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Digimon Survive, la recensione in cui visual novel e combattimenti incontrano i mostri digitali

Nella Digimon Survive vedremo che l'ultimo appuntamento con i Digimon punta tutto sulla narrazione di una storia inedita, con una vera e propria visual novel.

RECENSIONE di Simone Pettine   —   08/08/2022
Digimon Survive
Digimon Survive
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C'è stato un periodo, più di vent'anni fa, in cui i Pokémon dovevano contendersi la notorietà con altri mostriciattoli altrettanto accattivanti, noti come Digimon. Ora, intervenuta la giusta distanza temporale, la contesa sembra quasi ridicola: si trattava in effetti di creature diverse, di serie - salvi alcuni punti in comune - molto distanti tra loro. Certamente, però, nel mondo dei videogame i Pokémon hanno goduto di un successo inarrestabile, neanche lontanamente paragonabile a quello dei loro cugini alla lontana.

Nonostante questo, Digimon Survive mostra come i videogiocatori continuino a lasciare disponibile un apposito spazio, nella propria libreria fisica o digitale (e sicuramente mai come in questo caso sarebbe più opportuna la seconda), per le avventure in quel di Digiworld. Lo sviluppo del titolo non è stato agevole: si è passati dal budget di un indie a quello necessario per una produzione più sostanziosa, è stato modificato il motore grafico (sostituito infine da Unity) con la necessità, a un certo punto, di ricominciare i lavori quasi da zero. Infine, come non notare un silenzio stampa quasi sospetto proprio in occasione del giorno della pubblicazione?

Spinti sia da giustificabili sospetti sia dall'amore senza limiti per uno dei nomi che hanno segnato la nostra (e la vostra) infanzia, ci siamo impegnati in un memorabile tour de force per offrirvi la recensione di Digimon Survive. Servirà a chiarire gli aspetti fondamentali e più dubbi della produzione, in modo tale da capire se faccia o meno al caso vostro.

Una vera e propria visual novel

Poteva forse mancare Agumon in Digimon Survive? Praticamente è l'influencer di Digiworld
Poteva forse mancare Agumon in Digimon Survive? Praticamente è l'influencer di Digiworld

Digimon Survive è una vera e propria visual novel. È importante sottolineare da subito e con forza questo aspetto, che sembra essere invece passato in sordina. Se avevate in mente un gioco in cui fosse possibile scendere subito in campo e menare le mani schierando squadre e squadre di Digimon, magari esplorando il mondo circostante in completa libertà, non è questo. Non esageriamo, anzi, quando vi diciamo che i primi Digimon li abbiamo visti si e no trascorsa un'ora buona dai titoli di testa, mentre il primo combattimento (il tutorial non conta) è giunto forse persino più in là.

Il fatto è che Digimon Survive procede molto lentamente, perché agli sviluppatori sta a cuore che il giocatore possa immedesimarsi completamente, perfettamente in un mondo ignoto, accompagnato da una sottilissima, ma costante sensazione d'angoscia. Non esiteremmo un istante a definire meglio la produzione come una visual novel per adolescenti o forse persino per adulti, certo non per bambini, i quali si annoierebbero immediatamente. Né al team Hyde importa fare sconti di alcun genere in relazione alla gestione dei ritmi narrativi: così, il prologo è stato accusato ad esempio (anche in altre sedi, anche dagli utenti) di essere eccessivamente lungo e tedioso. Ma a ben guardare, è così che procedono le visual novel, le quali in fin dei conti non sono che dei romanzi interattivi, delle storie a schermo che proseguono per lento accumulo di dialoghi, di tante e tante righe di testo.

Per fortuna, oltre al doppiaggio giapponese, tutti i testi sono in lingua italiana, a parte alcune diciture durante i combattimenti rimaste, non si capisce bene perché (probabilmente per svista), in lingua inglese. La localizzazione, a parte questo, è però completa, e permette la fruizione del titolo senza problemi. La progressione è quella che potete facilmente immaginare: si leggono a oltranza i dialoghi tra i personaggi, si raggiunge una nuova zona (identificata da un fondale altrettanto inedito) e si ricomincia. Perché tutto ciò dovrebbe importare ai fan di Digimon? Perché, per la prima volta in questo genere specifico, sono loro a costituire la tematica principale.

