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Manuali e libretti delle istruzioni, cronache di un tempo passato

Manuali e libretti delle istruzioni erano uno strumento capace di fare da collante tra il mondo reale e gli universi digitali che tanto amiamo.

SPECIALE di Luca Mazzocco   —   24/02/2025
Alcuni manuali delle istruzioni sparsi sul tavolo

Chiunque sia cresciuto giocando ai videogiochi negli anni Ottanta, Novanta e Duemila ricorderà senza dubbio l'emozione provata nell'aprire per la prima volta la custodia di un nuovo videogioco. La difficoltà nel rimuovere la pellicola protettiva, il "CLAC" della scatola di plastica che si apre, l'occhio che si posa prima sull'illustrazione stampata sul disco e poi sul libretto posto lì vicino. Un libretto contenente diverse informazioni sul gioco in questione, dalla mappatura dei tasti alle biografie dei personaggi. Una sorta di "introduzione" al titolo acquistato, che permette di immergersi nel mondo di gioco ancora prima di aver premuto un singolo tasto. Pagina dopo pagina, la voglia di avviare il titolo si fa sempre più grande e infilare il disco (o la cartuccia) nella propria console viene percepito come il coronamento di un'esperienza che non si limita alla fruizione del gioco. Un'esperienza più immersiva e avvolgente. Più profonda.

Facciamo un salto in avanti nel tempo di diversi anni. Siamo nel 2025 e la fruizione dei videogiochi è completamente cambiata. Esattamente come per il resto della vita, la frenesia ha preso il sopravvento. Escono decine di titoli al mese, i servizi di abbonamento competono continuamente per il nostro tempo e l'ansia di non rimanere aggiornati fa il resto. In passato ci si doveva far bastare un videogioco per interi mesi e i manuali delle istruzioni erano un modo in più per mantenerci ancorati a quei mondi digitali tanti appassionanti. Oggi, però, sono stati rimossi del tutto, perché considerati ormai insignificanti o implementati nel tutorial del gioco.

Il mercato è mutato e non possiamo farci nulla. Per comprendere il presente è però necessario conoscere il passato, in modo da costruire un futuro videoludico che non tradisca del tutto i valori alla base di questo linguaggio. Seguiteci quindi in questo viaggio attraverso il tempo alla scoperta dei manuali delle istruzioni e di come essi abbiano influenzato l'industria del nostro medium preferito.

Immergersi in mondi fantastici

A cosa servivano i manuali delle istruzioni? Una domanda semplice solo all'apparenza, ma che nasconde in realtà un ragionamento più complesso. Da un lato letteralmente per insegnare al giocatore le basi del videogioco di turno. I pulsanti da premere, i nemici da affrontare, gli oggetti da raccogliere. Una sorta di piccolo vademecum per l'esperienza finale, perfetto in un mondo senza internet e nel quale i videogiochi non si sforzavano di spiegare ogni singola meccanica al giocatore.

Il finale della storia a fumetti presente nel manuale di F-Zero coincide esattamente con l'inizio del gioco
Il finale della storia a fumetti presente nel manuale di F-Zero coincide esattamente con l'inizio del gioco

Con il tempo, però, queste istruzioni si sono evolute e sono diventate altro. Sono diventate narrazione. Un valido strumento per la costruzione dei mondi, di descrizione dei personaggi e, talvolta, anche di storie extra in grado di immergere l'utente nel mondo di gioco. Nel manuale di The Legend of Zelda, per esempio, è possibile trovare importanti dettagli sul Regno di Hyrule, accompagnati da informazioni sulle sue leggende che non hanno trovato spazio all'interno del gioco. Lo stesso si può dire di Final Fantasy, che presenta dettagli del mondo di gioco proprio all'interno del libretto che accompagnava la cartuccia originale. Per non parlare del manuale di F-Zero, che contiene una vera e propria storia a fumetti in grado di contestualizzare le gare che il giocatore deve affrontare una volta avviato il gioco.

Nonostante la funzione informativa sia rimasta alla base della realizzazione di questi libretti, è chiaro come nel tempo siano diventati una vera e propria espressione artistica. Un modo anche per sperimentare su carta la filosofia ludica del gioco stesso. Alcuni manuali si focalizzavano infatti sulle azioni del giocatore, cercando di spiegarle nel modo più chiaro (e divertente) possibile. Altri, invece, sull'importanza del narrative design e, più in generale, della scrittura. Approcci differenti per videogiochi differenti. Il tutto facilmente consultabile anche una volta spenta la console o il PC.

