Sin dal primo, storico, film datato 1979, gli spettatori di tutto il mondo sono rimasti affascinati dall'universo di Alien creato da Ridley Scott. Un universo che nel tempo si è espanso non solo attraverso nuovi film, ma anche tramite diverse opere trans-mediali, tra le quali spiccano senza dubbio i videogiochi. In mezzo ai numerosi titoli sviluppati negli ultimi anni, Alien: Isolation è senza dubbio il primo nome a balzare in mente quando si pensa a prodotti di qualità con protagonisti gli xenomorfi. Il merito di questo successo è dovuto alla straordinaria capacità dei ragazzi di The Creative Assembly nel catturare l'atmosfera delle pellicole e nel dare così vita a un'opera ricca di tensione, adrenalina e terrore.
Giocando ad Alien: Isolation molte persone hanno inevitabilmente desiderato vivere le avventure di Amanda Ripley indossando un caschetto per la realtà virtuale. Una preghiera che Survios, team famoso per Creed: Rise to Glory e The Walking Dead: Onslaught, ha deciso di accogliere, almeno in parte.
Negli ultimi anni il team californiano si è dedicato allo sviluppo di Alien: Rogue Incursion (o "Alien: Incursione Ribelle", come appare scritto nella home di PlayStation 5), un titolo VR dall'alto tasso di adrenalina disponibile a partire dal 19 dicembre su PC (Steam) e PlayStation VR2. I possessori di Meta Quest 3, invece, dovranno aspettare il 13 febbraio, giorno d'uscita di questa versione per il visore stand alone di Meta. Negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di esplorare a fondo la stazione Gemini: un'odissea fatta di piombo e sangue acido, che non ci ha lasciati indifferenti e che siamo finalmente pronti a raccontarvi.
Emozioni aliene
La storia di Alien: Rogue Incursion ci mette nei panni di Zula Hendricks, un ex-Colonial Marine che si trova suo malgrado sul pianeta Purdan insieme al suo fidato compagno sintetico Davis 01. Bastano pochi minuti per capire che sta accadendo qualcosa di strano. Sembra, infatti, che lo stabilimento Gemini sia stato attaccato da una miriade di xenomorfi, che hanno decimato qualsiasi forma di vita nel raggio di chilometri. Ma per quale motivo le creature aliene si sono diffuse in tutta la base? Quale segreto nasconde Gemini? Ma soprattutto: Zula riuscirà a trovare un modo per fuggire dal pianeta e fare ritorno a casa?
Una volta indossato il nostro fidato PlayStation VR2, ci si imbatte rapidamente nella prima delusione del gioco. Il titolo che compare all'inizio della campagna, infatti, è accompagnato da "Parte 1", un'informazione mai condivisa dagli sviluppatori sinora. La trama di Rogue Incursion, infatti, è solo il primo episodio di una storia più grande, che continuerà in un non meglio precisato futuro. I ragazzi di Survios ci hanno garantito che la parte 2 è in piena produzione, ma è inevitabile provare un sincero fastidio una volta scoperto questo "dettaglio" sul progetto.
La narrativa di Alien: Rogue Incursion ha però un altro grande problema: nonostante la trama sia stata costruita sulla scia dei vari film, non riesce mai a spaventare davvero il giocatore. È evidente la volontà degli sviluppatori nel voler mettere in piedi momenti di tensione, ma la natura action del gioco porta l'utente ad affrontarli con un approccio più vicino al disastroso Aliens: Colonial Marines, piuttosto che ad Alien: Isolation. Sì, perché in Rogue Incursion si spara tanto e spesso, crivellando di colpi decine e decine di xenomorfi, ma senza mai percepire neanche per un secondo la loro reale pericolosità. Al livello di difficoltà intermedio bastano pochi colpi per mandare a terra gli avversari, rendendo la nostra esplorazione di Gemini poco più di una semplice passeggiata.
Se ci sono comunque dei buoni momenti, è evidente che qualcosa non sia andato come previsto. Basti vedere il primo incontro con uno xenomorfo, al quale non viene dato particolare importanza e che viene "gettato in faccia" al giocatore, senza fargli assaporare la maestosità della creatura, visibile per la prima volta attraverso un caschetto VR. Se avete amato Alien: Isolation e sperate di trovare in Rogue Incursion la stessa qualità, resterete abbastanza delusi. Un'affermazione vera sia per quanto riguarda il comparto narrativo, che il puro e semplice game design.
