Potremmo iniziare questo articolo in dozzine di modi diversi, ma quello più corretto è probabilmente una semplice sintesi della nostra reazione all'accesso anticipato di Path of Exile 2: nonostante le elevate aspettative e l'atmosfera che ormai avvolge quest'opera, non eravamo assolutamente pronti per quello che Grinding Gear Games ha scelto di mostrarci. Nel giro di poche ore siamo stati messi di fronte a una mole di sistemi, di contenuti e di possibilità talmente elevata da mettere semplicemente in imbarazzo l'offerta di qualsiasi action-RPG che si sia mai presentato sul mercato, e badate bene che si tratta di una versione early access, pertanto una grossissima fetta dell'esperienza arriverà solamente più in là nel futuro.
Jonathan Rogers e Mark Roberts hanno alzato il sipario su ogni elemento che costituisce questo sequel per poi spiegarlo nei minimi dettagli, a partire dalle classi disponibili al lancio per arrivare a quelle ascendenti, condividendo il rinnovato funzionamento delle abilità attive e discutendo nel dettaglio le meccaniche, prima di concludere trattando la struttura dell'impressionante comparto "endgame", perché anche quest'ultima sarà presente nel pacchetto disponibile a partire dal prossimo 6 dicembre 2024. Insomma, abbiamo visto in anteprima Path of Exile 2 e questo è tutto ciò che abbiamo scoperto: preparatevi, perché sarà un viaggio parecchio lungo.
L'accesso anticipato e la storia
A partire dal prossimo 6 dicembre 2024, dopo diversi anni di sviluppo e cinque trascorsi dall'annuncio, Path of Exile 2 farà finalmente il suo debutto nella versione in accesso anticipato. Ma, come più volte rimarcato da Jonathan Rogers, non si tratterà di una piccola porzione dell'esperienza, bensì di un pacchetto di contenuti a dir poco enorme: fin dal 6 dicembre saranno infatti disponibili tre dei sei atti della modalità storia, la maggior parte dei sistemi endgame, nonché circa la metà delle classi, delle Ascendancies e delle gemme che caratterizzeranno la pubblicazione definitiva. In caso non sapeste di cosa stiamo parlando perché totalmente alieni a questo mondo, non preoccupatevi perché di seguito spiegheremo nel dettaglio tutti i sistemi dell'opera di Grinding Gear Games.
La trama di Path of Exile 2 prende il largo vent'anni dopo l'istante della scomparsa della Corruzione dall'universo di Wraeclast, momento in cui il Conte di Ogham - irretito da promesse di potere e di grandezza - finisce per riportarla nel mondo. Il nostro eroe si troverà quindi sotto la dittatura instaurata dal conte e s'imbarcherà in un viaggio che lo metterà sulle tracce del misterioso "Seme della Corruzione", ovvero l'entità che ha gettato nuovamente Wraeclast nel caos. Al momento della pubblicazione definitiva, quella di Path of Exile 2 sarà una campagna completa divisa in 6 atti, caratterizzata da 100 ambientazioni diverse, 600 mostri e 100 boss unici, ma questa versione preliminare includerà poco più della metà del materiale complessivo.
Classi e abilità
La versione in accesso anticipato di Path of Exile 2 metterà inizialmente sei classi a disposizione del giocatore. Certo, sei classi potrebbero sembrare già parecchie per un classico videogioco aRPG, ma al momento sono dodici quelle annunciate ufficialmente dagli sviluppatori di Grinding Gear Games. Inoltre non bisogna dimenticare che ciascuna delle classi si può a sua volta evolvere in tre diverse Ascendancy, ovvero ulteriori sottoclassi che mutano profondamente lo stile di gioco di ciascun personaggio. Dal momento che l'accesso anticipato includerà sei classi e due Ascendancy per ciascuna, vale la pena di parlarne nel dettaglio.
Inoltre, Path of Exile 2 modifica anche l'approccio al sistema di abilità, ora basate su una serie di Skill Gem - ovvero delle gemme che si ottengono in forma grezza nel mondo di gioco - che è possibile incastonare in un apposito menù legato direttamente al personaggio anziché all'equipaggiamento. Le Skill Gem disponibili per le rispettive armi sono davvero tantissime, in media nell'accesso anticipato ce ne saranno poco più di 20 per categoria di arma, e ovviamente potranno essere ulteriormente potenziate o modificare attraverso una valanga di gemme ulteriori. Una cosa molto importante da sapere sulle Skill è che non sono legate esclusivamente una singola classe, pertanto è possibile realizzare delle potenti e complesse build Cross-Class che rubano abilità qua e là per dar vita a uno stile di gioco unico.
