Gli esport in Italia non hanno mai avuto le attenzioni, i testimonial e lo spazio TV che stanno ricevendo in queste settimane: se non sfondano adesso, quindi, quando questo potrà mai avvenire?
Se c'è un'industria che da tutto sto casino potrebbe uscirne rafforzata è l'industria degli esport. Con gli sport tradizionali fermi ai box e un gran quantitativo di persone bloccate a casa e con più tempo a disposizione (a meno che abbiano figli, perché in quel caso il tempo è l'ultima cosa che hanno) non c'è occasione migliore per spingere lo sport virtuale.
La forza degli esport, infatti, è quella di poter essere giocati comodamente da casa propria, seguendo, quindi, alla lettera tutte le disposizioni sanitarie di questo periodo. È vero che le competizioni più serie vengono sempre giocate dal vivo per limitare i pericoli di combine e le fluttuazioni di banda, ma i pro player sono sufficientemente abili per riuscire ad emergere anche in condizioni "normali".
Oltre ai normali fruitori di esport, che già staranno facendo una scorpacciata di tornei, esibizioni di beneficenza e quant'altro, questa potrebbe essere l'occasione per avvicinare anche tutte quelle persone che solitamente seguono gli sport tradizionali. Alla decima replica di gara 6 delle finali del 2013, anche il più incallito fan dell'NBA ha bisogno di altro. Alla sesta volta che Cannavaro guida gli azzurri alla vittoria del mondiale di Germania, un po' si spera che la Francia vinca, perlomeno per avere una novità, seppur spiacevole.
Ecco, quindi, che tutti coloro che sono in astinenza da GP, da playoff o da Champions League potrebbero essere interessati a vedere un surrogato virtuale del loro sport preferito. E perché no, continuare a seguirlo anche una volta che l'emergenza sarà finita.
E se Riot Games o Fortnite non hanno grande bisogno di una spinta per fare bene, ecco che i vari Moto GP, NBA 2K e EA Sports FIFA possono approfittare della situazione per accorciare di qualche anno i loro piani di espansione. Questo perché, oltre al tempo delle persone, in questo momento c'è un altro elemento da sfruttare: i veri campioni.
Con buona pace dei vari pro-player del mondo, la popolarità di un Kevin Durant, di un Valentino Rossi o di un Ciro Immobile (con le dovute proporzioni) è difficile da pareggiare, anche se ti chiami Pow3r. Soprattutto in un momento come questo nel quale anche i broadcaster tradizionali italiani si stanno prestando a trasmettere eventi esport di varia natura: TIM Vision ha trasmesso la eSerie A TIM, su Sky Sport e DAZN è andato in onda la Moto GP virtuale e così via.
Gli esport, quindi, stanno prendendo tutti gli spazi solitamente garantiti agli sport tradizionali, per un'esposizione che, perlomeno in Italia, è assolutamente eccezionale. Quindi ripetiamo la domanda fatta all'inizio: se gli sport elettronici non riusciranno a fare breccia nel grande pubblico con Rossi, Charles Leclerc e gli altri campioni dello sport che si prestano "al gioco", quando potrà avvenire?
Non abbiamo i numeri registrati in queste settimane da tutte queste iniziative, ma se gli streaming su Twitch sembrano andare molto bene e il traffico internet è decisamente aumentato, non sappiamo quanto effettivamente stiano riuscendo a raccogliere, in termini di pubblico e raccolta pubblicitaria, queste iniziative. Le aziende e le federazioni sportive stanno continuando a puntare su questa formula e i canali sportivi a prestare i palinsesti, vedendo potenzialità, ma soprattutto un periodo a basso rischio nel quale sperimentare.
Multiplayer.it sta provando a fare la sua parte, supportando ESL per nel suo campionato di CS:GO e facendo da media partner alla eSerie A TIM, forse una delle iniziative più interessanti del nostro paese. Adesso bisogna aspettare il pubblico.
Avete visto più esport rispetto al solito? O avete sentito parlare qualcuno di uno di questi eventi? Parliamone!