Alla ricerca del messaggio perduto
Come spesso accade negli sparatutto in prima persona a tinte horror, parte della narrativa viene portata avanti dai vari documenti reperibili nella mappa di gioco. Alien: Rogue Incursion fa grande utilizzo di questo stratagemma, ma non nel migliore dei modi. Capita spesso, infatti, di trovarsi di fronte a lunghi file di testo, scomodi da leggere con un visore addosso e con il pesante difetto di spezzare completamente il ritmo di gioco. Tra una sparatoria e l'altra, infatti, il giocatore non vuole spendere interi minuti per spulciare le mail mandate tra i precedenti abitanti dello stabilimento Gemini. Fortunatamente, però, i ragazzi di Survios hanno inserito anche altre tipologie di "documenti", alcune delle quali possono essere riprodotte via audio mentre si esplorano le varie aree. Una scelta più accurata e avremmo voluto vedere espansa a tutti i "documenti".
Stessa storia, stesso posto, stesse azioni
Alien: Rogue Incursion alterna sezioni più ragionate, dove è necessario trovare determinati oggetti per procedere nell'avventura, a scontri con gli xenomorfi. Per far fronte a questi letali avversari, possiamo inizialmente contare sul nostro fidato fucile a impulsi e su un potente revolver. Il primo è sicuramente più performante, ma necessita di essere impugnato a due mani e di un sapiente controllo del rateo di fuoco. Il secondo, invece, è perfetto per coloro che vogliono avere sempre una mano libera, ma non se la sentono di rimanere del tutto indifesi. A queste due armi se ne aggiunge una terza verso la metà del gioco, ma vi lasciamo il piacere di scoprila in prima persona. Queste bocche da fuoco si affiancano ad altri oggetti, più o meno utili. Strumenti come il rilevatore di movimento, che ci permette di capire la direzione dei nemici prima della loro comparsa in scena, o come le granate, comode per eliminare gruppi di nemici.
Come già accennato, però, il titolo targato Survios è meno "preciso" di quanto non sembri a un primo sguardo. Nonostante l'inferiorità della pistola rispetto al fucile a impulsi, non ci si sente mai davvero in pericolo mentre si impugna il revolver; per quanto riguarda invece l'utilità del rilevatore di movimento, non ci si sente mai in dovere di usarlo, riuscendo a gestire comodamente la situazione anche senza il celebre strumento. E così via. Il risultato è un sistema di combattimento che funziona, ma che non emoziona, rendendo l'esperienza di gioco finale sufficiente, ma raffazzonata e poco brillante. Un'affermazione vera anche per quanto riguarda l'esplorazione.
Uno dei punti più deboli di Rogue Incursion è infatti il level design. Esplorare Gemini ci mette di fronte ad ambienti estremamente simili tra di loro, sfruttati in modo poco intelligente dagli sviluppatori. Un esempio per farvi comprendere il problema: nella prima parte dell'avventura ci si imbatte in una sezione dello stabilimento volutamente confusa, che vuole spingere il giocatore a esplorare in lungo e in largo l'area per trovare il modo di procedere. L'entrata di questa sezione e l'uscita sono però del tutto identiche, con una porta posizionata di fianco a un piccolo caterpillar rosso e con gli stessi "oggetti di scena" posizionati a terra. Questo crea confusione nel giocatore, portandolo a credere di essere tornato all'inizio invece di aver raggiunto una nuova zona. Errori come questo si ripetono in diverse stanze, che appaiono presto ripetitive e poco interessanti da esplorare. La situazione migliora leggermente nella seconda metà di gioco, ma è evidente che ci siano ancora ampi spazi di miglioramento.
Sia chiaro: nonostante questi evidenti difetti, Alien: Rogue Incursion si fa comunque giocare. Il fascino dell'universo ideato da Ridley Scott è effettivamente tangibile in alcuni momenti, ma avanzando nel racconto si ha costantemente la sensazione di trovarsi di fronte a un titolo incapace di mantenere le promesse fatte al giocatore. Una sensazione che lascia inizialmente delusi, ma che innervosisce gradualmente l'utente, mettendo in luce un progetto che poteva (e doveva) essere migliore.
