CD Projekt RED ha riferito che Polaris, il nome in codice assegnato al progetto "The Witcher 4", per così dire, entrerà in produzione a pieno regime nel corso del 2024, con la previsione di impegnare un organico di circa 400 sviluppatori interamente sulla creazione del gioco già verso la metà dell'anno.
Il CEO di CD Projekt RED, Adam Badowski, ha riferito a Reuters che tale è l'obiettivo per la metà del 2024, ovvero spostare il grosso della forza lavoro sul prossimo gioco di The Witcher, che non ha ancora un nome ufficiale ma di cui sapremo di più probabilmente nei prossimi mesi.
Di Polaris sappiamo solo che darà il via a un nuovo arco narrativo nel mondo di The Witcher, dunque è probabile che non sia identificato proprio come The Witcher 4, non ponendosi in continuazione diretta rispetto al celebre The Witcher 3.
L'IA verrà usata ma non in sostituzione degli sviluppatori
"Vorremmo arrivare ad avare circa 400 persone al lavoro sul progetto verso la metà dell'anno", ha spiegato Badowski, che ha preso il ruolo di guida in CD Projekt RED insieme a Michal Nowakowski proprio all'inizio del 2024, rappresentando dunque una sorta di nuovo avvio per tutta la compagnia.
Non ci sono ancora tempistiche precise sull'uscita del nuovo The Witcher, ma ci si aspetta che arrivi a compimento tra il 2026 e il 2027, rappresentando una produzione di dimensioni colossali, considerando l'importanza che ricopre.
Nel frattempo, come sappiamo, in CD Projekt RED sono iniziati i lavori anche sul progetto Orion, ovvero il seguito di Cyberpunk 2077, che si trova però ancora in fase di studio del concept, dunque è ancora nei primi stadi della lavorazione e arriverà più avanti. Su questo non sono stati diffusi dettagli, al di là del fatto che sul progetto è previsto un organico minore per quest'anno, con circa 80 sviluppatori che saranno impegnati su Orion verso la fine del 2024.
Sul fronte organizzativo, CD Projekt RED non dovrebbe fare grandi assunzioni nei prossimi mesi, nonostante il decollo di progetti di questo calibro, preferendo continuare a sfruttare l'organico già attivo. In ogni caso, Badowski ha riferito che lo studio sta analizzando le possibilità offerte dall'implementazione dell'intelligenza artificiale, specificando tuttavia che questa non verrà implementata in sostituzione del lavoro svolto da persone fisiche.