Piccola storia di un successo televisivo.
Nato nel 1990, per opera di Dick Wolf, "Law & Order" differisce dalla gran parte dei serial polizieschi a cui siamo stati abituati in tutti questi anni, in virtù di un cinismo tipico degli anni '90 (non più quindi una netta contrapposizione tra bene e male) ed anche grazie al fatto che, finalmente, potremo seguire l'evolversi di un caso dal momento delle indagini iniziali fino all'arrivo in tribunale con conseguente dibattimento in aula.
Nei 60 minuti di ogni episodio lo spettatore ha modo di assistere a quasi due telefilm distinti, dove non sempre il colpevole trovato nella prima parte corrisponde a quello della seconda. In definitiva abbiamo una sorta di "2 al prezzo di 1" televisivo dove Parry Mason s'incontra e collabora con l'ispettore Tibbs. O qualcosa del genere insomma.
La trasposizione videoludica, come prevedibile, seguirà fedelmente questa caratteristica e ci farà impersonare dapprima il ruolo dell'investigatore e poi quello dell'avvocato dell'accusa. Questa volta avremo a che fare con un misterioso omicidio avvenuto nel celeberrimo parco Newyorkese di Central Park. Noi saremo chiamati ad affiancare prima il Detective Briscole (doppiato dallo stesso attore della serie televisiva, ossia Jerry Orbach) nella ricerca del colpevole e poi, una volta trovato il presunto omicida, entreremo in aula assieme a Serena Southerlyn (anch'essa doppiata dall'attrice originale Elisabeth Rohm) cercando d'incastrare il colpevole.
Indagini tecniche
Se fin dai titoli di testa l'atmosfera del telefilm ci verrà subito in soccorso (con tanto di sigla iniziale direttamente ripresa dalla versione televisiva) dopo pochi minuti ci accorgeremo di come l'aspetto puramente tecnico non rappresenti certo il punto di forza di questo titolo. La grafica durante le sezioni di "esplorazione" consiste in una serie di ambienti tridimensionali liberamente esplorabili ma dalla qualità davvero bassa. Per chi ha giocato alle prime avventure grafiche della Access Software su Cd-Rom ("Under a Killing Moon" e "Martian Memorandum") o per chi ha mai avuto la (s)fortuna di navigare in ambienti virtuali ricreati tramite QuickTime-Vr sa di cosa stiamo parlando. Grafica solo in bassa risoluzione e texture abbastanza povere e poco definite concludono la nostra panoramica sull'aspetto grafico.
Anzi, aggiungiamo che la maggior parte del tempo di gioco ci troveremo comunque di fronte a scene semi statiche o durante gli interrogatori a testimoni ed indiziati vari. Il movimento del labiale è sincronizzato al parlato, ed i modelli tridimensionali pur non prevedendo un numero di poligoni altissimi riescono a risultare abbastanza efficaci. Certo, non ci farà gridare al miracolo. Anzi. Certe cose eravamo abituati a vederle in giochi di almeno due anni fa.
Anche il sonoro è ridotto ai minimi livelli. Qualche jingle sparuto e qualche scialbo effetto sonoro (come quello del nostro cellulare) ogni tanto. Da segnalare, comunque, la buona qualità del doppiaggio che, come già detto, prevede per i personaggi principali le voci degli stessi attori del telefilm. Le voci, al contrario di tutto il testo, non sono state doppiate in italiano, dando quindi agli appassionati la possibilità di sentire le voci dei protagonisti originali. Per fortuna i sottotitoli in italiano aiuteranno i meno anglofoni tra di voi.
Il tempo è danaro, ma non solo
Le meccaniche di gioco, per lo meno nella prima parte delle nostre avventure, saranno a tempo: per la risoluzione del caso avremo una sola settimana a nostra disposizione che, tradotto in termini di gioco reale, teoricamente si tramuta in circa in sette ore di gioco continuato.
Sì, teoricamente. Questo perché dovrete sicuramente giocare più di una partita per riuscire a focalizzarvi sugli indizi più utili e i sospetti più papabili.
Ogni azione intrapresa nel corso delle indagini ci farà consumare un certo ammontare di minuti, dal reperimento di ogni singolo oggetto sul luogo dell'omicidio, all'analisi delle prove in laboratorio all'interrogazione dei sospettati. Perdere troppo tempo ponendo inutili domande ad inutili persone o assumendo ed analizzando un numero d'indizi troppo numeroso (dimenticatevi quindi uno degli stili di gioco più utilizzati in questo genere di avventure grafiche ossia: "prendo tutto quello che c'è da prendere ed esamino tutto quello che c'è da esaminare") significa sforare il tempo massimo consentito per la cattura del colpevole e dovere ricominciare da capo.
Per fortuna all'inizio di ogni partita potremo selezionare, similmente a quanto accade nei giochi di ruolo, alcune caratteristiche in cui far eccellere il nostro alter-ego digitale e che ci aiuteranno durante le nostre indagini. Potremo decidere di eccellere in due fra le seguenti abilità: Efficienza, Reperimento indizi, Interrogatorio e Lavoro di squadra. L'efficienza, fondamentalmente, ci farà perdere meno tempo nell'esecuzione di determinati compiti. Essere più abili negli interrogatori significherà avere a disposizione meno opzioni tra cui scegliere quando fare le domande, essere aiutati nel reperimento degli indizi invece si tradurrà nell'avere dei riferimenti visivi sugli elementi da esaminare, in caso contrario potrete perdere anche diverse diottrie nell'esaminare corpi del reato grandi 4x4 pixel. Avere scelto lo skill lavoro di squadra invece ci permetterà di avere, di tanto in tanto, suggerimenti ed osservazioni dai nostri colleghi.