Monk
Il monaco di Path of Exile 2 è una classe in corpo a corpo estremamente veloce e mobile che punta forte sugli attacchi e sulle combo per riuscire a sopravvivere anche nel mezzo della battaglia. Le sue meccaniche di base includono la possibilità di scegliere fra tre scuole di arti marziali - ovvero Fulmine, Ghiaccio e Vento, ciascuna capace di infliggere un malus ai nemici - nonché una lunga serie di abilità attive legate alla Quarterstaff, che sarà la sua arma prescelta.
Le sue classi Ascendancy sono Invoker e Acolyte of Chayula. L'Invoker è una variante del monaco che è entrata in sintonia con gli elementi, dunque si fonda interamente sull'applicazione di malus elementali e può addirittura trasformarsi in un Avatar. L'Acolyte of Chayula, invece, è una versione oscura del monaco che ottiene accesso alla nuova risorsa dell'Oscurità con cui può interagire in diverse forme con il Chaos.
Warrior
Il Warrior di Path of Exile 2 è una classe lenta e pesante, ma colpisce come un treno in corsa ed è in grado di erigere una difesa inscalfibile. Gran parte del suo gameplay si basa sulla Mazza e sulla capacità di quest'ultima di scatenare violenti schianti, ma non bisogna assolutamente sottovalutare la presenza dei Gridi di Battaglia, dei Totem che possono eseguire autonomamente skill dalla distanza e soprattutto dello scudo, che in questo sequel blocca automaticamente tutti i colpi leggeri che arrivano frontalmente, per lo meno finché si ha abbastanza energia a disposizione.
Le sue classi Ascendancy sono il Warbringer e il Titan. Il Warbringer si basa interamente sulla forza degli antenati, pertanto ottiene diverse skill relative ai Totem, all'invocazione di spiriti ancestrali, e all'emissione di gridi di battaglia esclusivi. Il Titan, invece, è interamente costruito sulla capacità di infliggere pesanti danni ad area soprattutto per mezzo degli schianti, potendo contare su abilità che ne raddoppiano gli effetti, nonché su diversi strumenti per stordire i nemici e su apposite passive che infliggono ancor più danni ai nemici storditi.
Ranger
La Ranger di Path of Exile 2 è stata interamente ricamata attorno a due elementi: l'agilità e le sue capacità con l'arco. La novità principale di questo sequel sta nel fatto che, a differenza della maggior parte degli aRPG, è possibile scoccare le frecce mentre ci si muove, il che rappresenta quasi una rivoluzione in termini di mobilità generale. Per il resto può contare su un ricco arsenale a base di danni Fulmine, Ghiaccio e Veleno che possono rispondere a diverse esigenze in battaglia: il Ghiaccio per esempio si può utilizzare per congelare i nemici colpiti dalle frecce, mentre il Fulmine, proprio come accadeva con l'Amazzone di Diablo 2, può diramarsi in colpi che coprono aree estese.
Le sue classi Ascendancy sono Deadeye e Pathfinder. La Deadeye è ovviamente un cecchino esperto che ottiene la capacità di non mancare mai un colpo, inoltre può scegliere d'ottenere un incremento della velocità di movimento in seguito a ogni eliminazione, e in linea generale si focalizza sul puro e semplice combattimento con le armi. La Pathfinder, invece, è un'esperta di veleni e di pozioni che mira a infliggere una moltitudine di condizioni agli avversari per tenere sotto controllo anche le orde più ostinate.
Mercenary
Il Mercenary di Path of Exile 2 è una classe molto particolare, quasi unica nel sottobosco degli aRPG: prediligendo l'utilizzo della balestra, arriva a modificare il gameplay fin nelle radici, trasformando l'esperienza di gioco in qualcosa di simile a un "twin-stick shooter". La sua caratteristica fondamentale risiede nelle Skill Gems che possono trasformare la balestra in una sorta di shotgun, in un fucile da cecchino, in un fucile d'assalto o in un lanciagranate. Insomma, se il vostro sogno è mietere orde di mostri con improbabili rose di frecce il Mercenary fa al caso vostro, senza contare che può ricorrere a diversi tipi di munizioni e addirittura richiamare delle balliste che gli facciano da supporto.
