Nella speranza che si concretizzino le voci di corridoio secondo cui Bloodborne arriverà su PC, qualcuno ha ben pensato di ingannare l'attesa omaggiando l'esclusiva Sony con un demake ad hoc: sfruttando il fascino dell'estetica 16 bit, Max Mraz ha sfruttato le potenzialità del Solarus Engine per dare vita a Yarntown, una riproposizione in pixel art della prima area del gioco. I demake non sono certo una novità nel panorama videoludico, un modo come un altro degli appassionati per omaggiare titoli a cui sono affezionati: l'utente Bearly Regal, ad esempio, ha sfruttato le potenzialità di Dreams per dar vita a una versione PlayStation 1 di The Last of Us Parte II e Cyberpunk 2077 (diventato 1997 per l'occasione), nonché a Death Stranding e Metal Gear Solid. Laddove le sue erano però versioni accessibili soltanto avendo a disposizione il gioco di Media Molecule, Yarntown è liberamente avvicinabile e pronto in qualsiasi momento a dimostrarvi che non importa quanto tu sia grazioso, se la tua anima è soulslike le imprecazioni saranno le stesse di sempre - quelle non vanno incontro a nessun tipo di demake.
Notte di Caccia a 16 bit
Pixel o non pixel, Yarntown raccoglie a piene mani il lascito di Bloodborne per ricrearne una versione a modo suo molto fedele: dopo un attimo di smarrimento nel vagare lungo le strade di Yharnam in prospettiva, abbiamo riconosciuto i percorsi, i nemici, la loro posizione e persino il numero. Tutto è stato ricostruito con minuziosa precisione e, fatta eccezione per alcune licenze in merito ad aree più contenute o creature difficili da gestire quali il cinghiale nelle fogne, la nostre Notte di Caccia non sarà poi tanto diversa da quella originale. C'è anche il Sogno del Cacciatore e la nostra fida bambola, i messaggeri da cui acquistare oggetti o che fungono da tutorial, le fiale di sangue e i proiettili da raccogliere, il parry... siamo quindi ben equipaggiati per lanciarci in un'avventura familiare ma al tempo stesso nuova. Ora come ora della durata di soli venti minuti ma chissà che Mraz non voglia andare a fondo e farne un gioco completo: ne comprendiamo i limiti, perché non è facile riprodurre un gioco come Bloodborne e le sue mostruosità in pixel art, tuttavia non escludiamo che con i giusti compromessi possa uscirne un lavoro più che apprezzabile. D'altronde sta già riscuotendo un bel successo.
Non possiamo nemmeno negare che, proprio come l'originale, l'ennesimo calendario dei santi sia stato sfogliato con una certa assiduità; un po' per la natura del gioco e in parte anche per alcune imperfezioni che rendono questi venti minuti piuttosto infuocati a furia di imprecazioni. Escludendo veri e propri bug che obbligano al reset del gioco quando il personaggio si blocca in un punto senza possibilità di uscirne, sono stati adottati degli escamotage che permettono di attaccare i nemici anche quando si trovano ad altezze diverse, facilitando dunque il compito: è pur vero che proprio il passaggio da 3D a 2D depotenzia Bloodborne, privandolo dell'essenza che lo distingue, ma l'influenza à la Zelda di cui è pregno Yarntown, soprattutto per quanto riguarda hitbox e strategie d'attacco molto più dirette, rende l'esperienza più soft rispetto a quanto siamo stati abituati negli ultimi due anni dai soulslike. Lo stesso Padre Gascoigne, uno dei due boss presenti oltre al Chierico Belva, ha la tendenza a bloccarsi fra le lapidi ma a onor del vero questo succede anche nel gioco originale, perciò non escludiamo che possa essere un omaggio a suo modo molto particolare e impeccabile.
Non siamo comunque qui per muovere critiche quanto a mettere in luce lievi sbavature che se corrette, nella fortunata ottica di un proseguimento del progetto, renderanno l'esperienza ancora più piacevole... per quanto possa esserlo un soulslike, s'intende. Dopotutto il fascino dei 16 bit è evidente, la cura per i dettagli pure, tutto il resto può essere perfezionato. Mraz ha già dichiarato che da solo non alcuna ha intenzione di espandere Yarntown ma non è escluso che trovando altre persone con cui lavorare possa succedere. Al momento tutti i feedback ricevuti gli tornano utili per portare avanti il suo progetto originale, Ocean's Heart, un action-GdR sempre ispirato a Zelda nel quale la giovane protagonista s'imbarca in un viaggio attraverso una serie di isole alla ricerca del padre scomparso.
Nel complesso, Yarntown è un indie incredibilmente dettagliato. La mappa articolata, i nemici e la grafica concorrono a creare un'esperienza nostalgica per i giocatori di Bloodborne e Legend of Zelda ma, come scritto, nuova e accattivante per chiunque cerchi un mondo in rovina abitato da sprite di varia natura e pericolosità. Inoltre, per adesso non abbiamo altro modo di avere Bloodborne su PC se non grazie a questo piccolo ma sentito demake.