Opposizione!
Raccogliere prove e fare domande ovviamente non rappresenteranno i nostri soli compiti da svolgere per scoprire l'assassino. Dovremo altresì commissionare indagini di laboratorio sugli indizi più interessanti e potremo far pedinare dai nostri investigatori gli indiziati più sospetti o far stilare speciali profili psicologici da parte dei nostri psicologi. Con una buona dose di pazienza, qualche intuizione giusta al momento giusto ed anche un po' di fortuna arriverà quindi il momento di richiedere un mandato di perquisizione e giocare il tutto per tutto andando a scovare le prove decisive della colpevolezza del nostro maggiore indiziato.
La seconda parte del gioco, ossia quella che ci vedrà impegnati negli interrogatori in aula, pur non prevedendo un limite di durata entro il quale convincere la giuria della colpevolezza dell'imputato, ci imporrà d'avere il giusto tempismo durante gli interrogatori. Come nella realtà, infatti, pensare a lungo o avere un'incertezza di troppo nel decidere il prossimo quesito tra quelli selezionabili o non chiedere obiezione su una domanda inopportuna della difesa significherà non riuscire nei propri intenti. Prima di intraprendere il processo saremo comunque chiamati a scegliere quali testimoni, indizi e periti tecnici portare in aula per provare la colpevolezza del nostro maggiore indiziato.
Se durante l'istruttoria riusciremo a mettere in evidenza gli indizi più significativi, se chiameremo a testimoniare i testimoni più convincenti e se riusciremo a mettere sotto torchio, come nel miglior dei legal-thriller a cui Graham e soci ci hanno abituato, il nostro maggior indiziato allora avremo buone probabilità di vincere il processo. Altrimenti ci converrà ricaricare dall'ultimo salvataggio è portare un poco di pazienza: tanto dopo la risoluzione di questo caso il gioco sarà già finito.
Il verdetto
"Dead on The money" è un titolo onesto che mi sento di consigliare a tutti gli appassionati di avventure grafiche con, ovviamente, una menzione particolare agli aficionados della serie televisiva.
Le carenze nel comparto sonoro e grafico si fanno perdonare grazie alle meccaniche di gioco che, sebbene non immuni da difetti, riescono a ricreare bene il feeling da indagine poliziesca. La spada di Damocle rappresentata dal tempo se da una parte ci farà indispettire dall'altra si è rivelata un sapiente escamotage non solo per prolungare la (risicata) longevità dell'unica indagine prevista dal gioco ma anche per rendere più verosimile l'esperienza di un'indagine sul filo del rasoio. La struttura stessa del gioco poi ci permette di avere una libertà d'azione piuttosto ampia rendendo immune questo titolo dal cosiddetto "blocco dell'avventuriero" di fronte ad un enigma particolarmente ostico o quella del "avventuriero cleptomane" alle prese con un inventario enorme e le infinite combinazioni di manipolazione/azione su di essi.
I vecchi "Police quest" della Sierra si ritagliano sicuramente un posto migliore nei nostri cuori ma anche questo "Law&Order: Dead on The money" si merita quantomeno un piccolo anfratto proprio dietro i migliori titoli di sempre ed accanto ai titoli onesti, senza troppe pretese, che riescono però a divertire. Se solo avessero previsto almeno un altro paio di casi da risolvere in più….
- Pro:
- Un titolo abbastanza originale
- Libertà d'azione molto ampia per questo genere di giochi
- Atmosfera da telefilm
- Contro:
- Tecnicamente scialbo
- Voci non doppiate in Italiano
- Longevità piuttosto limitata
Legge e ordine
Da uno dei più apprezzati serial televisivi americani sta per giungere, alquanto inaspettatamente, un'avventura grafica di vecchio stampo o quasi.
Chi ha amato le avventure della Sierra come Police Quest non potrà non avere un tuffo al cuore. Chi ha amato le avventure grafiche e basta non potrà non rallegrarsi del fatto che, seppure additato come in agonia da ormai diversi anni, questo genere riesca ancora ad offrire qualcosa di nuovo e godibile a tutti i pur sempre numerosi appassionati. Gli sviluppatori californiani della "Legacy Interactive", letteralmente sconosciuti nel nostro vecchio continente, hanno cominciato diversi anni fa a programmare videogiochi nei loro uffici di Hollywood lanciando sul mercato una serie di giochi denominati Real Life Games. Sale di pronto soccorso, ambulanze per le strade di Los Angeles e centri di primo soccorso sono infatti le ambientazioni su cui si basano alcuni tra i loro giochi (o simulazioni come le chiamo loro) più popolari, da "911 Paramedic" fino ad "Emercency Room Code Red".
Dopo una serie di titoli più o meno ispirati a famosi serial televisivi (come un certo ER) , quindi, i legaci hanno deciso di sfruttare il loro collaudato sistema di gioco per sfruttare la licenza di uno dei telefilm polizieschi più apprezzati d'America: "Law & Order", letteralmente "Legge ed Ordine".