Le sue classi Ascendancy sono il Witchhunter e il Gemling Legionnaire. Il Witchhunter, come suggerito dal nome, mette sul piatto una serie di strumenti pensati per proteggere dal danno elementale e mettere in difficoltà gli avversari che lanciano incantesimi, oltre a ottenere pesanti vantaggi nelle battaglie contro i boss. Il Gemling Legionnaire è invece un Ascendancy molto speciale, perché in aderenza all'universo narrativo si incastona le gemme direttamente nella carne, quindi ottiene l'accesso a una serie di slot aggiuntivi da utilizzare come preferisce, inoltre può scegliere di sfruttare praticamente tutti i tipi di gemme riducendo parecchio le limitazioni del sistema.
Witch
La Witch di Path of Exile 2 non è una strega nel senso tradizionale del termine, ma un personaggio molto più vicino al classico negromante. Oltre a poter evocare una serie di servitori non morti, fa affidamento su diverse Skill di natura occulta e caotica, tra maledizioni e magie sacrificali. Parlando della Witch gli sviluppatori hanno presentato anche una nuova risorsa chiamata Spirit, che nel caso specifico si può utilizzare per consentire di evocare ancora più minion. Esistono diversi tipi di minion permanenti dotati di uno specifico costo in Spirit, ma accanto a loro s'incontrano anche varianti temporanee da resuscitare direttamente in battaglia.
Le sue classi Ascendancy sono Infernalist e Blood Mage. La Infernalist è forse una fra le Ascendancy più interessanti in assoluto, dal momento che guadagna una serie di abilità legate all'evocazione di demoni e al controllo del fuoco, arrivando a poter sostituire la barra del mana con una nuova risorsa chiamata Infernal Flame che di fatto è illimitata, ma richiede di tenere sott'occhio il surriscaldamento; e, cosa ben più importante, ottiene anche accesso alla trasformazione in una splendida forma di demone. La Blood Mage incarna invece la maestria sull'energia vitale: tutte le Skill ricevono un costo in salute oltre che in Mana, ma di riflesso infliggono più danni e portano i nemici a dissolversi in globi che ripristinano punti vita. In pratica tutte le sue abilità ruotano attorno al bilanciamento della salute e all'incremento dei danni critici.
Sorceress
La Sorceress di Path of Exile 2 è proprio la strega che anni di RPG ci hanno spinto a immaginare: grazie alla capacità di piegare gli elementi al proprio volere è uno dei combattenti dalla distanza più pericolosi in assoluto, anche in ragione delle oltre 25 Skill Gem elementali presenti nell'accesso anticipato. Oltre ad poter sfruttare una serie di abilità che portano diversi incantesimi a interagire fra loro - per esempio i proiettili che passano attraverso a un muro di fuoco ne escono potenziati - può anche contare su particolari Trigger Gem. L'esempio che hanno fornito gli sviluppatori è quello della gemma Cast on Ignite, che accumula carica ogni volta che si da fuoco a un nemico per poi lanciare gratuitamente Firestorm - quindi una tempesta di fuoco - una volta che l'indicatore è pieno.
Le sue classi Ascendancy sono Stormweaver e Chronomancer. La Stormweaver corrisponde all'archetipo della maestra degli elementi, portando per esempio all'evocazione automatica di tempeste con ogni colpo critico inflitto e aprendo al contempo possibilità di utilizzare la furia del vento in maniera difensiva e offensiva. La Chronomancer, invece, è proprio quel che si potrebbe immaginare, ovvero una maga del tempo che grazie a Time Freeze può congelare del tutto le lancette dell'orologio. Questa variante apre a una lunga serie di abilità di controllo temporale, potendo per esempio teletrasportarsi a una posizione antecedente recuperando salute e mana nel processo, o addirittura azzerare tutti i tempi di recupero con la pressione di un singolo tasto.
Ascensione
Gli sviluppatori hanno voluto spiegare nel dettaglio il funzionamento dell'Ascensione, ovvero il procedimento necessario per sbloccare le Ascendancy, perché non si tratta semplicemente di aprire un menù e premere un pulsante, anzi. A partire dal secondo Atto della modalità campagna si ottiene accesso a prove specifiche che è necessario completare per sbloccare il massimo potenziale del proprio personaggio (si può scegliere una singola Ascendancy per ogni personaggio creato) e che di per sé costituiscono delle modalità di gioco a sé stanti da sbloccare direttamente nel mondo di gioco.
