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A Little to the Left, la recensione del puzzle game di riordino domestico

Lo studio canadese Max Inferno ha sviluppato A Little to the Left guardando con un occhio diverso e particolare agli oggetti domestici... e a un gatto dispettoso!

RECENSIONE di Giulia Martino   —   07/11/2022
A Little to the Left
A Little to the Left
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Durante i lockdown causati dalla pandemia abbiamo imparato a conoscere ogni angolo delle nostre case, nelle quali ci siamo trovati a trascorrere molto più tempo del solito. Abitudine e trita quotidianità tolgono smalto a ciò che vediamo e utilizziamo ogni giorno, ed ecco che gli oggetti domestici diventano simbolo di un senso di oppressione e di un disagio che abbiamo vissuto sì collettivamente, ma ciascuno chiuso nel privato della propria dimora.

A Little to the Left, sviluppato proprio in questi anni così complicati, prova a guardare allo spazio casalingo con uno sguardo differente. Annie MacMillan e Lukas Steinman sono partiti proprio dagli utensili e dagli arredamenti di casa per creare un puzzle game brillante e sorprendente, capace di esaltare la bellezza nascosta degli oggetti comuni e di spingerci a pensare fuori dagli schemi.

Vi raccontiamo delle ottime qualità del videogioco di Max Inferno nella nostra recensione di A Little to the Left.

Dal Canada con amore

A Little to the Left insegna a cercare l'armonia nascosta delle cose
A Little to the Left insegna a cercare l'armonia nascosta delle cose

Annie MacMillan e Lukas Steinman sono compagni di vita e di lavoro e hanno creato il loro primo videogioco alla GMTKJam del 2020. Dopo aver deciso di partire dalla loro vita quotidiana per le loro opere videoludiche, hanno intrapreso lo sviluppo di A Little to the Left e aperto le porte della loro casa canadese nell'interessante trailer proiettato in occasione della Summer Game Fest 2022. È stato subito chiaro che A Little to the Left avrebbe avuto carattere da vendere. MacMillan e Steinman hanno accostato gli arredamenti presenti nella loro abitazione alle loro controparti virtuali, mostrando la loro intenzione di raccontare al pubblico l'importanza e la magia nascosta degli oggetti che guardiamo e usiamo ogni giorno. Il tutto con un comprimario d'eccezione, il gatto Rookie, destinato a ricoprire un ruolo di rilievo in A Little to the Left.

C'è un precedente illustre nell'ambito dei videogiochi di riordino domestico: Unpacking, sviluppato da Witch Beam e pubblicato lo scorso anno. La direzione scelta da Max Inferno è però differente, visto che gli oggetti da riordinare non vanno collocati in punti specifici della casa, e non si seguono fasi differenti della vita dei loro proprietari. Non per questo A Little to the Left risulta meno riuscito, come avremo modo di vedere nel prosieguo della nostra recensione.

Ordine, ma con fantasia

Non è sempre semplice trovare la soluzione degli enigmi di A Little to the Left
Non è sempre semplice trovare la soluzione degli enigmi di A Little to the Left

La struttura di A Little to the Left è davvero semplicissima: nell'ambito di cinque diversi capitoli ispirati a diversi ambienti della casa, bisognerà risolvere dei puzzle legati al riordino di pezzi d'arredamento, alla pulizia e alla catalogazione degli oggetti domestici. È un compito piacevole e rilassante, e l'atmosfera distesa creata da Max Inferno è esaltata dai delicati accordi di pianoforte dell'ottima colonna sonora del gioco. Non saranno necessarie più di quattro ore per completare tutti i livelli disponibili, e sono inoltre presenti diversi tipi di aiuti per proseguire. Innanzitutto, vi è la possibilità di saltare un puzzle selezionando l'opzione Let It Be, quando si ha l'intenzione di ritornare più tardi - magari con una mente più fresca - per affrontare il rompicapo che ci ha messo in difficoltà. Si può poi scegliere di avere un aiutino: gli indizi per il completamento del livello sono contenuti in un foglio di carta pieno di scarabocchi, cancellabili a piacimento con una gomma controllabile dal giocatore, che può così scegliere se svelare del tutto l'arcano oppure dare soltanto una sbirciatina alla soluzione. Sono ottime idee, anche perché, specie negli ultimi livelli di gioco, la logica sottostante agli enigmi può non risultare chiarissima, ed è necessario scervellarsi non poco per rintracciare le armonie nascoste degli oggetti e giungere al finale.

