Per arrivare alla recensione di Evil Genius 2: World Domination abbiamo dovuto attendere più di sedici anni. Il primo gioco è infatti una cometa datata 2014 che colpì i videogiochi con una forza in parte inaspettata. L'originale non è mai stato un capolavoro: non un brutto gioco, questo non gli si può dire, ma nemmeno uno strategico che ti entra nella storia del genere. La popolarità di Evil Genius è legata strettamente a due fattori: l'innegabile fascino della sua ambientazione, e il suo essere in fondo un nuovo Dungeon Keeper in un mondo ancora privo di "Tower Defence" di massa. Una gemma rozza ma estremamente divertente, inoltre l'unica in circolazione che prometteva, e manteneva, di metterti nei panni di un super cattivo alla James Bond con tanto di base supersegreta da gestire. Nel mito ci entra per inedia, scomparendo dai radar senza seguiti o emuli degni di attenzione.
Fascino diabolico
È grazie all'inglese Rebellion che Evil Genius torna finalmente alla ribalta, e proprio con il seguito che abbiamo avuto il piacere di giocare nell'ultima settimana. Evil Genius 2: World Domination è perfettamente in linea con il suo predecessore, qualcosa naturalmente è cambiata ma pregi e difetti non hanno ancora trovato il bilanciamento giusto. Con una differenza sostanziale: al contrario del predecessore, Evil Genius 2 è destinato a crescere, e dei buoni DLC potrebbero davvero renderlo un gioco molto più interessante di quanto già è, permettendogli di fare quel passo in più che meriterebbe lui, come noi.
Il meglio ancora una volta è nell'ambientazione, nei personaggi che si alterneranno sullo schermo, nello stile grafico e sonoro. Qui siamo i cattivi, anzi i super cattivi: quelli con la base nascosta in un'isola nel Pacifico che attuano un piano destabilizzante per arrivare alla conquista del mondo. Super cattivi sì, ma pur super caricaturali: come potete vedere dalle immagini, lo stile è vivace e l'umorismo batte di gran lunga il sadismo, qui totalmente fuori luogo. Lo scopo del gioco? Sopravvivere economicamente fino al perfezionamento di una mega malvagissima arma in grado di tenere sotto scacco il mondo intero. Per riuscire nell'intento dovremo costruire il nostro quartier generale in modo che sia funzionale quanto impenetrabile, gestire i nostri uomini dividendone con precisione i compiti, e naturalmente spargendo odio e malcontento in giro per il globo attraverso una mappa tattica apposita.
Costruisci e comanda
La parte builder è sicuramente la più riuscita, quella più vivida. Organizzare la propria fortezza è piacevole fin dall'inizio, e diventerà strada facendo sempre più intrigante. Organizzare bene gli spazi, decidere dove costruire le diverse camere, può sembrare poco importante nelle prime ore di gioco, ma con l'arrivo dei problemi, ovvero investigatori, giornalisti, spie e forze d'invasione da respingere all'entrata, una buona disposizione si rivelerà fondamentale. Logicamente essenziali delle misure di sicurezza come telecamere ben disposte, e naturalmente le diverse trappole che avremo a disposizione e che potremo sbloccare investendo nella ricerca: raggi paralizzanti, botole, mega pugni che escono dalle pareti e così via, inseguendo ed esagerando tutti i cliché del genere spionistico dei meravigliosi sixties.
La gestione dei propri uomini parte da una buona idea, la suddivisione in ruoli è semplice da capire e interessante da tenere d'occhio, ma quando le cose dovrebbero farsi interessanti, quando per esempio saremo sotto attacco, è più una "click click click" che divertente logica, appagante strategia. I nemici devi evidenziarli uno ad uno, non c'è drag & drop, e l'uso delle proprie unità è automatico: scegli il nemico, e poi scegli che fine fargli fare, al resto penseranno i nostri sottoposti. Questo è un "tutto qui?" che fa particolarmente male, in parte reso più accettabile dai diversi nemici che potranno infiltrarsi nella base, ma una delle due più grandi insufficienze di Evil Genius 2: World Domination.