La prova dei Sekhema, per esempio, una volta trovata diventa accessibile a chiunque abbia rinchiuso l'anima di un Djinn in una moneta, e questa è un'operazione che bisogna effettivamente svolgere nel mondo di gioco. A quel punto è garantito l'ingresso in un gauntlet, dunque in una sequenza di sale popolate di mostri che trasformano completamente lo stile di gioco per avvicinarlo a quello dei classici roguelike, ricompensando il giocatore alla fine di ciascun segmento e presentando un pericolosissimo boss alla fine del piano che si sta affrontando. Al momento del primo completamento il giocatore è premiato con l'Ascensione, ma la prova dei Sekhema non è l'unico metodo per raggiungerla: esiste anche il Trial of Chaos che si nasconde nel cuore della Vaal Jungle e offre a sua volta un'esperienza di gioco a sé stante.
Novità del gameplay
Sono tantissime le novità ad aver segnato Path of Exile 2 e molte di esse sono radicate nei sistemi fondamentali del gameplay. Alcuni esempi sono la possibilità di adottare il sistema di movimento WASD anziché optare per il controllo tramite mouse, l'implementazione di una schivata attiva, ma soprattutto i cambiamenti apportati alle fiaschette della salute e del mana: ora si ha a disposizione una singola fiaschetta per tipo che si può utilizzare fino a sette volte consecutive prima di raggiungere l'esaurimento, mentre per ricaricarne le cariche è necessario abbattere nemici, e questa scelta è legata alla presenza di abilità che possono sfruttare le cariche delle fiaschette in maniera offensiva o per scatenare effetti aggiuntivi. Inoltre le cariche possono essere utilizzate anche per attivare i Charm, nuovi accessori difensivi che possono purificare il giocatore da effetti indesiderati: esistono, per esempio, Charm che all'attivazione annullano istantaneamente gli effetti di congelamento.
Grandi novità hanno investito anche il famoso e intimidatorio albero delle abilità passive, che di solito spaventa i nuovi giocatori dal momento che è composto da 1500 diversi nodi. In realtà si tratta di un sistema piuttosto semplice da utilizzare nell'ottica di una build specifica, tuttavia offre una tale libertà di scelta da rischiare di confondere i neofiti. La principale meccanica da conoscere è la differenza fra i nodi comuni e quelli Notable: mentre i primi si limitano a fornire incrementi passivi di determinate statistiche, i secondi possono cambiare profondamente il gameplay e rappresentano il nucleo fondamentale di qualsiasi build. Per fare un paio di esempi, nodi come Giant's Blood consentono di equipaggiare a una mano le armi a due mani, mentre Mind Over Matter dirotta tutti i danni ricevuti verso il Mana prima di intaccare la salute.
Un'altra aggiunta molto importante è quella che riguarda il sistema di Weapon Specialization: adesso, cambiando arma nel mezzo del combattimento, è possibile cambiare anche l'albero delle passive in tempo reale. In pratica i punti di Weapon Specialisation sono legati all'arma specifica e possono essere investiti nell'albero delle passive indipendentemente dai punti relativi al personaggio. Inoltre, i punti di Weapon Specialisation sono solamente una delle ricompense uniche che si possono ricevere sconfiggendo i boss: alcuni di essi, infatti, forniscono anche buff permanenti, per esempio abbattendo Blackjaw The Remnant - che ovviamente è un nemico opzionale - si incrementa permanentemente la resistenza al fuoco. Lo stesso discorso vale per i punti Spirit, legati a un boss particolarmente potente presente in ciascuno degli atti, dunque sei in totale: dato che ogni classe utilizza lo Spirit in modo differente, è molto importante riuscire a impadronirsene.
A questo punto si potrebbero trattare ulteriori elementi del gameplay, come il sistema di itemizzazione basato su equipaggiamenti di rarità crescente, l'oro e tutti gli utilizzi che ne derivano, il sistema di crafting, quello dei socket che consentono di incastonare rune nell'equipaggiamento, nonché l'enorme apparato di oggetti unici che stravolgono totalmente il funzionamento delle build. Ma, dal momento che si tratta di elementi fondamentali di qualsiasi esperienza aRPG e che non hanno ricevuto cambiamenti sostanziali, è sufficiente sapere che tali meccaniche saranno presenti in una forma ulteriormente ampliata e rifinita rispetto al passato.
