Versione testata: PlayStation 3
C'è chi al confronto resta indifferente e chi invece lo reputa pura eresia, ma tra gli appassionati delle due ruote, un irremovibile zoccolo duro concorda nel preferire la spettacolarità delle Superbike alle gare meno serrate della MotoGP. Al campionato dei nomi altisonanti, ai Rossi, ai Lorenzo e agli Stoner, si oppone una competizione meno prevedibile e frenetica, fatta di continui testa a testa, sorpassi e azioni quasi funamboliche.
Insomma, anche se il Dottore esalta e incanta su altri lidi, per più di un motivo le supermoto SBK hanno sempre avuto un fascino che resta sconosciuto ai prototipi da corsa della MotoGP. E' pur vero che chi si limita a seguire il motomondiale alla TV troverà superficiale, quasi insensato, confrontare le due categorie, ma la sfida annuale tra MotoGP e SBK è ormai un appuntamento fisso per gli appassionati videogiocatori che amano sfrecciare tra Monza e Portimao pad alla mano. Così, dopo che Capcom ha recentemente pubblicato un tiepido MotoGP 10/11, è arrivato il turno per l'italiana Milestone di scoprire le carte, con un nuovo capitolo della sua serie ammiraglia. Si accendono i semafori!
Aggiustamenti di traiettoria
Se lo scorso anno SBK X aveva cercato di innovare la serie attraverso un buon numero di novità, molte assai riuscite e altre un po' meno, quest'anno l'obiettivo degli sviluppatori sembra essere stato quello di migliorare il prodotto in ogni aspetto, levigandone le parti più grezze e sforzandosi di offrire l'esperienza più credibile e appagante che un fan di SBK possa chiedere. Nessuno stravolgimento particolare, insomma, nonostante la possibilità di scalare la rigidità della simulazione, passando da un livello parecchio realistico a uno meno severo e più permissivo, si sia dimostrato un elemento sicuramente vincente. Con la passata edizione, SBK aveva provato ad accontentare gli amanti delle esperienze arcade introducendo una modalità di gioco all'insegna di improbabili turbo e un sistema di guida mediocre: una soluzione infelice per delle ottime intenzioni. La fredda accoglienza ricevuta dai fan ha così portato Milestone a fare un passo indietro, eliminando del tutto la modalità Arcade e lavorando sulla scalabilità della simulazione.
Il risultato è un capitolo che, sebbene non proponga lo stesso livello di personalizzazione degli aiuti alla guida visto in MotoGP 10/11, permette un facile accesso anche a chi non digerisce le simulazioni dure e pure. Il giocatore può liberamente impostare uno dei tre livelli di severità messi a disposizione, mentre opzioni aggiuntive gli permettono di avere (o non avere) ulteriore controllo sui freni, sul cambio e sullo spostamento del peso sulla moto, e in quest'ultimo caso l'azione finisce per influire vistosamente a livello di beccheggio in frenata e stabilità. Eppure, anche con tutti gli aiuti alla guida e un livello di simulazione basso, il gioco non diventa per niente banale e, soprattutto, resta sempre divertente: la moto scoda e tenerla in pista richiede un minimo di attenzione, anche se le collisioni tra le vetture sono abbastanza indulgenti, forse fin troppo, da evitare di finire gambe all'aria dopo ogni testa a testa. Una volta in sella il giocatore meno navigato può poi fare pratica aumentando man mano la profondità del sistema di guida, fino ad arrivare a quella complessità simulativa tanto cara ai fan della serie. Riuscire a tenere la moto in piedi sarà una vera sfida a ogni tornante ma, a differenza di MotoGP 10/11, tutto è credibile, tutto è coerente, tutto è piacevolmente realistico. Rispetto a SBK X sono stati fatti passi avanti nella stabilità della moto, nel senso di pesantezza e nella fisica sui cordoli. Poi il cielo sulla pista si oscura, si riempie di nuvole, e un'improvvisa pioggia stravolge le regole del gioco: affrontare gare lunghe permette al giocatore di apprezzare i cambiamenti dinamici delle condizioni meteorologiche e, soprattutto, gli effetti che hanno sul tracciato e sull'assetto della moto. A questo punto una breve riunione pre-gara con l'ingegnere del team diventa fondamentale, perché montare gomme da asciutto quando il tempo è incerto rischia di trasformare la gara nel festival mondiale della sbandata, compromettendo un podio certo alle prime gocce di pioggia. SBK 2011 vede inoltre il ritorno dell'ottima soluzione tecnica che Milestone aveva battezzato come Evolving Track, grazie alla quale le condizioni dell'asfalto cambiano al passare delle vetture: su un circuito bagnato, ad esempio, il tracciato si asciuga nella traiettoria seguita dalla maggior parte dei piloti, mentre su asciutto la pista tende a gommarsi nelle zone in cui avvengono più frenate. In questo modo, il giocatore non solo viene aiutato visivamente, vedendo comparire giro dopo giro la traiettoria ideale e i punti di frenata, ma sarà portato ad adattare la propria strategia di gioco sia prima che durante una gara.
Trofei PlayStation 3
50 trofei da sbloccare possono sembrare tanti, ma purtroppo la maggior parte di quelli presenti in SBK 2011 si sbloccano quasi da soli giocando nelle varie modalità. Non che da un racing ci si aspettasse una maggiore originalità, ovvio: il massimo che si può chiedere è un simpatico trofeo denominato "A flash in the rain", nel quale raggiungere 300 chilometri orari su un tracciato bagnato.