Seminando malvagità
Le missioni, fortunatamente, sono più interessanti e rappresentano anche un buon incentivo alla rigiocabilità di Evil Genius 2: World Domination. Alcune quest cambiano in base a quale genio del male avremo scelto: c'è Maximilian il megalomane riccone, Ivan il Russo noto per essere pazzo e muscoloso, Zalika la grande mente scientifica e infine Emma, genio dello spionaggio e maestra dei veleni. Dopo aver mosso i primi passi nel gioco, dovremo scegliere un nostro braccio destro, anche in questo caso sono quattro, ognuno con una sua storyline, e in questo caso la nostra prima scelta è stato il figlio bisognoso d'affetto in pieno stile Dottor Male di Austin Power. Questo incrocio di storie e missioni, unita alla presenza di tre diverse base segrete tra cui scegliere, rende ogni partita sufficientemente diversa dalla precedente.
L'altra porzione di gioco si svolge totalmente nella mappa tattica, ovvero una schermata dove osservare il mondo suddiviso in macro aree e dove potremo pianificare le nostre prossime mosse. Una volta conquistata una regione, potremo svolgere al suo interno delle missioni di diverso tipo che oltre a farci rischiare di perdere uomini, metteranno sul piatto anche ghiotte ricompense, spesso in denaro. Questo però tendono anche ad aumentare il livello d'allerta che potrà essere abbassato aspettando, operando per esempio in altre zone una volta che ne avremo guadagnato il controllo, o completando delle missioni nelle quali avviene l'esatto contrario: i soldi non vengono guadagnati ma spesi e l'allerta di conseguenza cala. In più ci sono altre missioni speciali che compariranno di tanto in tanto e in base alle storyline che avremo attivato dall'apposito menù. Tutto quel che riguarda la mappa tattica è però realizzato con molta meno cura di quella riservata alla base e alla sua gestione. Le missioni sono meno ironiche se non addirittura anonime, mentre graficamente sono del tutto assenti i guizzi stilistici che rendono il gioco così piacevole mentre si è alle prese con la base.
Gioca e rigioca
Il grosso problema di questo Evil Genius 2: World Domination, quello che lo danneggia di più, è proprio questa sinergia mancata tra la parte gestionale e quella strategica, estremamente debole. Non è solo una questione di contenuti, di come sono fatte le cose, ma anche di timing, di conseguenza ti trovi spesso costretto ad aspettare senza avere nulla di interessante da vedere o da perfezionare. Questo potrebbe essere un aspetto positivo per chi è alla ricerca di un gioco con il quale approcciarsi per la prima volta al genere, se oltre a smorzare la sfida non andasse ad inficiare così tanto sul divertimento. Alla fine i minion non fanno niente di interessante, il loro lavoricchiare per la base non sembra avere molto senso, e nella schermata tattica la cosa più elettrizzante è vedere la percentuale di completamento della missione intrapresa.
Due delle tre basi presenti e tra cui scegliere, hanno anche una copertura: un casinò dismesso che potremo rimettere a nuovo. Non nascondiamo la grande delusione nello scoprire che questa parte non sembra influire sull'andamento di entrate ed uscite se non marginalmente, ma aiuta soltanto a mantenere nascosta la presenza della base e le sue malvagità agli occhi indiscreti dei visitatori. Anche come simulazione economica, Evil Genius 2: World Domination offre meno del minimo di quanto sarebbe opportuno chiedere da un gioco simile.
Conclusioni
Evil Genius 2: World Domination è un buon seguito di quello che in fondo era un buon gioco. Non è complesso, la sua realizzazione è altalenante e si permette troppi tempi morti, nei quali non ci resterà che attendere gli eventi in modo inspiegabilmente passivo. Esattamente come il prequel, può contare però su un fascino particolare che lo rende comunque estremamente piacevole da giocare, una o più volte. Sappiamo che arriveranno anche delle espansioni, speriamo che queste siano ben congegnate e riescano ad espandere il gioco proprio là dove non è riuscito a convincerci.
PRO
- Facile e immediato
- Grafica e musiche estremamente piacevoli
- Costruire la base e piazzare trappole è divertente
CONTRO
- Incursioni nemiche noiose
- Troppi tempi morti
- Porzione strategica moscia