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Kingdom Come: Deliverance II non è stato bandito dall'Arabia Saudita, afferma il director

Daniel Vávra ha spiegato che Kingdom Come: Deliverance II non è in realtà stato bandito dall'Arabia Saudita, dando qualche ragguaglio sul gioco.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   20/01/2025
Il protagonista di Kingodm Come: Deliverance II
Kingdom Come: Deliverance II
Kingdom Come: Deliverance II
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Kingdom Come: Deliverance II non è stato bandito dall'Arabia Saudita. A dirlo è stato Daniel Vávra, il director del gioco, che ha pubblicato su X alcuni post per spiegare alcune questioni, sollevate da chi ha accusato Warhorse, il suo studio di sviluppo, di essersi piegato all'ideologia woke per l'inclusione nell'avventura di una storia d'amore gay.

Fate bene attenzione, perché Vávra svela nei suoi post alcune informazioni sulla storia di Kingdom Come: Deliverance II. Se non volete avere anticipazioni, non continuate a leggere.

Gente caduta nella stessa narrativa che dice di combattere

Dopo aver premesso che le voci girate in questi giorni sono basate su una singola immagine e un tweet mal tradotto, Vávra ha affrontato le critiche punto per punto.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

Intanto ha detto: "Non ci sono sequenze filmate non saltabili nel nostro gioco. Chiunque afferma il contrario, non ci ha mai giocato." Quindi ha parlato della questione bando. "Non siamo (non lo siamo mai stati) banditi da nessuna nazione; almeno non che noi sappiamo," e di quella della diversità forzata: "Per quanto non mi piaccia la "diversità forzata", nessuno ci ha costretto a fare nulla e noi non costringeremo nessuno a fare certe cose.". Quindi ha spiegato: "C'erano dei personaggi gay già in Kingdom Come: Deliverance 1" e "Kingdom Come: Deliverance è un gioco di ruolo e voi siete i responsabili delle vostre scelte. Se volete che Henry abbia un'avventura con una persona dello stesso sesso, siete liberi di farlo. Se non lo volete, non siete obbligati a farlo. Tutte le scelte sono (lo erano anche in Kingodm Come: Deliverance) puramente opzionali. I personaggi sanno perfettamente che si tratta di un peccato, quindi che è proibito."

Quindi il director ha affrontato delle questioni più generali, dando anche qualche spiegazione sullo scenario storico e sulla presenza di un personaggio africano: "Il gioco è ambientato in una delle più ricche città d'Europa, assediata da un enorme esercito straniero. Per questo motivo la vita della città è più differenziata di quella dei villaggi rappresentati nel primo gioco." "Musa arrivò in Boemia insieme all'esercito di invasione, come membro della corte reale del re Sigismondo, che conobbe grazie al suo incarico presso la corte del sultano Bayezid. È un nobile istruito e un uomo del Rinascimento proveniente dal Regno del Mali." Allo stesso tempo, Musa è una figura insolita per la gente comune della Boemia, e molte delle situazioni che lo riguardano nascono proprio da questo. Quindi, la sua presenza ha senso e crea molte situazioni interessanti nel corso del gioco. Il modo in cui parla e si comporta ha una ragione."

Comunque sia, "Tutto ciò che viene mostrato corrisponde alla morale e alle norme sociali della Bohemia del 1403 ed è lì solo per raccontare una storia interessante e non per piacere al "pubblico moderno". "Non vogliamo che Kingdom Come Deliverance sia usato come clickbait da gente che non ci ha nemmeno giocato. Tristemente, alcuni di loro sono caduti esattamente nella stessa narrativa che dicono di combattere. Queste manifestazioni d'odio sono davvero tristi e finiranno per danneggiare ogni causa che gli è associata."