Siamo in un periodo di grande rinascita per i picchiaduro. Street Fighter V Arcade Edition, DragonBall FighterZ, Tekken 7, Soul Calibur... tutti giochi già usciti o in arrivo di qualità notevole, che rappresentano quasi un eccesso in un genere di nicchia per definizione. All'interno di una tale massa di contendenti non dovrebbe esserci spazio per altri videogame simili, eppure il Team Ninja se ne è altamente fregato annunciando Dead or Alive 6: nuovo capitolo di una fortunata serie da sempre capace di farsi apprezzare per i suoi eccessi e l'esaltazione trasmessa dai match. L'ultimo episodio ha rappresentato obiettivamente un passo avanti, capace di elevare il marchio sia a livello di meccaniche che di comparto tecnico; eppure i Dead or Alive sono rimasti parzialmente fuori dai radar degli appassionati di esports e picchiaduro competitivi - vuoi per la loro estrema intuitività, o perché comunque privi della mostruosa profondità di altri diretti concorrenti. Noi però il nuovo capitolo lo abbiamo testato faccia a faccia con il producer, curiosi di sapere se questa volta il team nipponico avesse davvero trovato la chiave di volta per distinguersi dagli avversari. La risposta sembra negativa, ma Dead or Alive 6 ci è parso lo stesso un vero spasso.
Gameplay: più pugni, meno numeri?
Alla base del gioco c'è lo stesso sistema distintivo che si trova nel resto dei capitoli della serie: una sorta di trasposizione in picchiaduro del "sasso-carta-forbice" dove prese, contromosse e colpi si battono a vicenda decidendo a chi tocca fare seri danni all'avversario. La realtà dei fatti è comunque più complessa di così, perché le contromosse sono di quattro diversi tipi in base ai colpi da contrastare, e sia il movimento tridimensionale che la possibilità di stordire l'avversario con certi colpi (o rimpallarlo in aria) offrono numerose possibilità proprie di un gioco fatto come si deve. In Dead or Alive 6 queste meccaniche però devono fare spazio a una nuova manovra: l'attacco "Special", che rappresenta con ogni probabilità il nuovo cuore pulsante dell'intero sistema di combattimento.
Non ci credete? Bene, allora sappiate che la Special non solo permette di eseguire una combinazione automatizzata piuttosto efficace che se va a segno stordisce il nemico, ma anche un poderoso colpo dotato di armor contro quasi ogni attacco (l'armor è invulnerabilità parziale o totale agli attacchi nemici durante l'animazione), un counter immediatamente efficace contro tutti i colpi, o un attacco laterale in movimento favoloso per contrastare chi ama troppo le combinazioni lineari. Se vi sembra eccessivo... beh, ve lo confermiamo, ma per lo meno sia il super counter che le chiusure "Speciali" (praticamente dei clamorosi pugni in faccia la cui animazione ricorda i colpi di grazia degli ultimi Yakuza) richiedono barra per essere utilizzati, e che quindi a tutti gli effetti durante il match si ha modo di utilizzare queste manovre pericolosissime una o due volte al massimo. Per quanto ci riguarda, nonostante le combinazioni e mosse normali mantengano una notevole importanza, ci è sembrato quasi impossibile dominare i match senza fare uso dell'attacco Special, quindi è ovvio che non siamo di fronte a una meccanica inserita per i principianti.
Riesce per ora difficile capire, in tutta sincerità, se le nuove mosse legate alla meccanica sopra descritta siano un bene o un male per il sistema. Da una parte la spettacolarità delle manovre Special è innegabile, il match è sempre tiratissimo, e c'è un rischio continuo che si ribalti con una lettura sbagliata. Dall'altra queste manovre equalizzano brutalmente lo skill level, e ci hanno permesso non solo di battere il producer del gioco, ma anche di tenere testa a un giocatore estremamente allenato che ce lo ha presentato, usandole al momento giusto. E forse è proprio questo il piano del Team Ninja: sbattersene del campo competitivo e puntare tutto su un gioco accessibile e divertentissimo, lontano dalle necessità di allenamento continuo imposte dai diretti concorrenti. L'idea non ci sembra sciocca, tanto che approviamo persino il mantenimento dei ring con le zone di pericolo del predecessore, che possono a loro volta cambiare le sorti di una partita in pochi istanti.
Dead or Alive 6 è uno spasso: una battaglia costantemente sul filo del rasoio, dove ogni cosa può succedere e la spettacolarità degli incontri è elevatissima da inizio a fine. La nuova meccanica del gioco, però, è forse troppo preponderante, pur alimentando enormemente queste caratteristiche che rendono iconica la serie. Se il Team Ninja vorrà ritagliare uno spazio nell'ambiente competitivo al gioco dovrà obbligatoriamente rimaneggiarla; o forse la verità è che non ha alcun interesse a farlo.
CERTEZZE
- Spettacolare, eccessivo, velocissimo
- La nuova meccanica special rende i match tiratissimi...
DUBBI
- ...ma i ribaltoni sono persino troppo frequenti, e il gioco ha perso tecnicità