Se a vedere immagini e video di quest'articolo vi sembra di trovarvi in piene atmosfere Vanillaware, non stupitevi: Grand Kingdom è infatti il sequel spirituale di Grand Knights History, RPG uscito mezzo decennio fa per PSP proprio dallo studio che ci ha regalato Odin Sphere e Dragon's Crown, accolto molto bene in patria ma che purtroppo della patria non ha mai abbandonato i lidi. A dirigerlo ci sono due nomi noti a chi bazzica i JRPG meno blasonati ma, a volte, più interessanti di tanti titoli famosi, ossia Tomohiko Deguchi, già papà del citato Grand Knights History, come director, e Chizu Hashii, anch'esso reduce da Vanillaware, per la parte artistica; ma se l'opera del secondo, che analizzeremo comunque nel dettaglio più in là, è già ben visibile, come si sarà comportato il primo, stavolta col suo studio MonoChro, prodotto dalle vecchie volpi di Spike Chunsoft e portato in occidente dalla solita NIS America? Sorprendentemente bene, possiamo anticiparvi.
Alla scoperta di Grand Kingdom, un RPG strategico che non smette mai di offrire spunti di gioco!
Solo una banda di mercenari
Le premesse narrative di Grand Kingdom sono tanto semplici quanto vagamente realistiche: in un mondo fantasy medievaleggiante, sono ormai passati cento anni dalla caduta del grande Impero di Uldein, e da cento anni le quattro nazioni sorte dal crollo, vale a dire Landerth, Fiel, Valkyr e Magion, combattono senza sosta per il dominio assoluto del continente di Resonail e la creazione di un nuovo Impero. Una guerra così lunga, però, sfianca, gli eserciti regolari sono allo stremo, ed ecco entrare in gioco i mercenari, armate senza valori che non siano quelli del denaro e del prestigio militare, che prestano la loro opera una volta all'un contendente, una volta all'altro, a seconda di quale sia il contratto che frutti di più.
Proprio a capo di una banda di mercenari sarete voi, notata per le sue performance in combattimento dalla Gilda, la più grande associazione di soldati di ventura del mondo di Grand Kingdom, con la vostra entrata nella quale si apre il gioco. La trama che si dipana da qui in poi è sostanzialmente breve, poco interessante se non verso il finale, tutto sommato banalotta. La cosa bella è che però potrete completamente disinteressarvene o usarla come mero pretesto per fare esperienza e dedicarvi così alle decine e decine di altre cose che questo titolo ha da offrirvi, talmente tante che risulta difficile sia almeno accennarle tutte nell'articolo, sia seguire nella stesura un preciso ordine di idee. Che poi, se vogliamo, è anche la stessa sensazione che si prova una volta terminato il breve tutorial e avuto accesso a tutto praticamente tutto insieme: una sovrabbondanza di contenuti che soverchia, uno spaesamento per rinvenire dal quale ci vuole un po' di tempo, ma decisamente ne vale la pena. Un'unità base, ne potete gestire fino a sei, è composta da quattro soldati, che potete assumere e dimettere a piacimento, previa, per l'assunzione, la disponibilità del momento e il raggiungimento del limite di 50 elementi totali. Ci sono diciassette classi diverse di guerrieri, dai classici del genere sino a particolarità come il Challenger, una sorta di geniere armato di barili dai mille effetti, divise sommariamente tra specializzate nel corpo a corpo, nella distanza, nella magia bianca e nera e nel supporto, e il bello è che andando avanti nella specializzazione si comprendono le differenze profonde anche tra quelle classi che all'inizio sembrano identiche. Già, perché con l'aumentare dei livelli, oltre a decidere quale caratteristica migliorare, si imparano nuove abilità: alcune sono passive, altre invece attive, da assegnare a un pulsante del pad e utilizzare in tempo reale in battaglia, con vere e proprie combo da strutturare nel modo più efficiente possibile per i soldati in prima linea, e arsenali vari ed equilibrati di mosse e magie per gli altri. Senza contare che è possibile poi, a certe condizioni, cambiare classe ai personaggi, mantenendo le abilità e migliorando le caratteristiche ma perdendo i livelli, per un livellamento e un management delle unità sostanzialmente infiniti e sfaccettatissimi, che costituiscono uno dei punti di maggior attrazione per chi ama questo genere di meccaniche.
