Se siete fra i tanti fan sconsolati dalla scarsità di racing arcade in questi anni, la recensione di Art of Rally potrebbe fare al caso vostro, ma il titolo di Funselektor va oltre tale semplice definizione presentandosi come un gioco veramente unico. A prima vista sembra un riduzione ai minimi termini di una simulazione di rally, una sorta di gioco di corse minimalista e stiloso più portato all'estetica che alla sostanza, ma non è proprio così: sotto l'aspetto fascinoso, che resta indubbiamente un elemento caratterizzante del titolo, c'è anche un modello di guida solido, basato su un certo realismo e che richiede una notevole applicazione per essere dominato, prima ancora di entrare nella fase più propriamente competitiva delle classifiche online e delle fasi più avanzate della Carriera, dove Art of Rally svela la sua vera faccia di sfida impegnativa e dannatamente assuefacente.
D'altra parte, gli sviluppatori sono gli stessi di Absolute Drift, che già dimostrava un prototipo della particolare visione del gioco di corse da parte di Funselektor con un gioco tutto drifting e grafica low-poly, ma con Art of Rally l'evoluzione è sostanziale e ci troviamo di fronte a un titolo ben più completo e profondo, sebbene votato comunque all'interpretazione artistica del genere racing. L'idea di mischiare le atmosfere rarefatte e "zen" al rally può sembrare folle, ma la sua logica si svela proprio nel profondo del gameplay, quando ci si rende conto che il segreto di questo gioco sta tutto nel controllare il modello di guida e al contempo farsi prendere dal flusso, dominando l'arte del rally come ci viene suggerito nelle prime schermate dal Buddha in persona, tanto per dare un'idea della stranezza che pervade questa esperienza.
Modello di guida per tutti
Non lasciatevi ingannare dall'aspetto rilassante e romantico, perché Art of Rally è quasi un sim-cade che consente di impostare il modello di guida su diversi livelli di realismo, andando da una guida più semplificata con assistenze attive e cambio automatico a quella più complessa e profonda, lasciando al giocatore il completo controllo della vettura con i comportamenti più aderenti alla realtà. Non siamo assolutamente di fronte a una simulazione vera e propria, l'arcade è la base fondamentale e il fatto che l'inquadratura resti sempre e comunque in terza persona dall'esterno della vettura è già una dichiarazione d'intenti in questo senso, ma si capisce subito che lo stile grafico del gioco trae in inganno e la sua vera natura è ben più vicina a un gioco di corse per appassionati che a una digressione casual nel mondo del rally.
Accade così che, anche al livello base, se non si imparano a dosare acceleratore, freno e freno a mano e non si prende confidenza con derapata e controsterzo, si finisce facilmente male già alla prima curva, perché auto e pista non perdonano, nonostante il loro aspetto grazioso. Il gameplay si basa tutto sul trovare la giusta sensibilità tra acceleratore e freno, tra sterzata e controsterzo, con una guida il più possibile fluida e dinamica, adattandosi sul momento a ogni curva e fondo stradale, più che memorizzando ogni singolo tratto dei tracciati. In particolare, le auto del Gruppo B e del Gruppo S sono dei bolidi che divorano la strada: per dominarle è necessario agire con decisione ma anche con delicatezza. In questa immersione totale nel flusso della guida si ritrova la particolare idea di zen applicata all'arte del rally, evidenziata dalle atmosfere rarefatte e piacevoli delle varie ambientazioni classiche in cui ci troviamo a correre, dai deserti del Kenya all'assolata Sardegna, dalle nevi e foreste scandinave ai ciliegi in fiore del Giappone.
Una rievocazione storica
Un gioco così profondamente legato alla passione per il rally non poteva che mettere in scena l'epoca d'oro di questa disciplina, ovvero le corse dagli anni 60 agli 80 con particolare insistenza sui bolidi del Gruppo B, considerati universalmente la massima espressione di queste corse. Non ci sono licenze ufficiali e lo stile grafico è chiaramente approssimativo ma le auto sono facilmente riconoscibili e i tracciati riprendono alcuni degli scenari più classici dei rally veri.
