È finalmente uscito Stray, un'avventura cyberpunk dove impersoni un gatto, qui unico protagonista. Può sembrare di poco conto, ma questo è un avvenimento storico: un videogioco totalmente dedicato a un gatto, di quelli reali e non umanoidi e dai tratti caricaturali, non si vedeva probabilmente da circa quarant'anni. A proposito, avete letto la recensione di Stray?
Eh sì, proprio dal 1983, da quando Bill Williams creò Alley Cat, un gioco che ha fatto storia e che divenne estremamente popolare l'anno successivo, quando arrivò su PC in versione "booter", quindi in grado di caricarsi autonomamente dal sistema operativo. Così facile da avviare da poter essere utilizzato dai più piccoli senza l'aiuto di un adulto, originale o copiato Alley Cat entrò nelle case e nei computer di sempre più famiglie.
Il gattino nero (o bianco, a seconda delle versioni) di Alley Cat, così grazioso nei suoi rudimentali e spigolosi pixel, rimase per un bel po' di tempo unico esponente felino dell'industria dei videogiochi. Qualche gatto in giro si poteva anche trovare, ma come unico protagonista di un videogioco nemmeno l'ombra; ai gatti gli sviluppatori hanno spesso preferito ogni tipo di animale, dai porcospini blu ai cani, capito che affronto? Cani di ogni taglia e specie, per giunta. Perché il cane nei videogiochi è spesso brontolone, ma quasi mai dalla parte del torto; mentre il gatto è altezzoso, soffia e graffia, ed è infatti il pokémon del Team Rocket mentre i buoni si portano dietro un sorcio. L'ultimo affronto.
E allora mentre Stray fa il suo dovere, ribilanciando i rapporti di forza videoludici del mondo animale, noi facciamo il nostro: mettendo in riga i migliori gatti dei videogiochi. Pronti, partenza, miao.
Bubsy - Bubsy
Non è realistico, bensì antropomorfo e a vederlo oggi sorprende che abbia avuto così tanto successo, ma negli anni '90 i videogiochi del gatto Bubsy erano delle hit più o meno assicurate. La sua carriera prende una piega meno convincente nel 1995, quando prova il salto nella terza dimensione con il gioco Bubsy 3D. Per l'occasione viene ingaggiato persino una leggenda dell'animazione come Chuck Jones della Warner Bros, ma un team di sviluppo di prim'ordine non basta a risollevare le sorti di un gioco mediocre e un personaggio pronto alla pensione.
Margareth “Mae” Borowski - Night in the Woods
Come Bubsy, Margareth "Mae" Borowki di Night in the Woods è una protagonista vera e di un gioco tra i più deliziosi e toccanti degli ultimi anni, sebbene macchiato dalla drammatica e precoce fine del suo creatore. Mae è profonda, diffidente e stronza come lo sarebbe un gatto se potesse parlare, ma c'è un perché del suo comportamento, ed è quello che la gatta definisce l'incidente: un prima e un dopo altamente traumatico che le ha cambiato per sempre (?) la vita.
Blinx – Blinx The Timesweeper
Grande Blinx: The Timesweeper, il gatto aspiratempo con il quale Microsoft ha tentato di ammaliare i videogiocatori giapponesi, dando anche un senso all'hard-disk di serie del primo Xbox. Per un certo periodo, hanno anche cercato di spingerlo come mascotte ufficiale della console, visto che in alcuni mercati Master Chief veniva percepito come troppo violento. Blinx è un grande perché è stato mandato allo sbaraglio, nonostante si vedesse da subito che non possedeva né il carisma e né il gameplay giusto. Eppure nasceva sotto i migliori auspici, sviluppato dall'allora neonata Artoon, software house fondata dal co-creatore di Sonic Naoto Ohshima insieme ad altri importanti nomi ex Sega.
Cait Sith – Final Fantasy
Protagonista o meno, non ce ne importa nulla: Cait Sith è uno dei gatti videoludici più famosi e andava messo in prima fila. Inoltre in Final Fantasy VII e in Dirge of Cerberus è a tutti gli effetti uno dei personaggi giocabili, tanto da poterlo schierare in battaglia anche se alcune suoi caratteristiche ne limitano gli attacchi. Il bello di Cait Sith è che come un vero gatto, quando lo incontri in uno dei giochi in cui compare, non sai mai se è amico, nemico, simpatico o addirittura pericoloso. Parlando di Cait Sith è impossibile non citare l'enorme moogle che il gatto utilizza come amico, tana e sistema di locomozione.
