The Medium, il nuovo gioco horror di Bloober Team per Xbox Series X e PC, è stato protagonista di una nuova intervista agli sviluppatori, nella quale emergono ulteriori informazioni sulla presenza dei due mondi alternati e l'utilizzo di una tecnologia particolare, proprietaria, oltre che su ambientazioni e impostazione classica in termini di inquadrature.
Annunciato con un trailer nel corso dell'Inside Xbox di maggio, The Medium è un'esclusiva console per Xbox Series X che non uscirà sulle console di attuale generazione. Gli sviluppatori hanno spiegato già come il titolo sia solo next gen perché impossibile sulle console attuali, proprio in base alla particolare tecnologia che è stata elaborata da Bloober Team e consente un passaggio immediato tra due diversi mondi, che non sarebbe stata possibile sulle console attuali.
A quanto pare si tratta di una tecnologia proprietaria e brevettata, che ha una grande importanza anche in termini di gameplay per The Medium. Il gioco racconta una storia basata su punti di vista diversi, in bilico fra due mondi: "Creiamo giochi horror non solo per spaventare le persone, ma anche per proporre delle specifiche storie o soggetti", ha affermato il lead designer Wojciech Piejko, che ha fatto notare come in Layers of Fear si trattasse di una storia basata sul conflitto tra l'impegno sul lavoro e la famiglia, in Observer sull'esplorazione dei limiti tra umanità e tecnologia mentre in Blair Witch si trattasse di una storia di disordini causati da traumi.
In The Medium la protagonista è Marianne, una donna che si ritrova proiettata in un viaggio tra prospettive diverse e in continuo cambiamento. È una medium che si trova a vivere a metà tra due mondi, senza sentirsi a casa in nessuno dei due. Questa è l'idea alla base anche della struttura di gioco, che infatti è incentrata sul cambiamento improvviso di prospettiva e di ambientazione.
Nel gioco, in effetti, si assiste a cambiamenti continui e improvvisi, immediati, tra due mondi completamente diversi ma con alcune caratteristiche comuni. Questo sistema, riferiscono gli sviluppatori, è basato su una tecnologia che non era possibile in precedenza ed è stata sviluppata solo grazie alla next gen, probabilmente basandosi sul nuovo SSD di Xbox Series X.
"Il gioco e tutti i puzzle presenti sono costruiti intorno alla presenza di questi due mondi e come questi interagiscano l'uno con l'altro", ha spiegato Piejko. "Per esempio, se si fa qualcosa in un mondo, abbiamo un risultato nell'altro". Tutto questo si basa su una tecnologia che è stata anche brevettata da Bloober Team.
L'ambientazione principale è un vecchio hotel in rovina dallo stile brutalista, abbandonato a causa di un tragico incidente avvenuto molti anni prima e ora decadente in mezzo a una foresta, che rappresenta un'altra delle ambientazioni principali del gioco, salvo poi estendersi anche in altri scenari.
Un'altra caratteristica interessante è il ritorno alle inquadrature semi-fisse, come vengono definite da Bloober Team, che richiamano la tradizione più classica del survival horror, in stile Silent Hill. Si tratta di una soluzione intermedia tra le inquadrature fisse e la terza persona, che dovrebbe consentire di tornare un po' allo spirito originale del genere, con una maggiore tensione e drammatizzazione in ogni singola inquadratura che favorisce il trasporto emotivo.