Gemme e abilità
Abbiamo già delineato il funzionamento delle abilità in Path of Exile 2, che non sono più legate all'equipaggiamento ma a un sistema integrato nel personaggio: una modifica, questa, che da sola basta per incrementare in maniera esponenziale il numero di build possibili rispetto al precedente episodio, dal momento che tutte le classiche restrizioni finiranno per cadere. In pratica ogni personaggio comincia l'avventura con 9 castoni in cui inserire le Skill Gem, dopodiché dovrà ottenere delle gemme grezze nel mondo che potrà trasformare, grazie al sistema di Gemcutting, nelle abilità che desidera.
Ma questa non è l'unica novità, perché nel sequel esiste un sistema di Support Gem che possono essere combinate con le abilità attive per cambiarne notevolmente gli effetti. L'esempio presentato è quello della Support Gem proiettili multipli: una volta ottenuta, è possibile incastonarla accanto al lanciagranate del Mercenary per consentirgli di sparare tre granate anziché una sola; la cosa interessante è che le Support Gem possono essere utilizzate in combinazione con qualsiasi abilità attiva, quindi in pratica non esistono grosse limitazioni al modo in cui è possibile alterare il proprio stile di gioco. Esistono solamente due limiti a questo sistema: ogni Skill Gem può essere connessa a un massimo di 5 Support Gem, e ogni Support Gem specifica può essere utilizzata in combinazione con una singola abilità. Gli sviluppatori hanno mostrato una lunghissima serie di esempi per mettere in evidenza la profondità di questa meccanica e possiamo assicurarvi che nella pratica non esistono confini nelle varianti che è possibile realizzare.
Struttura dell'early access
La modalità campagna di Path of Exile 2 sarà accessibile in accesso anticipato nella forma dei primi tre atti, dunque sarà possibile anche semplicemente affrontare la prima metà della storia come se si trattasse di un titolo autoconclusivo, dato che si chiuderà con il botto. Stando alle parole di Mark Roberts, i primi tre atti di questo sequel richiedono circa 25 ore per essere completati da un nuovo giocatore, e la scelta di rinviare a data da destinarsi la seconda metà è stata dettata dalla volontà di mettere alla prova le modalità endgame, che sono sempre state il cuore pulsante di Path of Exile. Al momento del lancio dell'accesso anticipato saranno presenti 50 boss unici e 400 nemici, ma questi numeri dovrebbero raddoppiare piuttosto velocemente.
Per consentire ai giocatori di vivere l'endgame nonostante la mancanza della seconda metà della campagna gli sviluppatori hanno introdotto il livello di difficoltà "Cruel": raggiunta la fine dell'avventura toccherà completarla nuovamente in questa modalità in modo da raggiungere il livello necessario per le sfide di fine gioco, ovvero il comparto nel quale Grinding Gear Games ha concentrato il massimo dei suoi sforzi.
L'Endgame
Il cuore dell'endgame di Path of Exile 2 è il nuovo Atlas, una sorta di mappa di guerra che mostra diverse regioni e aree da esplorare liberamente. Al centro dell'Atlas si erge uno Ziggurat che funge da base operativa, ed è proprio da questo luogo che bisogna aprire portali - utilizzando oggetti chiamati Waystones - per poter raggiungere ed esplorare le zone adiacenti. Quelle zone vanno ripulite dalla corruzione eliminando i mostri unici che risiedono all'interno, e solo allora sarà possibile procedere per raggiungere le regioni successive in quella specifica direzione. Ovviamente le mappe non sono le stesse della campagna, ma sono generate per risultare totalmente uniche, mentre l'Atlas è di fatto infinito e si espande in tutte le direzioni.
Non c'è bisogno di dire che il sistema dell'Atlas si configura come un'attività endgame in sé e per sé, e non solo perché le mappe sono popolate di mostri la cui pericolosità è legata al tier della Waystone utilizzata, ma soprattutto perché è possibile incappare in una lunga serie di incontri unici legati esclusivamente a questo segmento dell'opera, come per esempio potentissimi nemici cristallizzati nella corruzione, artefatti dei precursori e tante altre amenità che caratterizzano le aree più comuni. I reali contenuti di fine gioco, tuttavia, si possono dividere in ulteriori categorie, alcune delle quali pescate dalle meccaniche più amate delle League di Path of Exile.
