OpenAI sta finanziando una ricerca accademica sugli algoritmi in grado di prevedere i giudizi morali degli esseri umani.
In un documento depositato presso l'Agenzia delle Entrate, OpenAI Inc, l'organizzazione no-profit di OpenAI, ha reso noto di aver concesso una sovvenzione ai ricercatori della Duke University per un progetto intitolato "Research AI Morality".
I dettagli noti sulle ricerche in campo IA
In un comunicato stampa, l'azienda spiega che il premio fa parte di una sovvenzione più ampia, triennale e da 1 milione di dollari, destinata ai professori della Duke che studiano la "creazione di un'intelligenza artificiale morale". Non si sa molto di questa ricerca sulla "moralità" che OpenAI sta finanziando, a parte il fatto che la sovvenzione termina nel 2025.
Walter Sinnott-Armstrong, professore di etica pratica alla Duke, e Jana Borg, co-gestrice del progetto, hanno prodotto diversi studi sul potenziale dell'IA di fungere da "GPS morale" per aiutare gli esseri umani a migliorare i giudizi etici. Come parte di team più ampi, hanno creato un algoritmo "moralmente allineato" per aiutare a decidere chi ricevere le donazioni di reni e hanno studiato in quali scenari le persone preferirebbero che l'IA prendesse decisioni morali.
Secondo il comunicato stampa, l'obiettivo del lavoro finanziato da OpenAI è addestrare algoritmi per "prevedere i giudizi morali degli esseri umani" in scenari che comportano conflitti "tra caratteristiche moralmente rilevanti in medicina, legge e affari".
È chiaro però che non si tratta di un compito facile da assolvere e test passati hanno dimostrato che una IA può facilmente prendere decisioni chiaramente immorali. Nel 2021, l'istituto no-profit Allen Institute for AI ha costruito uno strumento chiamato Ask Delphi che aveva lo scopo di dare consigli eticamente validi. Il bot giudicava abbastanza bene i dilemmi morali di base: ad esempio, "sapeva" che imbrogliare a un esame era sbagliato. Ma bastava riformulare leggermente le domande per far approvare a Delphi praticamente tutto, compreso uccidere neonati.
Nel frattempo, OpenAI sfida Google con un browser che integra l'IA nella navigazione web.