L'importanza di conoscere il proprio corpo
Se il comparto ludico di Alien: Rogue Incursion presta il fianco a diverse problematiche, lo stesso non possiamo dire della gestione dell'inventario. Numerosi titoli VR soffrono di una cattiva distribuzione degli oggetti sul proprio corpo, spingendo i giocatori a cercare in modo confusionario l'arma o la chiave da utilizzare al momento. Gli sviluppatori di Survios hanno invece posizionato ogni cosa nel posto giusto, rendendo tutto facilmente accessibile sia nel caso si giochi al titolo in piedi, sia nel caso si preferisca farlo da seduti. Anche l'inventario, richiamabile facilmente con un rapido tasto, ci permette di afferrare al volo l'oggetto desiderato e utilizzarlo all'occorrenza. Perdere questi oggetti o le varie bocche da fuoco le riporterà rapidamente nella loro collocazione iniziale. Una scelta che potrebbe spezzare in alcuni casi l'immedesimazione, ma che rende il gameplay più fluido e divertente. Non esageriamo quando diciamo che, Rogue Incursion, è uno dei titoli più comodi che abbiamo provato ultimamente. Un risultato che può sembrare banale, ma che diventa un pregio incredibile dopo pochi minuti di gioco.
Il vuoto dello spazio
Abbiamo giocato ad Alien: Rogue Incursion su PlayStation VR2, godendo degli splendidi pannelli OLED in dotazione al visore di Sony. Al di là della qualità dell'immagine, i ragazzi di Survios hanno dato vita a un titolo visivamente appagante. Un'affermazione vera soprattutto per quanto riguarda i modelli degli xenomorfi e che si estende solo in parte agli ambienti. Alcune aree di gioco sono infatti molto belle da vedere, mentre altre soffrono di pochi dettagli e di una costruzione delle aree poco interessante. Buono, invece, il comparto sonoro, che alterna silenzi a musiche in perfetto stile Alien. Discreto il doppiaggio in inglese, accompagnato dai sottotitoli in italiano. Sottotitoli che appaiono ben scritti, ma che talvolta ci hanno infastidito per il loro posizionamento troppo in basso nell'inquadratura. Una scelta impossibile da modificare nelle opzioni e che ci ha costretti più volte a dover mettere a fuoco il testo, togliendo l'attenzione al gioco vero e proprio.
Da un punto di vista dell'accessibilità, Survios ha fatto un lavoro discreto, implementando tutte quelle attenzioni ormai tipiche dei titoli VR. È quindi possibile gestire con precisione il movimento della camera e del personaggio, l'occhio dominante del giocatore (fondamentale per mirare in alcune situazioni) e l'eventuale vignettatura pensata per limitare il motion sickness. Per quanto riguarda le feature esclusive di PlayStation VR2, ammettiamo di aver particolarmente apprezzato il feedback aptico e i grilletti adattivi dei controller, che in alcuni momenti hanno effettivamente donato un pizzico d'immedesimazione in più all'esperienza.
Conclusioni
Alien: Rogue Incursion non è un gioco perfetto e, senza dubbio, con qualche accorgimento in più sarebbe potuto diventare qualcosa di ben più profondo. Nonostante ciò, è un titolo che si lascia giocare e che ci sentiamo di consigliare ai fan di Alien, che potranno così provare l'esperienza di incontrare uno xenomorfo faccia a faccia grazie alla realtà virtuale. È un vero peccato, però, che questo incontro difficilmente riuscirà a spaventare il giocatore di turno. Rogue Incursion è infatti un titolo d'azione, che non sembra avere mai l'obiettivo di terrorizzare il pubblico. La scelta di "nascondere" la natura episodica del gioco, inoltre, non ci è parsa particolarmente brillante e siamo certi che finirà per innervosire tutti coloro che decideranno di spendere quaranta euro senza sapere questo "dettaglio" sul titolo. In ogni caso, al di là di tutte le problematiche, non vediamo l'ora di mettere le mani sul secondo episodio, nella speranza di vedere dei miglioramenti rispetto a quanto provato sinora. Il potenziale c'è, quindi speriamo che i ragazzi di Survios decidano di sfruttarlo al meglio.
PRO
- L'atmosfera di Alien rimane incredibile
- Ottima distribuzione degli oggetti sul corpo del giocatore
- Comparto grafico in parte riuscito
CONTRO
- Narrativa mediocre e frammentata nei vari documenti da raccattare in giro
- Non fa mai davvero paura
- Alien: Rogue Incursion è solo la prima parte di un progetto più ampio