Esplorazione
L'esplorazione è molto importante, perché calandosi nella profondità dell'Atlas può capitare d'incontrare di tutto: rovine di città costruite dai popoli di Wraeclast che offrono oggetti specifici, strane strutture legate a missioni segrete, mappe uniche come Untained Paradise in cui accumulare tonnellate d'esperienza, mercati e punti di scambio in cui acquistare oggetti rari, ma anche personaggi molto particolari che potrebbero ricompensare il giocatore con equipaggiamenti unici altrimenti parecchio difficili da ottenere.
Può anche capitare di imbattersi in luoghi in cui è possibile costruire un rifugio personale che prende il nome di Hideout, di fatta una casa per il proprio personaggio che è possibile decorare nei dettagli, magari invitando personaggi particolari a trasferirsi per dare una mano nel corso dell'avventura. Gli sviluppatori hanno anche fatto menzione delle Torri dei Precursori, che possono essere utilizzate per farsi un'idea delle sfide o dei segreti che si nascondono all'orizzonte.
Boss
Alcune aree dell'Atlas segnalano la presenza di incontri speciali con i boss. Questa è un'altra caratteristica molto importante dell'endgame di Path of Exile 2, perché mentre da una parte è possibile evitare i boss in modo da ridurre i rischi al minimo, dall'altra è consigliato sconfiggerli per ottenere punti speciali da investire nell'albero delle abilità dedicato all'Atlas in modo da miglioare notevolmente le ricompense garantite dai boss successivi. Questa meccanica rimane valida per la maggior parte dei contenuti endgame: in pratica ogni sfida di fine gioco premia il giocatore con punti speciali da investire nell'apposito albero delle abilità.
Breach, Ritual, Delirium ed Expeditions
In questo caso si tratta del ritorno di una serie di sistemi provenienti dalle Leagues del primo capitolo, ciascuno dei quali ha ricevuto un sequel. Tramite la meccanica di Breach è possibile aprire un varco dimensionale verso il piano d'esistenza dei demoni, consentendo a questi pericolosi avversari di assaltare Wraeclast. In poche parole, bisogna mietere più demoni possibile nel minor tempo possibile, in modo da ottenere in cambio il massimo delle ricompense. Esattamente come tutte le altre dinamiche di fine gioco di Path of Exile 2, anche questa è legata a una ricompensa unica, ovvero dei catalizzatori che potenziano i modificatori di anelli e amuleti.
Inoltre la maggior parte delle dinamiche endgame culminano in uno scontro finale, ovvero un Pinnacle Boss, e le Breach non fanno eccezione: una volta completate abbastanza Breach e recuperato un numero sufficiente di Splinters - oggetti che si possono ottenere solamente affrontando questo contenuto - è possibile invadere direttamente il mondo dei demoni e affrontare il loro leader, ovvero Xesht. Questo è l'unico "Pinnacle Boss" sveltato nel dettaglio da Grinding Gear Games, ma di fatto esiste un superboss opzionale dedicato a ciascuna delle principali attività endgame.
I Ritual Altars sono, invece, altari rituali eretti dal misterioso King in the Mists nei quali è necessario compiere sacrifici - ovviamente mietendo mostri - per poi acquistare oggetti molto potenti grazie al tributo offerto. Ormai non c'è bisogno di specificare che anche quest'attività è legata a ricompense specifiche, ovvero gli Omen in grado di alterare o rimuovere le abilità dagli equipaggiamenti, ma soprattutto a un Pinnacle Boss che è possibile affrontare dopo aver spinto la meccanica al limite, esattamente come in ogni altra variante.
Per quel che riguarda il Delirium, alcune mappe dell'Atlas sono caratterizzate dalla presenza di un'entità misteriosa che porterà il personaggio ad affrontare i suoi stessi incubi: passando attraverso uno specchio, l'area circostante sarà inondata da una nebbia popolata di nemici pericolosissimi, avviando una sfida di sopravvivenza. Ogni nemico eliminato incrementa la forza di quelli successivi, e avvicinandosi al cuore della nebbia diventerà sempre più difficile sopravvivere, dunque bisogna saper comprendere quando arriva il momento di andarsene. Ormai è chiaro come funziona, no? Anche in questo caso ci saranno oggetti unici, ricompense uniche e un Pinnacle Boss.