Fuoco amico
Meccaniche che, va da sé, richiedono una gran dose di grinding, il che sarebbe un disastro se non ci fosse varietà e divertimento nel gameplay vero e proprio. La varietà è presente già alla scelta delle quest: oltre alle poche che fanno avanzare la trama, ci sono quelle competitive contro altre squadre di mercenari reali ma comandate dalla CPU, quelle che vi vengono affidate dalle nazioni (affronteremo meglio questi due aspetti nel prossimo paragrafo), e quelle "libere" di raccolta risorse e punti esperienza. Anche gli obiettivi proposti da ogni singola quest sono dei più vari, sebbene poi in sostanza tutto si svolga su una sorta di tabellone che rappresenta la regione nella quale vi trovate, su cui la vostra "pedina" si muove di una casella alla volta con un numero di turni limitato sempre tranne che nelle missioni di raccolta, che una volta raggiunto lo zero causa il fallimento della quest.
Sul tabellone poi sono presenti bivi, forzieri, ostacoli vari, eventi a sorpresa, risorse, strade nascoste e tanti segreti, mercanti, medici, tutto all'insegna insomma di abbondanza e varietà di situazioni, senza dimenticare le pedine che rappresentano i nemici, una volta entrati in contatto con le quali scatta, finalmente, il combattimento vero e proprio. Che si svolge con visuale laterale che ricorda i vecchi beat 'em up a scorrimento da sala, struttura a turni ma svolgimento action: ci si può muovere lungo tre linee parallele, e sia il movimento lungo una sola, sia il passaggio dall'una all'altra causa lo svuotamento graduale della barra del movimento, e poi passare ai colpi governati da una seconda barra; però se si è conservato un po' di movimento, lo si può usare per infliggere maggior danno. Detto della pianificazione delle skill, questa è importante soprattutto in sede di combo per i personaggi dotati di arma bianca (a proposito, inutile specificare che tutto l'equipaggiamento è personalizzabile sia acquistandolo che trovandolo in giro, con le varie armi, armature e accessori che non modificano solo le statistiche ma anche l'estetica delle unità), che non si limitano a un semplice "button mashing" ma richiedono abilità, per esempio nel colpire col giusto tempismo un nemico lanciato in aria. Abilità che entra in gioco anche negli attacchi a distanza - un cursore si muove lungo la linea e a voi centrare esattamente l'avversario - così come nell'evitare che i vostri colpi danneggino gli alleati: è presente il concetto di fuoco amico ed è uno dei pochi limiti del sistema di combattimento, in quanto non sempre è facilmente comprensibile prima di sferrare l'attacco se questo coinvolgerà o meno altri membri del party. Interessante infine il sistema degli oggetti, o degli incantesimi che poi si comportano come tali, dagli effetti più vari e da piazzare sul terreno: una trappola per i nemici ad esempio va posizionata dove si pensa che l'avversario passerà, mentre un'area magica che incrementa l'attacco dovrebbe stare là dove è più facilmente raggiungibile dal nostro spadaccino al suo prossimo turno, per un ulteriore strato di profondità strategica.
Trofei PlayStation 4
Sono 46, di cui 5 segreti. I restanti 41 si dividono in 24 bronzi, 15 argenti, 1 oro e il platino. Alcuni sono legati alla campagna principale, ma molti alla massimizzazione delle unità e delle loro abilità o a particolari doti da "completista". Non mancano quelli che vi premiano, o vi "deridono", per azioni particolari sul campo, siano esse eroiche o involontariamente divertenti, e quelli disponibili per chi s'imbatterà nei tantissimi segreti sparsi qua e là per Resonail.
