L'ultimo Playstation Showcase non è stato certo dei più eclatanti: in una presentazione che dovrebbe amplificare al limite massimo l'attesa dei possessori dell'ammiraglia di Sony sono mancati molti esponenti illustri dei Playstation Studios e, al di fuori di alcuni ottimi titoli minori, si è visto davvero poco gameplay legato alle "grosse novità", con fin troppi giochi relegati a dei trailer in computer grafica. Se non altro, nel mix generale sono spuntati giochi come Alan Wake 2 e Dragon's Dogma 2 che si sono ritagliati un posto da protagonisti, mostrando un po' di sano (e sinceramente sacrosanto) giocato. Il seguito di Dragon's Dogma ci ha particolarmente stuzzicato: in sviluppo da vari anni, questo è il ritorno del gioco più ambizioso di Hideaki Itsuno, all'epoca impossibile da portare del tutto a termine per via della gestione sconsiderata di Capcom e delle risorse limitate a disposizione del team.
La Capcom attuale è però ben lontana dai tempi bui di qualche anno fa, e ora Itsuno ha la possibilità di dar forma al Dragon's Dogma che ha sempre desiderato sviluppare. Difficile, ovviamente, carpire chissà quali informazioni dal breve trailer mostrato ma, tenendo a mente le peripezie dello sviluppo del primo gioco e i suoi intenti iniziali, una cosa sembra già evidente: il nuovo capitolo non sarà propriamente un seguito, quanto un tentativo di portare a termine tutti i piani che il team aveva per l'originale, con un discreto misto di novità ed evoluzioni tecniche impossibili da proporre in passato. Analizziamo il trailer dal PlayStation Showcase di Dragon's Dogma 2 e vediamo perché.
This is not even my final form
Per capirci, lo sviluppo del primo Dragon's Dogma fu così tormentato, che si vocifera che quanto uscito rappresentasse sì e no il 30% dei piani di Itsuno e del suo team. Tra i contenuti tagliati? Grossi pezzi della trama - che, seppur molto sottovalutata, aveva comunque svariati spunti davvero interessanti - intere meccaniche primarie, e razze alternative, più precisamente gli uomini bestia. Ora, considerando che nel trailer queste ultime cose compaiono in modo cristallino, è abbastanza evidente come Capcom stia tentando di inserire nel nuovo gioco tutto ciò che non era stato possibile mettere nel suo predecessore, e sarà bello vedere se la presenza di razze extra sarà parte anche dell'editor del proprio personaggio e dei suoi compagni, oppure no.
A rafforzare l'idea che il gioco voglia essere l'evoluzione dell'action GDR che il primo titolo non riuscì a rappresentare, c'è anche il fatto che la mappa principale sembri ancora essere il ducato di Gransys, dato che nel video compare ancora una volta la capitale Gran Soren, oltre a varie ambientazioni riconoscibili (la Blue Moon Tower, ad esempio). La mappa originale aveva molti limiti e problematiche nella navigazione, solo in parte risolte con gli update e l'espansione successiva (con quest'ultima peraltro ambientata in una mappa più chiusa e calcolata); non saremmo dunque sorpresi se il seguito offrisse contenuti più fitti e zone molto più variegate e ricche di vita, oltre alla possibilità di sfruttare metodologie di spostamento ben superiori ai cristalli posizionabili per il teletrasporto.
Altra conferma, per quanto straordinariamente prevedibile, è la presenza ancora una volta dei Pawn, compagni controllati dall'intelligenza artificiale che combattono con il giocatore. Anche in questo caso, tuttavia, qualcosa è cambiato, tanto che il sito ufficiale sembra confermare un rinnovato focus sulla loro intelligenza artificiale. I Pawn già all'epoca del primo gioco erano notevoli in quanto a routine comportamentali, parzialmente "programmabili" nei comportamenti dal giocatore, e in grado a volte di eseguire strategie più complesse di quanto prevedibile. Nel breve gameplay visto le cose sembrano essersi però evolute significativamente anche in termini di mosse utilizzabili: possono lanciarsi usando i nemici come piattaforme (certe manovre permettevano al protagonista di fare cose simili, ma non ricordiamo movimenti così complessi da parte dei compagni in quel gioco), esultare in compagnia del giocatore, e sospettiamo che anche le loro strategie possano venir modificate molto più nel dettaglio.
Il gioco sembra ad ogni modo confermato single player, quindi, se speravate in una modalità cooperativa, temiamo rimarrete delusi. È quanto mai comprensibile: il concept di Dragon's Dogma gira in larga parte attorno alla creazione, al recupero e all'evoluzione di questi partner guidati dall'IA, e forse dare la possibilità ai giocatori di prenderne il controllo snaturerebbe i piani del team di sviluppo e parte della progressione. Un'opzione anche limitata di questo tipo, comunque, la avremmo apprezzata.
Sviluppo costante
Molte altre cose potrebbero esser state prese direttamente dai piani originali. Itsuno voleva, ad esempio, dar forma a un mondo in sviluppo costante, dove alcune quest potevano venir del tutto perdute, e i fallimenti di certe missioni influenzare in modo notevole vari equilibri. Non si tratta di una struttura di facile applicazione, ma, ora che il director e i suoi hanno avuto il tempo necessario a implementarla, vedere serie di eventi complesse in grado di intersecarsi e modificarsi a vicenda non ci sorprenderebbe.
Anche in termini di gameplay le cose sembrano essersi fatte significativamente più interessanti: torna la capacità di arrampicarsi sui nemici (parte integrante del primo gioco, qui nuovamente rivelata da un combattimento ad alta quota appesi a un grifone), e alcune delle mosse in corpo a corpo mostrate erano molto vicine a quelle delle classi originali; la magia dà però l'impressione di essersi evoluta notevolmente, tanto da permettere ora di creare strutture per facilitare la navigazione (un ponte naturale appare dal nulla dopo una stregoneria) e di spostare a piacere gruppi di nemici minori. Impossibile prevedere fino a che punto il nuovo sistema magico influenzerà l'interattività generale, eppure l'impressione è quella di un GDR action molto più elaborato e sperimentale, con tanto di elementi distruttibili.
Siamo invece meno felici del ritorno dei carretti: la loro esistenza conferma le missioni di scorta, tra le più noiose del predecessore (seppur fossero parzialmente evitabili con un oculato posizionamento dei cristalli). Capcom potrebbe essere riuscita a renderle più rapide, godibili e variegate, comunque. Meglio evitare, infine, teorizzazioni sulla trama: la natura della storia di Dragon's Dogma ben si presta alla narrazione ciclica, ma anche a stravolgimenti imprevedibili; la presenza del drago Grigori nel video può voler dire tutto e niente, e siamo davvero curiosi di vedere anche come verrà gestito tale aspetto.
Per chiunque abbia giocato e apprezzato il primo Dragon's Dogma è impossibile non avere aspettative enormi per questo seguito. Nonostante tutti i suoi problemi, il gioco originale resta un titolo brillante dotato di un gameplay notevolissimo, di un sistema di classi profondo e soddisfacente, ed estremamente evoluto in molteplici aspetti (tra cui la personalizzazione e l'uso dei Pawn sopra descritti). Una sua versione riveduta e corretta, in mano a un Itsuno più che mai in stato di grazia e a una Capcom tornata più forte che mai, potrebbe dar vita a uno dei migliori action GDR mai creati. Noi ci crediamo.