Infine, altre mappe ancora ospitano gruppi di coloni Kalguuran alla ricerca di artefatti Verisian perduti: in questa situazione specifica l'obiettivo sarà quello di sfruttare degli esplosivi per recuperare il maggior numero possibile di artefatti, che saranno a loro volta protetti da orde di antenati assetati del vostro sangue. Altro giro, altro sistema endgame: gli artefatti possono essere sfruttati per migliorare il sistema di crafting, esistono speciali siti di sepoltura che si possono sbloccare solamente prendendo parte a questa attività, e per non farsi mancare nulla ci sono un albero delle abilità dell'Atlas dedicato e l'immancabile boss esclusivo.
Trial of the Sekhemas e Trial of Chaos
Le due modalità simil roguelite che regolano l'accesso alle classi Ascension rappresentavano un'occasione troppo ghiotta per realizzare un contenuto endgame dedicato, e gli sviluppatori di GGG non sono certo i tipi da lasciarsela sfuggire. Entrambe le modalità tornano sotto forma di varianti di fine gioco per alzare l'asticella della sfida e mettere sul piatto sistemi e ricompense molto impattanti: per fare un esempio, Mark Roberts ha raccontato di un potentissimo equipaggiamento unico chiamato Temporalis che si può ottenere solo ed esclusivamente completando il Trial of the Sekhemas senza ricevere nemmeno un colpo.
Lo stesso discorso resta valido per il Trial of Chaos, che apre alla componente casuale nella forma dei potentissimi Vaal Orbs, speciali ricompense consentono di corrompere gli equipaggiamenti in uso fornendo effetti casuali d'ogni genere. La posta in gioco è estremamente alta, perché tramite questo sistema è persino possibile aggiungere un socket a un equipaggiamento unico, cosa che resta impossibile al di fuori di questa meccanica, ma bisognare avere il coraggio di rischiare di perderlo per sempre. L'atmosfera in stile casinò non termina certo qui: attraverso l'Ultimatum è anche possibile affrontare delle run scommettendo una qualsiasi valuta, raddoppiando la somma in caso di vittoria e perdendo tutto se dovesse sopraggiungere la sconfitta.
La Fortezza
L'ultima attività di fine gioco è anche la più importante e la più innovativa, nonché il contenuto più difficile dell'interezza di Path of Exile 2: si tratta di enormi fortezze sbucate dal sottosuolo che potrebbero apparire direttamente sull'Atlas. Per poter entrare nel labirinto è necessario ottenere tre chiavi, ciascuna in possesso di un Uber Boss di un Atto, quindi fra i nemici più pericolosi in assoluto. Tuttavia, per poter affrontare gli Uber Boss è prima necessario abbattere i loro luogotenenti che si trovano nelle regioni adiacenti. In parole povere bisogna riuscire a sconfiggere i luogotenenti, poi abbattere i tre Uber Boss e solo allora si potrà accedere al labirinto della fortezza.
Roberts non ha voluto svelare cosa ci sia all'interno del labirinto, cosa sieda in cima alla fortezza né quali sistemi si celino oltre i cancelli di questa attività, ma ha affermato che non vede l'ora di assistere al primo tentativo da parte di un giocatore. E quando gli è stato domandato se persino questo contenuto potesse contare su un albero delle abilità dedicato e su ricompense esclusive, ha risposto: "Certamente, questo è Path of Exile".
Path of Exile 2 rappresenta semplicemente il più vasto e il più ambizioso videogioco action-RPG mai realizzato dall'alba del medium. Con una storia lunga sei atti, un numero pressoché illimitato di opzioni di personalizzazione, diverse centinaia di boss e di nemici, dozzine di meccaniche che s'intersecano fra loro, nonché un comparto endgame che sarebbe riduttivo definire fuori scala, Grinding Gear Games sta preparando un lancio che rischia seriamente di riscrivere le regole del genere. Tra poche settimane si alzerà finalmente il sipario su una versione in accesso anticipato che, allo stato attuale, mette sul piatto più contenuti rispetto a qualunque esperienza completa sul mercato.
CERTEZZE
- Opzioni di personalizzazione pressoché illimitate
- Decine di attività diverse con progressione e ricompense dedicate
- Meccaniche di gioco rinnovate in ogni forma
- Contenuti endgame fuori scala
DUBBI
- Rischia di apparire troppo complesso per i neofiti