Il manuale di 'Indiana Jones e la tomba dell'imperatore' è redatto come se fosse il vero e proprio diario di Indy
Il manuale di "Indiana Jones e la tomba dell'imperatore" è redatto come se fosse il vero e proprio diario di Indy

Eppure bastava uno sguardo a quelle pagine per far venire voglia ai giocatori dell'epoca di afferrare nuovamente il controller e ributtarsi nell'azione. Questa valorizzazione dell'attesa ha contribuito alla passione per i videogiochi di moltissimi ragazzi e ragazze dell'epoca. Giocatori che non erano abituati ad avere tutto, subito e a poco prezzo, ma che dovevano accontentarsi di leggere le biografie dei propri eroi digitali per fuggire per qualche istante dalla realtà. Per assaporare quel mondo di gioco digitale nel quale, una volta terminati gli studi o il lavoro, sarebbero tornati a immergersi.

Operazione: preservazione culturale

I tempi, però, sono cambiati, lo abbiamo già detto. I videogiochi sono diventati sempre più accessibili, implementando validi tutorial direttamente nell'esperienza, rendendo obsoleti i vari manuali delle istruzioni. Potremmo anche azzardare che la rimozione dei libretti sia una questione ecologica, ma è molto più probabile che si tratti di una scelta puramente economica. Sviluppare videogiochi è sempre più costoso e stamparli in formato fisico è, al giorno d'oggi, relativamente poco remunerativo. Basta vedere i dati di vendita del 2024 per rendersi conto che, il digitale, ha ormai preso il sopravvento, riducendo il pubblico del fisico a una vera e propria nicchia. Un pubblico che, ormai, si trova a pagare per avere tra le mani una custodia di plastica vuota, con all'interno giusto il disco e nulla più. Lo abbiamo già detto: i tempi sono cambiati, ma non necessariamente per il meglio.

Fortunatamente, però, ci sono numerose persone che non sembrano avere intenzione di dimenticare il passato. Persone come l'utente Reddit che risponde al nome di K1rkl4and e che, tramite il portale Archive.org, ha digitalizzato tutti i manuali dei giochi per PlayStation 2, con tanto di guide, fumetti e artbook extra diffusi nel tempo. Un plauso va fatto anche al portale Vimm's Lair, che da anni continua a raccogliere le scansioni dei libretti delle istruzioni dall'Atari 2600 alla generazione di PlayStation 3 e Xbox 360. Un lavoro di preservazione culturale incredibile e che permette a tutti, vecchi e nuovi giocatori, di scoprire o riscoprire un modo di raccontare i videogiochi che al giorno d'oggi non esiste più. O quasi.

Uno strumento tutto da (ri)scoprire

Nonostante l'industria si sia evoluta e abbia preso una direzione lontana dai manuali delle istruzioni, alcuni sviluppatori sembrano non voler dimenticare questo strumento. È il caso di Tunic, titolo sviluppato da Isometricorp Games sotto la direzione di Andrew Shouldice. In questa piccola chicca dal sapore "Zeldiano", il giocatore scopre il gameplay, la narrativa e il mondo di gioco attraverso un libretto delle istruzioni digitale inizialmente redatto in una lingua incomprensibile. Passo dopo passo, pagina dopo pagina, il giocatore riesce così a comprendere le varie caratteristiche del gioco, accompagnato da un comparto estetico tanto nostalgico quanto affascinante.

L'intero menù di Tunic è realizzato come se fosse uno splendido manuale delle istruzioni
L'intero menù di Tunic è realizzato come se fosse uno splendido manuale delle istruzioni

Un approccio simile è stato utilizzato anche da The Banished Vault, titolo sviluppato da Lunar Division e pubblicato da Bithell Games. In questo titolo strategico dalle tinte horror, i giocatori viaggiano attraverso lo spazio a bordo di un monastero gotico, cercando di sopravvivere alle varie situazioni e imparando a gestire al meglio la propria base e il proprio equipaggio. Il fascino di questo titolo risiede non solo nell'elemento strategico, ma anche nell'implementazione del manuale di gioco. Un manuale che si espande continuamente in base alle azioni del giocatore, implementando un sistema di "tutorial" ben lontano dai canoni moderni e legato a una fruizione del lessico videoludico d'altri tempi.

Insomma: i libretti delle istruzioni ormai non esistono più, ma non per questo dobbiamo dimenticarli. Se il mercato del futuro vorrà relegare il supporto fisico a mero collezionismo, speriamo quantomeno che gli sviluppatori decidano di ripescare questo affascinante strumento. In questo modo potremo ancora una volta far fare "CLAC" alla custodia dei nostri giochi preferiti e posare gli occhi su quei piccoli libretti, araldi di straordinari mondi digitali.