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Disgaea 7: Vows of the Virtueless, abbiamo intervistato il producer Shunsuke Minowa

Stiamo per tornare nell'universo di Nippon Ichi Software: abbiamo intervistato il producer Shunsuke Minowa per saperne di più su Disgaea 7: Vows of the Virtueless.

INTERVISTA di Christian Colli   —   25/05/2023
Disgaea 7: Vows of the Virtueless, abbiamo intervistato il producer Shunsuke Minowa
Disgaea 7: Vows of the Virtueless
Disgaea 7: Vows of the Virtueless
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Disgaea 7: Vows of the Virtueless è il nuovo capitolo di una serie di GDR strategici che risale addirittura al 2003 e che per l'appunto ha festeggiato il suo ventesimo anniversario proprio a gennaio con l'uscita nipponica della settima iterazione. Gli occidentali dovranno aspettare la fine dell'anno per mettere le mani sulla versione localizzata della nuova fatica Nippon Ichi Software, che da qualche anno sta cercando di abbracciare un pubblico più ampio senza rinunciare a tutti quegli elementi assolutamente fuori di testa che hanno caratterizzato Disgaea per tutto questo tempo. Il sesto episodio, Disgaea 6: Defiance of Destiny, ha tentato strade più accessibili, ma è rimasto ancorato a una tecnologia antiquata che ne ha limitato le potenzialità.

Nei giorni scorsi abbiamo intervistato il produttore di Disgaea 7: Vows of the Virtueless Shunsuke Minowa per cercare di capire cosa possiamo aspettarci dal prossimo capitolo e come si colloca il marchio Nippon Ichi Software nel mercato contemporaneo.

Intervista col producer

Disgaea 7, Nippon Ichi Software ha scelto un'ambientazione che ricorda il Giappone medievale
Disgaea 7, Nippon Ichi Software ha scelto un'ambientazione che ricorda il Giappone medievale

Grazie a un gameplay semplificato, Disgaea 6 è stato una specie di punto di ripartenza che strizzava l'occhio ai neofiti della serie. Vorremmo sapere se anche Disgaea 7 è stato immaginato in questi termini, o se possiamo aspettarci meccaniche più sofisticate come la fusione dei mostri o il Magichange.

Shunsuke Minowa: La bellezza di Disgaea sta tutta nella profondità del gameplay e nel sistema di combattimento stravagante. In questa circostanza abbiamo apportato dei cambiamenti agli automatismi, che facilitavano troppo il gioco precedente, impostando una serie di limitazioni al loro utilizzo. Abbiamo anche implementato una funzionalità che permette di saltare le battaglie automatiche e un nuovo modo di rincarnare gli oggetti per renderli più potenti e stratificare ulteriormente l'esperienza. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, abbiamo inventato la Jumbificazione, che secondo me cattura in pieno lo spirito di Disgaea: i personaggi ora possono diventare giganteschi e uscire dal campo di battaglia per attaccare intere aree dall'alto.

Le storie raccontate nei Disgaea sono sempre leggere e divertenti: puoi spiegarci meglio il processo creativo dietro la narrativa di questo episodio? Per esempio, avete scritto la trama pensando a un pubblico in particolare?

Fin dall'inizio ci siamo imposti di "tornare alle origini" della serie sotto ogni aspetto. Volevamo che la storia si svolgesse quasi tutta nel Netherworld, piuttosto che in una moltitudine di mondi come accadeva in Disgaea 5 e Disgaea 6. E per quanto riguarda la narrativa, mentre progettavamo i personaggi e le classi ci siamo resi conto di aver usato spesso la parola "Bushido", così siamo finito col raccontare una vicenda ambientata in un angolo del Netherworld che s'ispira al Giappone medievale. [In Giappone] questa storia è piaciuta molto, poiché mescola le caratteristiche iconiche di Disgaea, vela a dire un umorismo sopra le righe, momenti estremamente drammatici e un cast di personaggi davvero eccentrici. Volevamo rivolgerci sia ai nuovi giocatori che ai fan di lunga data, così ci siamo chiesti "cos'è che rende Disgaea... un Disgaea?" per tutto lo sviluppo.

