Certi giochi si fanno aspettare. Magari sulla strada che passa dal concepimento all'arrivo sul mercato trovano mille imprevisti che li rallentano. Ma alla fine, quando ce la fanno, risvegliano tutta la curiosità che ti avevano messo addosso al momento dell'annuncio. È con questo spirito che abbiamo provato Alaloth: Champions of The Four Kingdoms dello studio di sviluppo Gamera Interactive, uno dei più promettenti progetti italiani degli ultimi anni, finalmente disponibile in Accesso Anticipato.
Moonstone
Il punto di partenza di Alaloth: Champions of The Four Kingdoms è Moonstone. Gamera Interactive non ha mai fatto mistero di essersi ispirata al vecchio classico per Amiga per quanto riguarda la struttura di gioco, che di fatto è molto simile. All'inizio dell'avventura si può scegliere se giocare da soli o di concorrere con altri eroi per la ricerca dei manufatti magici necessari per fermare Alaloth, demone intenzionato a distruggere il mondo. Il tutto si traduce in più eroi che girano per la mappa generale svolgendo missioni e raccogliendo oggetti, che di tanto in tanto devono sfidarsi per depredarsi a vicenda. Esattamente quello che succedeva in Moonstone. Il resto del gioco funziona in modo differente, in particolare le fasi di azione, ma la base di partenza è decisamente quella, non certo i giochi di ruolo classici di Obsidian Entertainment o BioWare.
L'obiettivo del giocatore è quindi quello di visitare i numerosi luoghi presenti sulla mappa, alcuni disponibili da subito, altri da sbloccare risolvendo missioni o uccidendo nemici, per raccogliere risorse, trovare compagni di viaggio e svolgere altre attività necessarie a prepararsi per affrontare il boss finale.
A dirla tutta anche la crescita del personaggio ricorda molto quella del vecchio titolo per Amiga: molto più asciutta ed essenziale rispetto a quella dei giochi di ruolo moderni, non prevede uno sviluppo vero e proprio (se non in misura limitata), ma una specializzazione fondata sulla scelta di abilità passive e attive, divise in vari menù. Di base si può scegliere che tipo di personaggio essere senza vincoli di classe o di caratteristiche. Quindi se si vuole creare un guerriero puro, basta scegliere solo le abilità specifiche come colpi potenti o attacchi in salto, mentre se si vuole mescolare combattimento e magia si può effettuare una selezione mista, aggiungendo incantesimi vari al menù.
In questo senso Alaloth sembra pensato davvero per essere rigiocato più volte in agilità, così da provare tutto, invece di affrontarlo una volta sola passando ore a curare i singoli aspetti del personaggio. L'intero design del gioco sembra essere stato pensato con questa filosofia in mente.
Città e villaggi
Ad esempio città e villaggi non sono molto grandi e possono essere visitati in pochi minuti, ma per un titolo come Alaloth questo non è uno svantaggio, perché consente passaggi veloci per andare dai negozianti e parlare con i personaggi per ottenere o risolvere missioni, per poi tornare al fulcro del gioco, ossia andare a picchiare nemici. Diciamo che è tutto abbastanza compresso, il che non è male visto il focus del gameplay. Si tratta di fasi di passaggio che servono più a riassestarsi e rilassarsi, che dei momenti che invitano all'esplorazione.
Fondamentalmente tutto è a portata di mano. Quindi si arriva in un luogo, si controlla la bacheca per vedere se ci sono nuovi incarichi, si parla con le persone che hanno un'icona in testa (diversa a seconda della loro funzione), si ripara l'equipaggiamento, se ne crea di nuovo, si incanta l'incantabile, si spendono i soldi accumulati, magari si dorme nella locanda locale per recuperare salute e si riparte all'avventura. Da notare che ogni area urbana è visitabile di giorno e di notte.
Farlo non è solo un vezzo per vedere la differente illuminazione, ma permette di accedere a quest diverse e di parlare con personaggi presenti solo in determinate ore. In questo senso le mappe sono sfruttate molto bene e riescono a offrire molto in poco spazio, risultando al contempo varie e interessanti. Fatto rifornimento, si torna sulla mappa principale alla ricerca dell'avventura successiva. Si può decidere di seguire una quest particolare, oppure si può andare alla cieca, affrontando i pericoli come vengono.