Va però specificato che molti puzzle possono essere risolti in più di una maniera: MacMillan e Steinman hanno infatti due modi diversi di vedere il riordino domestico, e la varietà di strade possibili riflette le inevitabili differenze che vi sono, anche in una coppia, nel rintracciare le armonie misteriose delle cose. Perché A Little to the Left è innanzitutto questo: una storia di accordi nascosti, e una ricerca del ritmo e della musica segreta della nostra quotidianità.

Un micio dispettoso

A Little to the Left è tutto incentrato sugli oggetti d'uso quotidiano
A Little to the Left è tutto incentrato sugli oggetti d'uso quotidiano

Messo giù in questo modo, A Little to the Left sembra molto piano e tranquillo, quasi monotono nel suo avvicendarsi di enigmi. Non è così: sebbene siano rintracciabili dei motivi ricorrenti ("guarda le copertine dei libri e costruisci una figura riordinandoli correttamente" oppure "disponi gli oggetti in ordine crescente di altezza", giusto per citarne un paio), Max Inferno riesce a stupire creando delle variazioni originali sui vari temi, spingendo così il giocatore a mettere in discussione quanto imparato e visto finora per ricercare soluzioni nuove e fuori dagli schemi.

Non solo: c'è un fattore incontrollabile nell'equazione domestica di A Little to the Left. Si tratta del micio che, di tanto in tanto, arriva a scombinare tutto e a rendere più complessa la risoluzione degli enigmi. Che si tratti di pulire le impronte delle sue zampette o sfuggire al suo desiderio di afferrare gli oggetti e buttarli per terra, A Little to the Left si trasforma spesso in un inno al gatto come divinità capricciosa della casa, sempre pronta a mettere in campo la sua irrazionalità, ma non per questo meno adorabile.

Un buono spirito di osservazione è necessario per proseguire nell'avventura di Max Inferno
Un buono spirito di osservazione è necessario per proseguire nell'avventura di Max Inferno

Completano l'interessante quadro ludico i riordini giornalieri, consegnati ai giocatori ogni ventiquattr'ore per prolungare l'esperienza creata da Max Inferno e regalare qualche minuto di distensione anche dopo il completamento di A Little to the Left. Il completamento degli enigmi porta alla vittoria di un trofeo ogni tre, sette, centottanta, trecentosessantacinque riordini completati: in altre parole, c'è ancora un anno di piacevolissime esperienze di riordino da portare a termine! Abbiamo potuto provare questi livelli aggiuntivi anche nel periodo di recensione del gioco, e possiamo affermare che la qualità degli enigmi extra è del tutto in linea con quella del gioco base.

A Little to the Left ha una mole di testi davvero ridottissima, ma segnaliamo comunque con soddisfazione la presenza di una localizzazione in lingua italiana. Abbiamo fatto esperienza di un piccolo bug in occasione del completamento di un livello: il gioco non voleva saperne di proseguire, ma un rapido reset ha rimesso a posto le cose. Per il resto, A Little to the Left è risultato impeccabile dal punto di vista tecnico, e l'art direction sempre coerente è riuscita a esaltare la bellezza nascosta anche degli oggetti più comuni, tramite l'utilizzo sapiente di colori pastello e di design decisamente azzeccati.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
7.4
Il tuo voto

A Little to the Left è un'esperienza di riordino zen capace di mettere pace anche nel cuore più agitato. L'impiego di tonalità delicate e le musiche rilassanti aiutano a concentrarsi nell'unico obiettivo del gioco: mettere ordine fuori e dentro di noi. L'occasionale arresto nella risoluzione dei puzzle può essere sciolto scegliendo di saltare il livello o di sbirciare alla soluzione sul comodissimo blocco note: si tratta di due feature azzeccatissime per garantire una totale fluidità dell'esperienza e per fornire ai giocatori un ventaglio di possibilità di fronte a situazioni che possono sembrare insormontabili. Max Inferno e il gatto Rookie regalano un'esperienza godibile e divertente: vi consigliamo A Little to the Left senza riserve.

PRO

  • Art direction eccellente
  • Gameplay semplice e immediato
  • Ottima l'idea dei riordini giornalieri

CONTRO

  • In alcuni casi, la soluzione è davvero cervellotica