Padroni di un mondo in coloratissimo 2D
Non dimenticando gli appunti sul fuoco amico e considerando una certa difficoltà di gestione, perlomeno iniziale, di tutti gli elementi a schermo (ma questo è un andazzo generale del gioco, dovuto sia alla sua complessità sia a interfaccia e tutorial che potevano sicuramente essere fatti meglio), insomma, anche il combattimento risulta molto, molto divertente, richiedendo, se poi non si vuole ricorrere alla classica via del livellamento estremo, il giusto incontro tra pianificazione strategica, tattica e abilità col pad. Considerando il pubblico al quale il gioco è rivolto ci si sarebbe potuti fermare anche qui, del resto con 50 unità da sviluppare e gestire, le ore che vi aspettano sono già tantissime. E invece no: perché c'è tutta una sezione online asincrona che è ancora, per chi è predisposto, più interessante e longeva di tutto il resto. La vostra squadra può stipulare un contratto con una delle 4 nazioni rivali, e per un lasso di tempo che va da una a cinque guerre (ogni guerra dura in media otto ore, ma ci sono anche eventi più lunghi), partecipare allo sviluppo di un vero e proprio mondo persistente nel quale i quattro regni perdono e conquistano regioni in continuazione.
Non direttamente, perché qui potrete dare alla vostra unità solo ordini generici e poi essa si comporterà a seconda delle proprie caratteristiche, ma, a parte le classifiche online, la sensazione di aumentare il proprio prestigio, la propria influenza su una nazione, in sostanza la propria fama in un vero mondo online è impagabile. E non rimane sulla carta: ogni nazione, caratterizzata in modo diverso, propone i suoi oggetti particolari sia da acquistare che da produrre, la sua ricerca e sviluppo alla quale contribuire, le sue quest, in una girandola di situazioni nelle quali i più valenti possono, in teoria, davvero diventare eroi leggendari e diventare più importanti delle nazioni stesse, giocando con sapienza le proprie carte sia a livello tattico che politico. È questo un aspetto del gioco ovviamente appena partito, ma dalle potenzialità enormi per i più costanti: vedremo come si svilupperà la community, così come vedremo come funzionerà il sistema di microtransazioni al quale tutto ciò si presta, e che per il momento è fortunatamente limitato a modifiche cosmetiche. Cosmesi che è poi l'ultimo aspetto che ci rimane da affrontare, sebbene se volessimo andare nel dettaglio avremmo ancora tanto da scrivere: il gioco è praticamente tutto in 2D, dovendo fare i conti con l'uscita anche per Vita (cross play e cross save previsti, ma non il cross buy). Ma si tratta di un 2D splendido, ricco, coloratissimo, dalle illustrazioni in stile manga, per quanto non particolarmente originali, sempre affascinanti e nei ritratti dei personaggi e nella raffigurazione delle ambientazioni, per non parlare di quando poi si passa sul campo di battaglia coi suoi mille elementi a schermo e le sue animazioni fluide e spettacolari. Promosso a pieni voti anche il sonoro, dalle musiche tradizionali ma varie e ben composte, soprattutto per il doppiaggio che anche in inglese (giapponese presente ma ovviamente poco giudicabile da chi non conosce la lingua) si mantiene sempre sopra lo standard per questo genere di produzioni, come qualità ma anche come mera quantità. In inglese infine anche tutti i testi, il che, vista le già ribadite complessità del tutto e un'intuitività non perfetta dell'interfaccia, potrebbe causare qualche problema a chi non lo mastica bene.
Conclusioni
Con una trama non superlativa e dei personaggi poco carismatici, Grand Kingdom non è dedicato a tutti gli appassionati di JRPG. Ma se gestione delle unità, grinding, personalizzazione estrema di tutti gli aspetti sono il vostro pane, risulta un acquisto praticamente obbligato che vi regalerà già così centinaia di ore, divertentissime anche in virtù di un battle system vario e dinamico, sebbene con un paio di problematiche. E se poi vi appassionate anche al mondo persistente e decidete di provare a diventare la squadra di mercenari più importante della storia, potreste aver trovato la vostra principale occupazione videoludica negli anni a venire. Il tutto in una cornice estetica deliziosa, ma al prezzo di una certa confusione iniziale, che non verrà mai totalmente meno se non conoscete l'inglese.
PRO
- Battle system vario, dinamico, equilibrato
- Un 2D ricchissimo e delizioso
- Già di per sé complesso e strabordante di elementi...
- ...e poi c'è il mondo online!
CONTRO
- Alcune problematicità nella gestione del "fuoco amico"
- Trama e personaggi debolucci
- Spaesamento iniziale e interfaccia migliorabile