È una strana parabola quella compiuta dalla serie Sacred, che sebbene non abbia mai raggiunto incredibili vette qualitative è ricordato sempre con un certo affetto dai giocatori, se non altro per essere stato una delle più valide alternative agli RPG hack and slash più blasonati. Partito con un primo capitolo per certi versi ottimo, la serie ha subito un repentino crollo con i due capitoli successivi, compreso il bizzarro Citadel, digressione in stile action in 2D e finendo piuttosto in basso con il terzo capitolo.
Questo non toglie che il titolo abbia ancora i suoi estimatori e un certo richiamo sul mercato videoludico, motivo sufficiente per tentare la strada mobile con una sorta di spin-off perfettamente calato in questo particolare ambiente, cosa che significa essenzialmente due cose: un sistema di gioco estremamente semplificato e il classico modello free-to-play. Purtroppo, Sacred Legends fa sue alcune caratteristiche piuttosto deteriori dei videogiochi mobile, anche se quantomeno prova a proporre un'interpretazione dell'hack and slash godibile anche senza l'utilizzo di mouse, tastiera o controller con risultati anche buoni. In sostanza, si tratta di scegliere un protagonista appartenente a una delle tre classi disponibili (serafina, guerriera e arciere), ovviamente ognuna con le sue caratteristiche specifiche in combattimento, e avanzare all'interno di una storia piuttosto blanda composta da varie tappe da completare combattendo contro i nemici presenti nelle varie location. I livelli seguono sempre lo stesso schema, presentando tre scontri in sequenza a difficoltà progressiva, al termine dei quali si ottengono ricompense e la possibilità di proseguire alla tappa successiva, che sostanzialmente ripete le situazioni di quella precedente con qualche variazione per quanto riguarda qualità e quantità di nemici presenti. Sono presenti anche delle missioni secondarie più basate sulla raccolta di materiali utili per il potenziamento degli equipaggiamenti, ma queste hanno un'attivazione a tempo che costringe ad attese piuttosto lunghe, a meno che non si spenda per ridurle, ovviamente.
Sacred Legends rispolvera la celebre serie di hack and slash per una nuova avventura in stile mobile
Guerrieri automatici
Per venire incontro al tipo di fruizione delle piattaforme mobile e al sistema di controllo via touch screen, l'interazione del giocatore durante i livelli è ridotta al minimo: con il protagonista (insieme agli eventuali compagni di party) che attacca automaticamente con le mosse standard, ci troviamo semplicemente a premere sui tasti corrispondenti alle abilità speciali non appena queste si sono caricate, con l'unica accortezza di calcolare bene i tempi, scegliere le abilità giuste e magari risparmiare quelle più potenti per gli scontri finali. È una dinamica vista già in diversi altri titoli mobile e non può che generare un certo tedio a lungo andare, sebbene si tenga in piedi dalla spinta alla raccolta del bottino e del livellamento del personaggio, molle spesso sufficienti a farci affrontare più volte livelli pressoché identici in maniera reiterata.
Dove Sacred Legends funziona meglio è probabilmente nella gestione del personaggio, con una grande quantità di parametri da tenere sotto controllo tra evoluzione delle statistiche, abilità speciali attive e passive e tanti oggetti con diversi livelli di rarità da equipaggiare, migliorare e forgiare, principale motore della raccolta di tesori e della conquista delle varie ricompense. Quest'ultime vengono assegnate anche attraverso delle "pseudo-quest" giornaliere o fisse, che richiedono di effettuare determinate azioni nel corso del gioco ma senza alcun riflesso sulla struttura dei livelli, essendo essenzialmente delle performance cumulative che vengono raggiunte mentre si avanza nella storia. Le microtransazioni hanno un certo peso nel gioco, poiché possono tagliare praticamente qualsiasi attesa, e ce ne sono praticamente in ogni dove, a partire dalla necessità di ricaricare il cibo utilizzato come moneta di accesso alle missioni fino alla possibilità di ottenere ricompense extra con il pagamento di gemme. Il paywall, insomma, c'è e si fa sentire, anche se a dire il vero si raggiunge dopo un tempo di gioco sufficientemente lungo, almeno per far capire se sia il caso di investire tempo e denaro in questo titolo oppure no.
Conclusioni
Sacred Legends ha degli aspetti positivi e certe cose sono messe in scena con una cura particolare, questo è indubbio. Purtroppo la storia blanda e il gameplay di base ultra-semplificato tendono a mortificare la volontà di impegnarsi più di tanto, così come il PvP decisamente limitato e fortemente improntato sul pay to win, ma è vero che la meccanica della crescita del personaggio e del loot rappresentano sempre delle spinte (compulsive) innegabili, il tutto arricchito da una veste grafica curata e una buona realizzazione degli artwork. L'organizzazione un po' confusionaria e farraginosa dei menù non aiuta a passarci sopra le ore richieste ma se siete dei cacciatori di tesori con una passione per il fantasy classico e una discreta dose di pazienza questo gioco potrebbe fare per voi.
PRO
- Buona presentazione e grafica
- Gestione del personaggio profonda
- Gratuito, almeno fino a un certo punto
CONTRO
- Azione semplicistica e monotona nei livelli
- Le microtransazioni a un certo punto emergono
- Storia blanda