.

Come detto, non abbiamo ancora provato in prima persona il gioco, ma il codice per la recensione dovrebbe oramai essere imminente, come imminente è il suo debutto su Steam (e speriamo successivamente anche su altre piattaforme). Di conseguenza non sappiamo ancora dirvi nel dettaglio come sarà il feeling una volta con il pad tra le mani (o con i più classici mouse e tastiera), ma possiamo però raccontarvi di un combat system semplice, ma dritto al punto, dominato dalla matematica come dalla nostra abilità con i comandi; dove potremo scegliere tra attacchi veloci o più potenti, schivando al momento giusto per evitare i colpi avversari. Fortunatamente, in Alaloth non c'è traccia delle capriole che contraddistinguono tanti action rpg moderni.

Un po’ GDR e un po’ board game

La mappa di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms
La mappa di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms

Alaloth permette la compagnia di altre due NPC che potranno naturalmente aiutarci nelle battaglie. Il loro sostegno però dovrà essere richiesto all'inizio di ciascun livello, nei pressi del falò, dove potremo anche decidere quale equipaggiamento portarci dietro, cosa non facile visti gli slot volutamente limitati. Ogni successo ci porterà soldi e loot, più gli immancabili punti esperienza che potremo spendere per far crescere il nostro eroe.

La struttura di Alaloth è duplice: da una parte abbiamo un enorme mondo fantasy riassunto in uno spettacolare tabellone di gioco, dove il nostro personaggio sarà visibile sotto forma di pedina e potremo spostarlo tra gli innumerevoli punti d'interesse, e dall'altra la rappresentazione con visuale dall'alto di quest'ultimi, dove il gioco tornerà ad assomigliare a un più classico GDR. Qui è dove potremo esplorare le diverse città, o scoprire e addentrarci in dungeon più o meno ardui nei quali potrebbe anche essere nascosta una delle quattro gemme necessarie per sconfiggere Alaloth in persona, il semidio che minaccia distruzione proiettando la sua ombra sul mondo di Plamen.

Il temporale scorre

Degli ambienti interni di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms
Degli ambienti interni di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms

Il gioco Gamera Interactive non è tra quelli che amano portarvi per mano verso il finale, anzi preferisce lasciarvi totalmente liberi fin dal principio: liberi di esplorare, liberi di migliorare e naturalmente liberi di morire nel peggiore dei modi. La grande mappa, utilizzata come un tabellone da board game, e i numerosi eventi unici e stagionali, faranno il resto. Ma attenzione, a patto di non averli eliminati dalle opzioni d'inizio partita, il vostro personaggio non sarà l'unico in cerca di queste "light shard" necessarie per la battaglia finale.

Altri eroi gestiti dalla IA si muoveranno sul tabellone, affronteranno le loro avventure e nel caso abbiate già delle gemme potrebbero persino venire a cercarvi per derubarvi, spada alla gola, del vostro prezioso e risolutivo bottino. E naturalmente voi potrete fare altrettanto.

Quando starete sulla mappa generale e avrete deciso dove spostarvi, il gioco avanzerà lentamente nel suo calendario di fantasia composto da dieci mesi di trenta giorni ciascuno. Più giocheremo, e più Alaloth diventerà forte, riversandoci contro nemici più difficili da battere. Ma il tempo influirà anche sulle missioni che potremo trovare in giro, su eventi ciclici come fiere cittadine, festività, fasi lunari... e visti i riferimenti a Moonstone meglio stare molto attenti alla luna piena.

Avversari sanguinari

Benvenuti a Na Nardur, uno dei luoghi più appariscenti di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms
Benvenuti a Na Nardur, uno dei luoghi più appariscenti di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms

Nel gioco ci sono centinaia di personaggi con i quali interagire ed è estremamente difficile trovarli tutti in un'unica partita. Alaloth è pensato infatti per essere rigiocabile: a ogni avventura le shard per sconfiggere la minaccia saranno posizionate casualmente nel mondo, e come avversari il gioco potrà scegliere tra oltre quaranta personaggi, ognuno con delle caratteristiche ben precise, inoltre potrà anche essere affrontato in multiplayer, in modo che tutti gli eroi in partita siano giocatori umani.

Come tutti i giochi indipendenti, anche Alaloth ha dei limiti: il multiplayer sarà inizialmente solo locale, quindi i giocatori dovranno essere tutti presenti davanti al medesimo schermo. La lore poi è ricchissima, per buona parte è stata scritta dal leggendario Chris Avallone, e la grafica non sembra affatto quella che ti aspetteresti da una produzione di questo tipo. Anche con le musiche il team ha svolto un lavoro indubbiamente encomiabile.

Non sappiamo ancora come sarà davvero Alaloth: Champions of the Four Kingdoms, ma dannazione se si vede l'impegno che c'è dietro, lo sforzo anche economico nel realizzare quello che è sia un omaggio al passato che una sfida al futuro. Il rischio di aver fatto il proverbiale passo più lungo della gamba c'è, ma se l'avventura sarà avvincente come sembra, non avremo certo problemi a chiudere uno o due occhi su sbavature e imperfezioni.

CERTEZZE

  • Struttura di gioco piuttosto originale
  • Grafica sorprendente per un gioco di questo calibro

DUBBI

  • Il sistema di combattimento va toccato con mano
  • Multiplayer solo in locale