Una roster leggendaria
Altra caratteristica apprezzata lo scorso anno, e che fa il suo ritorno in SBK 2011, è la Legendary Roster, che va ad affiancare i piloti della Superbike, Superstock 1000 e Supersport con stelle delle due ruote come Fogarty e Bayliss, due nomi che i più giovani seguaci di Valentino avranno appena sentito nominare, ma che solo qualche anno fa scioglievano gli appassionati di motociclismo come delle groupie isteriche al concerto della propria boyband preferita. E' inoltre possibile creare un pilota ex-novo, sebbene l'editor messo a disposizione dal gioco non conceda grosse libertà in quanto a personalizzazione. I pochi elementi estetici tra cui è possibile scegliere sono scarsi sia in numero che qualità, e il risultato che ne viene fuori va dall'appena accettabile al pugno nell'occhio. Non che sia un grosso problema, dal momento che per tutto il tempo lo si vedrà di spalle e con un casco in testa. Una corposa modalità carriera permette di scalare l'Olimpo delle due ruote partendo con un signor Nessuno dalla Superstock 1000: tra accordi, continui suggerimenti dal team e obiettivi da superare in cambio di migliorie per la moto, gli anni della carriera filano liscio come l'olio, ma si ha ancora l'impressione che gli sviluppatori stiano solo grattando la superficie. Sia chiaro, non chiediamo che battibecchi e scappellotti tra Biaggi e Melandri vengano replicati dalle loro controparti digitali, ma la verità è che, soprattutto ora che il realismo alla guida lascia poco adito alle critiche, non ci dispiacerebbe se Milestone approfondisse di più ciò che avviene dietro le quinte, tra una gara e l'altra.
La modalità SBK Tour permette di distrarsi dalle classiche gare con una serie di sfide grazie alle quali sbloccare nuovi piloti, circuiti e fotografie esclusive: la varietà degli obiettivi proposti è abbastanza elevata, ad esempio sfidando il giocatore a completare gare senza allontanarsi dalla traiettoria ideale, derapare a lungo o percorrere una certa distanza impennando sulla moto. Gli amanti delle competizioni possono poi gareggiare online contro altri quindici giocatori, ma il lavoro fatto per migliorare l'intelligenza artificiale è evidente già ai livelli di difficoltà più bassi: i piloti avversari non si limitano più a seguire la traiettoria ideale in prevedibili trenini, ma si affrontano gomito a gomito in azioni differenti, spesso azzardate. Un buon lavoro è stato fatto anche per i danni alla moto, con l'usura delle gomme abbastanza credibile e le meccaniche che perdono colpi a seguito di cadute più o meno disastrose. Nella prossima edizione ci piacerebbe però vedere una maggiore cura per la presentazione: vedere il proprio pilota scuotere la testa o battere un pugno sul terreno dopo aver reso la moto inutilizzabile all'ultimo giro di sicuro non arricchirà il gioco in termini di gameplay, ma senza dubbio lo renderà più piacevole e coinvolgente a livello visivo. L'ultima novità introdotta in SBK 2011 è l'inedita opzione per scattare e condividere online screenshot da qualsiasi angolazione: peccato che in questo caso il gioco rigiri il coltello in una piaga che la serie si porta dietro da un po' di tempo. Nulla da dire sugli ottimi modelli delle moto, ma tracciati e ambienti appaiono ancora graficamente obsoleti e tristemente spogli, sicuramente lontani dagli standard a cui le ultime produzioni in ambito racing hanno abituato. E, a chi afferma che ciò che conta è la credibilità del modello di guida, rispondiamo dicendo che ormai ciò che separa SBK dall'essere un eccezionale gioco di corse di nuova generazione è proprio la componente grafica e la cura per i dettagli dell'ambiente.
Conclusioni
Parlare di SBK 2011 come di un semplice "more of the same" della scorsa edizione sarebbe una vera e propria ingiustizia: i miglioramenti rispetto all'anno passato sono più che evidenti, sia in termini di feeling al manubrio che di modalità proposte. Vincente è la scalabilità del livello di simulazione, che permette anche agli amanti delle esperienze più spensierate di apprezzare il gioco senza ricorrere a improvvisate modalità arcade, mentre un'intelligenza artificiale più credibile, unita ai numerosi livelli di difficoltà, dà vita a sfide in single player sempre toste e imprevedibili. Tuttavia non ce la sentiamo di andare oltre al voto dell'anno scorso a causa dell'obsolescenza grafica che il titolo Milestone si porta dietro, con tracciati e ambienti così spogli da stonare pesantemente con la realizzazione, molto buona, delle moto. Finora curare la grafica e la presentazione del gioco può non essere stato un obiettivo per gli sviluppatori, né una priorità per gli appassionati di simulazione ma, soprattutto se SBK vuole davvero abbracciare un pubblico più ampio, sono fattori dai quali non si può prescindere d'ora in avanti. Tutta questa considerazione alla luce del fatto che, comunque, aiutato anche dall'assenza di concorrenti davvero temibili, SBK 2011 resta indubbiamente il miglior gioco di corse motociclistiche dell'anno.
PRO
- Livello di simulazione scalabile
- Feeling di guida migliorato
- Intelligenza artificiale piacevolmente imprevedibile
- L'SBK Tour aggiunge un po' di varietà
CONTRO
- Tracciati e ambienti graficamente poveri
- Scarsa cura per la presentazione
- Collisioni un po' troppo permissive