Le modalità di gioco comprendono Carriera, Time Attack e corsa libera, con la presenza anche di eventi speciali online dedicati alla community, tutti comunque incentrati sull'affinamento dello stile di guida per limare i tempi migliori. Il free roaming consente di correre liberamente in un'ampia mappa alla ricerca di vari collezionabili, le varie sfide a tempo servono a competere con gli altri giocatori per i tempi migliori, mentre la Carriera è il tessuto connettivo che consente di conoscere i vari tracciati e sbloccare le auto, avanzando di anno in anno nella golden age del rally.
In base ai piazzamenti raggiunti nella Carriera si ottengono nuove auto e si sbloccano i campionati successivi, introdotti da una breve descrizione storica sull'andamento del rally e le innovazioni proposte di anno in anno, donando una nota quasi documentaristica all'avanzare tra i livelli, anche se il tutto rimane sempre filtrato attraverso la particolare ottica stilizzata del gioco, vista anche l'impossibilità di utilizzare i nomi reali. I contenuti e le modalità non sono moltissimi a dire il vero, si tratterà di valutare il supporto attraverso gli eventi online per mantenere attiva la community sul lungo termine.
La grafica
Lo stile grafico adottato è chiaramente un elemento caratterizzante di tutto Art of Rally, che fa del minimalismo un vero e proprio fondamento del suo strano concept. La scelta di concentrarsi esclusivamente sulla visuale esterna, pur offrendo diverse angolazioni tra cui scegliere, è di per sé smaccatamente arcade, ma il sistema di guida sembra precisamente calibrato per poter comunque offrire un buon feedback anche con questa inquadratura, poco amata dai cultori dei racing più simulativi. Anche in questo caso, si tratta di non farsi ingannare dalle apparenze, perché il sistema sembra ben studiato per funzionare usando proprio questo tipo di telecamera, che riesce a consentire un buon controllo dell'auto ed essendo piuttosto ampia, anche di vedere ampie porzioni di pista senza bisogno di un navigatore.
Ci sono alcune inconsistenze tecniche: il gioco è stato testato su Xbox Series X dove ci si aspetterebbe una modalità 120 FPS per un gioco a bassa complessità poligonale come questo, cosa che invece non è presente. Anche i 60 fps, a dire il vero, non sono granitici, cosa che risulta piuttosto incomprensibile sebbene la questione non ponga grandi problemi durante il gameplay. Occasionalmente è possibile vedere anche qualche lieve glitch grafico che dimostra come ci sia forse bisogno ancora di qualche ottimizzazione.
Per il resto, gli scenari non fanno che rimarcare le grazie low poly che tutto il gioco vuole ispirare con il suo stile: i colori tenui, le figure abbozzate e anche gli ottimi effetti di luce specialmente al tramonto e al crepuscolo determinano atmosfere molto particolari e ispirate. Allo stesso modo, l'accompagnamento audio risulta perfettamente studiato per concorrere a questo obiettivo: le musiche synth anni 80 sono perfettamente in linea con l'estetica generale del gioco, mentre gli effetti sonori dell'auto, tendenti più al realismo, contribuiscono a quel particolare contrasto tra reinterpretazione onirica e simulazione che caratterizza praticamente tutto Art of Rally.
Conclusioni
Art of Rally è una lettera d'amore da parte di Funselektor per questa particolare disciplina automobilistica. Come si conviene a una tale dichiarazione, i toni sono soffusi e delicati, ma l'anima del gioco è solidamente radicata nella passione per i motori e, come tale, è inflessibile nel richiedere dedizione e capacità di dominare il modello di guida, migliorandosi continuamente. L'antitesi tra l'estetica leggiadra e la solidità della guida è l'elemento caratterizzante di Art of Rally, che non per nulla mette in scena le corse classiche dagli anni 60 al Gruppo S, ovvero quelle più sporche e aggressive, in una veste aulica e trasognata. Questo strano contrasto riesce perfettamente nell'intento di presentare un gioco piacevole alla vista e rilassante, ma anche coinvolgente e impegnativo.
PRO
- Modello di guida arcade ma profondo, impegnativo e molto godibile
- Lo stile minimalista è piacevole e caratteristico
- Traspare la passione per il rally, in particolare per la sua epoca d'oro
CONTRO
- Sarebbe auspicabile una maggiore consistenza di performance, magari con opzione per i 120 fps
- La telecamera esterna si presta a qualche minimo inconveniente
- Non enorme, in termini di contenuti