Alcuni ex sviluppatori di BioWare hanno commentato amaramente le parole del CEO di Electronic Arts su Dragon Age: The Veilguard, secondo cui il gioco non ha avuto il successo sperato in quanto privo di elementi live service.
"Non sono certo uno stravagante CEO", ha detto l'ex creative director di Dragon Age, Mike Laidlaw, "ma se qualcuno mi dicesse 'la chiave del successo di questa celebre proprietà intellettuale single player sta nel trasformarla esclusivamente in un gioco multiplayer. Non uno spin-off: cambiare fondamentalmente il DNA di ciò che la gente ama del gioco originale', probabilmente darei le dimissioni."
"Non che gliene possa importare qualcosa, ma il consiglio che darei a Electronic Arts è questo: 'avete una serie che molte persone amano profondamente, e che al suo apice ha venduto abbastanza da rendervi felici, giusto? Ebbene, guardate cosa ha fatto meglio all'apice delle vendite, seguite l'esempio di Larian e puntate su quegli aspetti", ha detto invece David Gaider, un altro veterano di BioWare.
È stato davvero un flop?
Dragon Age: The Veilguard ha venduto la metà di quanto EA sperava, ma secondo Gaider queste stime potrebbero basarsi su metriche irrealistiche, piuttosto che confermare l'effettivo insuccesso del gioco.
"Nessuno è in possesso dei numeri ufficiali al di fuori di Electronic Arts, e noi sappiamo solo quello che ci dicono, anche se il fatto che abbiano detto poco in realtà rivela molto", ha continuato l'ex di BioWare.
"Per il ritorno della serie, dopo dieci anni, volevano cifre con cui poter fare clamore: quali che fossero, non le hanno ottenute. Questo fa di Dragon Age: The Veilguard un flop? Dipende dai parametri che utilizzate."