Una storia inedita e matura

La storia di Digimon Survive è sorprendentemente matura e accattivante (oltre che inedita)
La storia di Digimon Survive è sorprendentemente matura e accattivante (oltre che inedita)

Quella di Digimon Survive è una storia inedita. Kazumasa Habu e Tsuzuki Katsuaki hanno deciso d'introdurre protagonisti umani mai visti prima nelle varie serie anime; ad accompagnarli, per contro, vi sono sia alcuni dei Digimon che probabilmente avete imparato ad amare ormai da decenni, sia volti relativamente nuovi. Impossibile non riconoscere, ad esempio, Agumon e Gomamon, mentre forse incontrerete per la prima volta i più recenti Falcomon e Labramon; quest'ultimo, ad esempio, debuttò nella terza serie anime, Digimon Tamers.

In totale, lungo la strada incontrerete all'incirca cento Digimon differenti, un numero discreto ma comunque limitato rispetto a videogiochi pubblicati in passato, come il corposo Digimon Story: Cyber Sleuth. A parte i compagni dei protagonisti, gli altri Digimon potranno essere reclutati durante i combattimenti, per mezzo di una curiosa meccanica che richiede di dialogare con i nemici, indovinando i loro gusti personali nel bel mezzo della battaglia.

Interagire con ambienti e personaggi è fondamentale in Digimon Survive
Interagire con ambienti e personaggi è fondamentale in Digimon Survive

Per quanto riguarda la trama di Digimon Survive, la quale deve necessariamente tenere conto del gusto personale, il nostro giudizio è positivo. Non ci siamo strappati i capelli per le rivelazioni lungo il percorso o nei momenti di climax, ma comunque abbiamo apprezzato il tono maturo, talvolta persino in grado di suscitare sensazioni d'ansia e inquietudine. Il fatto è che Takuma e i suoi amici si ritrovano catapultati in un mondo parallelo, all'improvviso, in modo molto diverso da quanto visto in passato in tutte le serie animate. Qui i pericoli sono reali, i Digimon malvagi non si fanno scrupoli ad attaccare e uccidere gli umani, si possiedono sempre informazioni limitate, non si capisce bene dove siano finiti i propri amici e come fare per tornare a casa. Neppure i Digimon di supporto sanno bene cosa sia accaduto tra quel mondo e la Terra. Il mistero più grande andrà svelato, com'è ovvio, proseguendo nella narrazione, e sconfiggendo uno dopo l'altro alcuni nemici molto, molto pericolosi.

La struttura: esplorazione e combattimenti a turni

La scacchiera dei combattimenti a turni di Digimon Survive
La scacchiera dei combattimenti a turni di Digimon Survive

Fatta salva la natura preminentemente narrativa (e lenta) di Digimon Survive, tutto ciò che resta oscilla tra l'esplorazione libera e i combattimenti veri e propri; come vedete, questi ultimi occupano solo una minima parte del prodotto, e neppure quella fondamentale. Il minaccioso mondo parallelo, simile solo in parte a quello reale, ospita diverse aree: le iniziali consistono in una vecchia scuola e nel suo bosco circostante, ma presto si aggiungono il tempio, la diga e via dicendo. Proseguire nella trama è semplicissimo, poiché si è costantemente guidati dagli sviluppatori: addirittura è sufficiente interagire con l'ambiente circostante (o con i personaggi) fino a cercare l'indicatore rosso contrassegnato dal punto esclamativo. Quest'ultimo permette infatti di sbloccare il dialogo necessario per andare avanti

Alcune possibili scelte in Digimon Survive, per convincere i nemici a passare dalla nostra parte
Alcune possibili scelte in Digimon Survive, per convincere i nemici a passare dalla nostra parte

In alcuni momenti si sarà, però, davvero più liberi: così tanto da poter scegliere determinati percorsi rispetto ad altri, nonché dialoghi con personaggi specifici a scapito dei presenti rimanenti. Le scelte influenzeranno alcuni aspetti successivi dell'avventura, come la fiducia dei coprotagonisti nei riguardi di Takuma (addirittura, certe scelte nelle fasi finali arriveranno a determinare la sopravvivenza o meno di alcuni personaggi).

