AORUS KD25F viene definito da Gigabyte un monitor da gaming tattico, e in questa recensione cercheremo di spiegare il perché. La chiave di lettura risiede nelle specifiche tecniche del display, caratterizzato da un pannello TN velocissimo, dotato di una latenza pari a soli 0,5 millisecondi, 16,8 milioni di colori e angolo di visione da 170 gradi in verticale e 160 gradi in orizzontale, capace di raggiungere la frequenza di ben 240 Hz. Il supporto per la tecnologia Freesync di AMD, le dimensioni pari a 24,5 pollici e la risoluzione Full HD da 1920 x 1080 pixel completano il quadro, creando i presupposti per un'esperienza di gioco dal grande spessore tattico, appunto, negli sparatutto a base competitiva.
Racchiuso in una confezione di generose dimensioni, ben distinguibile sotto il profilo estetico, il KD25F si monta in maniera piuttosto semplice: basta collegare il supporto al display tramite un robusto meccanismo a scatto e stringere l'unica vite che serve per fissare il piede metallico al dispositivo. La sensazione di solidità comunicata dal monitor è indubbia e viene enfatizzata dal binario che consente di regolare il pannello in altezza, inclinarlo lateralmente e verticalmente, e finanche ruotarlo per metterlo in modalità portrait. Ben accessibile, nella zona posteriore, troviamo il pulsante di accensione, l'uscita per l'alimentazione a corrente e un gran numero di porte: cuffie e microfono da 3,5 millimetri (con tecnologia attiva di cancellazione dei rumori), due HDMI, una DisplayPort e due USB 3.0. Per quanto riguarda infine dimensioni e peso, l'apparecchio misura 558 x 485-548 x 236 millimetri con lo stand per un totale di 6,8 Kg.
Design e caratteristiche
Come scritto poc'anzi, AORUS KD25F comunica una chiara sensazione di robustezza, ma al contempo vanta un design molto interessante, che punta sul classico nella parte frontale e si sbizzarrisce nel posteriore, cominciando dal già citato supporto ed estendendosi alle luci LED RGB per formare delle ali colorate che valorizzano decisamente il dispositivo. In questo caso sono sette i preset disponibili: Wave, Color Shift, Color Cycling e poi Static, Flash, Double Flash e Pulse, con la selezione di una tonalità di partenza. È possibile regolarli utilizzando il tradizionale stick posto sotto lo schermo, che attiva l'OSD con tutte le opzioni disponibili, oppure utilizzare il software Sidekick per riuscire a pilotare tutte le varie regolazioni con il mouse, per un'immediatezza sostanzialmente superiore.
L'on-screen display è molto completo e include un gran numero di settaggi, fra cui informazioni in sovrimpressione per indicare le performance o la diagnostica di sistema. La parte più corposa delle impostazioni è però rappresentata dall'equalizzatore del nero (decisamente necessario se siete abituati agli schermi OLED) e dai differenti preset per l'immagine, che includono visualizzazione standard, AORUS, FPS, RTS/RPG, Movie, Reader e sRGP, con regolazioni di fino per modificare luminosità, contrasto, vividezza, definizione, gamma, temperatura ed emissione di luce blu. Eventuali personalizzazioni possono essere salvate in due slot, a rimarcare la completezza del software e l'ampia libertà conferita agli utenti. Le specifiche, ad ogni modo, parlano chiaro: con una risoluzione di soli 1080p, privo di HDR, il KD25F si pone un target d'utenza molto preciso e non fa sconti per quanto concerne il prezzo, che raggiunge spesso i 600 euro.
Prova su strada
Impostata la modalità a 240 Hz sulla scheda video, abbiamo provato alcuni giochi per verificare le qualità tecniche dell'AORUS KD25F, restando molto ben impressionati. È chiaro ed evidente che il livello di dettaglio che potrete percepire con 240 frame al secondo a 1080p dipende dalla configurazione in vostro possesso, e ci ha stupito che Wolfenstein: Youngblood raggiungesse quasi questi valori con tutte le impostazioni al massimo su di una GTX 1080 Ti: lo abbiamo giocato tenendoci sempre sopra i 200 fotogrammi e la sensazione di fluidità rispetto ai canonici 60 fps, ma anche ai 120 fps, è molto chiara. Un discorso del tutto simile può essere fatto con il Tech Test di Gears 5, altro titolo molto ben ottimizzato che riesce a esprimersi davvero bene alle frequenze più alte, naturalmente in combinazione con mouse e tastiera di un certo livello.
RAGE 2 si è rivelato meno brillante da questo punto di vista, ma del resto parliamo di un open world con tutto ciò che ne consegue, e il maggiore peso della grafica ci è sembrato tutto sommato giustificato dall'ampiezza degli scenari. Qualche giro con Forza Horizon 4 per mischiare un po' le carte, e verificare il comportamento del monitor anche al di fuori del contesto sparatutto, e ci siamo tuffati nell'esperienza battle royale di Apex Legends, anche qui molto ben supportati dalla versione modificata del Source, che al netto di qualche rinuncia consente di girare alle frequenze più alte e godere dunque di una reattività straordinaria. Il tutto va ovviamente raccordato con il resto del setup: al KD25F va affiancato un router specializzato (vedi ad esempio il Netgear XR300) e, come detto, bisogna eliminare la latenza anche per quanto concerne i dispositivi di input al fine di evitare fastidiosi colli di bottiglia.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.8
AORUS KD25F è un monitor specializzato, che punta tutto sulla velocità di un pannello da ben 240 Hz con 0,5 millisecondi di latenza e accompagna queste specifiche supportando tecnologie molto interessanti, dal Freesync alla cancellazione attiva dei rumori per le cuffie, passando per le numerose regolazioni disponibili. Le dimensioni sono buone per una postazione classica, il design ci è molto piaciuto così come la qualità costruttiva del dispositivo, parecchio solido; tuttavia parliamo di un monitor pensato per fini specifici e dunque ben poco versatile, con una risoluzione di soli 1080p, privo di HDR, con i ben noti limiti dei pannelli TN e un prezzo molto importante.
PRO
- Specifiche straordinarie in ambito competitivo
- Tantissime regolazioni disponibili
- Bel design, molto solido e robusto
CONTRO
- Poco versatile
- Molto costoso