A quasi cinque anni di distanza dalla rilascio delle specifiche dell'HDMI 2.1, l'Associazione HDMI, un consorzio responsabile dello standard connessione audio/video, ha deciso di eliminare lo standard HDMI 2.0 e di farlo confluire nello standard HDMI 2.1.
La scelta in questione ha senza dubbio un senso, visto che l'associazione non ha mai reso obbligatorie le specifiche HDMI 2.1, cosa che ha permesso a un sacco di produttori di usare questa dicitura per i propri prodotti nonostante la mancanza di funzionalità come VRR e ALLM, a volte implementate a posteriori con aggiornamenti e a volte non pervenute. Inoltre di recente Xiaomi è stata costretta a usare la nomenclatura HDMI 2.1 per un monitor con porta HDMI 2.0, visto che quest'ultima certifica non esiste più. Ed è proprio per ovviare a questo tipo di problema che è stata presa la decisione di far rientrare tutti i dispositivi nell'universo HDMI 2.1, lasciando così a noi utenti finali la responsabilità di controllare le caratteristiche. D'altronde siamo già costretti a farlo, vista la natura opzionale delle funzionalità.
Ma andando a fondere i due standard i fattori da controllare e la possibilità di confondersi vanno inevitabilmente ad aumentare. Se fino a questo momento le specifiche HDMI 2.1 comprendevano una velocità di 48 Gb/s, in grado di supportare fino alla risoluzione 10K a 120 Hz, ora nel mucchio rientrano anche le porte HDMI 2.0 che sono invece limitate al 4K a 60 Hz. Ci ritroviamo quindi tra le mani uno standard HDMI 2.1 che non in grado di supportare nemmeno la massima risoluzione delle console di nuova generazione, nonostante le caratteristiche di queste ultime siano state associate all'HDMI 2.1 con un corposo battage pubblicitario. Ed è anche per questo che temiamo che molti possano sbagliare acquisto, nonostante la fiducia dell'Associazione HDMI nella scrupolosità degli acquirenti.