Inoltre, quando sono presenti più occasioni di dialogo bisogna stare attenti a selezionare quella sinistra, centrale o a destra, perché ciò influisce sul sistema della "morale" (o karma). Vale a dire: non solo sul rapporto con quel personaggio, ma anche sulle trasformazioni di Agumon, Digimon che a seconda del karma può sbloccare percorsi alternativi (e irrevocabili). Nel nostro caso, Agumon è diventato Tyrannomon, ma avrebbe tranquillamente potuto trasformarsi in Greymon. Non sapremmo dire, nello specifico, quali scelte abbiano influenzato l'evoluzione; certo è che, anche se il sistema del karma appare molto forzato nella sua implementazione, favorirà in futuro una grande rigiocabilità.

Ogni Digimon ha i suoi parametri, sale di livello, si trasforma, trasporta oggetti
Ogni Digimon ha i suoi parametri, sale di livello, si trasforma, trasporta oggetti

Resta l'analisi relativa ai combattimenti: è stata lasciata per ultima perché, un po' con dispiacere, dobbiamo riconoscere in Digimon Survive uno strategico a turni molto, molto semplificato. I Digimon combattono spostandosi su una scacchiera, possono attaccare (e difendersi) in quattro direzioni, parlare con i partner umani durante la battaglia per ottenere un potenziamento delle statistiche, evolversi per diventare più forti (ma perdendo punti nella mobilità nell'area circostante). A parte gli scontri con i boss, però, è davvero difficile riuscire a vedere la schermata del Game Over.

Lo smartphone di Takuma (mai scarico) permette di interagire con l'ambiente circostante, individuando nemici od oggetti
Lo smartphone di Takuma (mai scarico) permette di interagire con l'ambiente circostante, individuando nemici od oggetti

Si ha in realtà sempre l'impressione che i combattimenti stessi siano un'implementazione quasi non necessaria, dovuta all'esigenza di evitare almeno in parte la fruizione passiva del titolo (ma in realtà anche loro prevedono una modalità con "pilota automatico"). Certo, i Digimon guadagnano punti di esperienza, salgono di livello, ottengono oggetti che modificano alcuni dei loro parametri; ma si ha sempre la sensazione che una scelga, in fin dei conti, valga l'altra. Del resto, anche se i giocatori possono utilizzare lo smartphone di Takuma per trovare nei vari ambienti Digimon ostili (entrando così in combattimento) gli scontri davvero obbligatori per proseguire sono pochi; per ovviare al problema, c'è la battaglia libera nel menù principale.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (20)
7.7
Il tuo voto

Digimon Survive è un prodotto molto particolare. Di per sé andrebbe assolutamente consigliato ai fan dei mostriciattoli digitali, in virtù della sua storia originale e interessante, dei toni sorprendentemente maturi, nonostante una lentezza di fondo non trascurabile. Bisogna però essere in grado di apprezzare per forza le visual novel, altrimenti la noia sopraggiungerà dopo pochissime ore. Un ragionamento del tipo "saltiamo i dialoghi il più possibile per arrivare subito ai combattimenti" nel caso di Digimon Survive si rivela del tutto insoddisfacente, perché proprio la storia rappresenta il cuore dell'esperienza. L'esplorazione dell'ambiente circostante c'è, così come l'interazione coi coprotagonisti, ma sono comunque subordinate alla narrazione, oltre a risultare fin troppo guidati. Discorso simile vale per i combattimenti: visivamente (e sonoramente) apprezzabili, ma molto sporadici, e pure piuttosto semplificati. Forse Digimon Survive avrebbe avuto bisogno, prima di tutto, di un bilanciamento più efficace tra questi ultimi e la struttura narrativa complessiva. La presenza della battaglia libera non basta, come non basta poter reclutare i Digimon nemici per arricchire la propria collezione, perché scarse sono le occasioni di utilizzarli. Il titolo non riesce quindi a convincere fino in fondo: resterà per forza di cose, nonostante il nome, nei ricordi di un pubblico di nicchia. Del resto ciò non è necessariamente un male.

PRO

  • Trama interessante, matura, a tratti cupa
  • Sistema di combattimento semplice ma efficace
  • Cento Digimon da collezionare, scelti tra noti e meno noti

CONTRO

  • Narrazione a volte davvero troppo lenta
  • La libertà nelle scelte spesso è solo apparente
  • Gli scontri sono momenti sporadici all'interno della visual novel