Soulslike morbido
Le fasi più importanti del gioco sono quelle d'azione, in cui si affrontano delle aree piene di nemici. Sostanzialmente l'obiettivo è picchiare tutti e raccogliere i tesori sparsi per la mappa, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo una difficoltà decisamente elevata, almeno nelle prime ore di gioco, quando cioè l'equipaggiamento è misero, le pozioni curative sono poche e l'abilità con il controller lascia ancora a desiderare. Considerate che durante le missioni non è possibile accedere all'inventario o usare gli oggetti trovati in giro, quindi la preparazione è molto importante (tanto che prima di ogni area pericolosa ce n'è una di sosta in cui fare gli ultimi aggiustamenti).
Il sistema di combattimento è abbastanza classico, ma con un tocco da soulslike che male non fa. Quindi bisogna alternare attacchi rapidi ad attacchi potenzi, cercando nel frattempo di schivare i colpi dei nemici o di pararli (in quest'ultimo caso però, se non si dispone di un ottimo scudo si rischia di subire lo stesso molti danni). In realtà per padroneggiare il tutto bisogna sviluppare il giusto istinto per parare o schivare all'ultimo momento, così da poter sfruttare le aperture del nemico ai nostri attacchi.
Complessivamente funziona davvero bene, anche in presenza di più nemici, siano essi dei banditi, dei non morti o dei lucertoloni sovrappeso che sparano bava velenosa. Naturalmente è importante anche curare il proprio equipaggiamento, facendolo riparare da qualche fabbro quando è troppo usurato o acquistandone di nuovo quando si sono accumulati abbastanza soldi, per non ritrovarsi con dei malus in battaglia.
La curva di difficoltà di Alaloth: Champions of The Four Kingdoms è inizialmente molto ripida, per diventare più morbida dopo qualche ora di gioco, quando le missioni che apparivano praticamente impossibili, diventano una passeggiata di salute e i nutriti gruppi di nemici che si incontrano nelle mappe iniziano a non fare più paura. Di tanto in tanto bisognerà affrontare anche dei boss, naturalmente più pericolosi dei nemici base e dotati di tecniche molto più dolorose e insidiose, ma niente d'insormontabile quando si è diventati maestri nell'arte della schivata.
Grafica e pulizia
Parlando di grafica e stile visivo, Alaloth: Champions of The Four Kingdoms ci è piaciuto molto. Come già detto, le singole mappe sono abbastanza piccole, ma la varietà è molto alta e i luoghi che si visitano appaiono tutti diversi tra loro e decisamente ben disegnati, siano essi dei villaggi rurali, delle città costiere, delle roccaforti inespugnabili o delle foreste buie e minacciose. Anche i personaggi sono ben fatti, per quanto inquadrati da una certa distanza (com'è normale che sia per il genere). Semplicemente girare per il mondo di gioco è davvero piacevole, soprattutto per chi ama il fantasy, in particolare le atmosfere da Dungeons & Dragons classico, ossia che richiamano al genere come immaginato negli anni 80 e 90, al netto degli ammorbidimenti degli ultimi anni.
In termini di pulizia generale, Alaloth: Champions of The Four Kingdoms presenta ancora qualche bug.
Ma è normale che sia così, visto che è ancora in accesso anticipato. Va detto poi che Gamera lo sta aggiornando con grande solerzia, ripulendolo dai bug più gravi che vengono segnalati dagli utenti. Per il resto il gioco è praticamente completo e si lascia giocare tranquillamente, tanto che siamo riusciti ad arrivare alla fine senza incappare in grossi problemi, al punto da spingerci ad affermare che è già più pulito di molti giochi che vengono pubblicati come completi e che poi richiedono mesi per essere sistemati.
Alaloth: Champions of The Four Kingdoms ci è piaciuto molto e non esitiamo a consigliarvelo, anche se è ancora in Accesso Anticipato. La formula, pur se non proprio originale, è molto fresca, grazie all'aver guardato a un gioco poco battuto come Moonstone, imitato pochissimo da altri titoli. Probabilmente i nuovi giocatori non hanno mai provato nulla del genere, il che è decisamente un bene, soprattutto per i curiosi.
CERTEZZE
- Formula agile e piacevole
- Lo stile di gioco è classico ma ben realizzato
DUBBI
- Nel medio gioco la sfida sembra un po' afflosciarsi