Disgaea è un gioco famoso per le sue statistiche esagerate e per le soluzioni stravaganti con cui è possibile completare le varie missioni. Quant'è difficile sviluppare un gioco che ruota tutto intorno a numeri enormi e funzionalità tanto bizzarre?

Abbiamo bilanciato la difficoltà di ogni Disgaea partendo sempre dal presupposto che per completare la campagna principale non debba servire né troppo tempo né conoscere a menadito le meccaniche di gioco più complicate. Questa volta, però, è importante che i giocatori apprendano alcune funzionalità come il sollevamento e il lancio, i Geopanel e la Jumbificazione, e che imparino a sfruttare il campo di battaglia e i diversi personaggi proprio come farebbero in qualunque altro GDR strategico. Nel caso in cui i giocatori trovino l'esperienza troppo frustrante, possono dedicarsi alla crescita dei personaggi con la Reincarnazione, oppure alla ricerca di nuove abilità e oggetti che possano rappresentare un vantaggio significativo.

Cosa possiamo aspettarci dalla grafica di Disgaea 7? È migliorata rispetto al capitolo precedente?

Posso dire che la Jumbificazione è una delle trovate su cui abbiamo lavorato maggiormente proprio perché sfrutta il 3D e ci ha permesso di ingrandire i personaggi con risultati davvero spettacolare in termini di grafica che di gameplay!

Disgaea 7, la Jumbificazione ingigantisce i personaggi
Disgaea 7, la Jumbificazione ingigantisce i personaggi

C'è qualche aspetto di Disgaea 7 di cui ti senti particolarmente fiero?
Il sistema di combattimento automatico di Disgaea 6 non è stato accolto positivamente come speravamo e per qualche tempo abbiamo pensato di rimuoverlo del tutto. Poi abbiamo capito che dovevamo semplicemente migliorarlo, e così abbiamo implementato certe limitazioni, le battaglie classificate, lo Shogi demoniaco e così via.

Puoi dirci di più sulla storia e sui personaggi che preferisci?

Disgaea 7 racconta le disavventure di un guerriero di nome Fuji e di un'appassionata di storia antica, Pirilika, che lottano per rovesciare il governo. Il gioco, infatti, è ambientato in una versione del Netherworld che ricorda il Giappone antico, dove il bushido, cioè il codice secondo cui vivono i suoi abitanti, è stato soppiantato dal tirannico Demmodore Opener. Sebbene si trovino spesso in disaccordo, Fuji e Pirilika sono costretti a esplorare il regno di Hinomoto in lungo e in largo per trovare sette armi leggendarie che potrebbero aiutarli a sconfiggere i loro nemici. Uno dei miei personaggi preferiti si chiama Ao: è una bambina misteriosa che sostiene di essere la figlia di Fuji e che entra in scena distruggendo un castello. Personalmente adoro i personaggi minuscoli che causano un sacco di danni nonostante le loro dimensioni, perciò sono particolarmente affezionato alla piccola Ao.

Disgaea 7, i protagonisti si chiamano Fuji e Pirilika
Disgaea 7, i protagonisti si chiamano Fuji e Pirilika

Sono passati vent'anni, eppure Disgaea è rimasto un titolo davvero unico: non credi che i videogiochi strategici si prendano un po' troppo sul serio, ultimamente?

Secondo me, i fan dei videogiochi strategici adorano soprattutto imparare a usare certi personaggi e le loro abilità nei luoghi e nei momenti opportuni. In Disgaea i giocatori possono completare la storia senza faticare troppo, ma il vero divertimento sta proprio nella possibilità di migliorare i personaggi e l'equipaggiamento, nelle dinamiche di gameplay che permettono di sollevare e lanciare ogni personaggio e nell'efficacia degli attacchi ad area che possono spazzare via tanti nemici in un attimo: sono giochi che fondamentalmente ti permettono di vincere ricorrendo alla forza bruta. In Disgaea 7, per esempio, si può usare la Jumbificazione anche soltanto per ignorare i pericoli ambientali nel campo di battaglia: il punto è che abbiamo bilanciato il gioco proprio perché si possa rompere e, soprattutto, perché farlo sia uno spasso.