John Blacksad – Blacksad: Under the Skin
Abbiamo visto diversi tipi di gatti e di giochi, ma nessuno è come John Blacksad. Questo investigatore privato e bodyguard, ex combattente della Seconda Guerra Mondiale, ha un'origine nobile: nasce come protagonista di diversi albi di fumetti creati dallo scrittore Juan Diaz Canales e il disegnatore Juanjo Guarnido, e nel 2019 diventa anche videogioco grazie a Microids. Blacksad: Under The Skin è una buonissima avventura grafica sorretta da ottimi enigmi, ottimi dialoghi e naturalmente ottimi personaggi, a partire dal maledetto John Blacksad.
Come sempre, sappiamo benissimo che ce ne sarebbero degli altri, scremando con cura questo è il meglio che però siamo riusciti a ricordare e a trovare. Ma la nostra lista di gatti videoludici non è certo finita qua: è giusto anche dare un po' di risalto a quei gatti che, senza occupare il primo posto in copertina, hanno comunque reso i loro giochi dei giochi migliori, e soltanto con la loro presenza.
I gatti del Meow Meow Teahouse – Yakuza
Nel sesto capitolo dell'epopea criminale di Kazuma Kyriu, nascosto tra i palazzi di Kamurocho, è possibile trovare un nuovo locale, e non un locale qualunque: è il Meow Meow Teahouse, un cat café dove però la maggior parte dei gatti più prestigiosi sono scappati. E indovinate un po' a chi toccherà ritrovarli? Questa missione non si risolve in pochi minuti, di conseguenza buona parte di Yakuza 6 la si passa con le orecchie tese cercando di captare miagolii nel caos della città. Esperienza davvero miaomeravigliosa.
I palico di Monster Hunter World
Ognuno ha il suo Monster Hunter preferito, ma nessuno può negare che l'importanza e la carica innovativa di Monster Hunter World. E tra le novità portate da questo capitolo extra lusso della serie Capcom, ci sono anche i palico, gatti guerrieri della razza dei felynes. In pratica, dei tuttofare insostituibili che potremo costruire con un sorprendente editor e personalizzare nel corso del gioco esattamente come siamo abituati a fare con il nostro personaggio. Il nostro amico palico però non sarà il solo: esplorando il nuovo mondo potremo incontrare anche altre tribù di felini, e naturalmente avere a che fare con quelli degli altri giocatori.
Meowth - Pokémon
Anche se lo avevamo già citato nell'introduzione, il buon vecchio Meowth andava anche inserito ufficialmente nella lista. Tra i gatti dei videogiochi (e come sappiamo bene, non solo) probabilmente è il più famoso di tutti, sebbene non sia mai riuscito a guadagnarsi un ruolo da protagonista. La sua forma non riprende nessuna razza di gatti in particolare, sembra che sia ispirato ai gatti portafortuna con la zampetta alzata, ben visibili in qualsiasi ristorante orientale, denominati Maneki-Neko; però potrebbe essere anche un cucciolo di persiano, visto che la sua ultima evoluzione lo trasformerà proprio nel Pokémon Persian.
Big the Cat - Sonic Adventure
Come si fa a non amare un gatto finito dritto nella lista dei personaggi meno amati di tutti i tempi? Big the Cat è anche questo e molto, molto di più. Intanto non è un rompipalle come gli altri coprotagonisti di Sonic, e poi fa ridere perché ama nascondersi nei livelli, dove nei due Sonic Adventure se stai attento puoi vederlo mentre è intento a spiare quel che fa il giocatore, sempre con la sua faccia spaventosamente sorniona, un po' alla Totoro se questo comparisse nel vostro incubo peggiore.
Rover - Animal Crossing
Chiudiamo con l'amabile Rover, il gatto che per primo ci diede il benvenuto nel magico mondo di Animal Crossing, quando il gioco Nintendo debuttò in occidente. Rover è un gatto che ama viaggiare in treno, in aereo, in bus ed è proprio su questi mezzi che il giocatore avrà più possibilità di incontrarlo. Nell'ultimo Animal Crossing New Horizon però è rimasto un po' in disparte, comparendo soltanto in un evento speciale di inizio maggio: l'evento May Day. Un po' poco per un personaggio così riconoscibile e gentile...