Nei primi anni '90 era davvero difficile imbattersi in un bambino che da grande non volesse fare l'archeologo. Le gesta eroiche di Indiana Jones avevano proiettato un'aura di conturbante eroismo sulla professione, mentre la moda per i dinosauri impazzava in TV, in edicola e, ovviamente, anche nel mondo dei videogiochi.
Joe e Mac, del resto, sono proprio figli di quel periodo, coppia di fratelli che dai cabinati, al Super Nintendo, passando per Mega Drive, Game Boy e molte altre console, con il loro capitolo d'esordio, pubblicato nel 1991, seppero ritagliarsi una buona fetta di fan che li avrebbero seguiti e supportati anche negli anni successivi, in sequel e spin-off che ampliarono la celebrità delle mascotte.
A decretare la fortuna del capitolo originale, del resto, ci pensò soprattutto l'ambientazione, che proponeva il fantasioso incontro tra uomini delle caverne e dinosauri, un anacronismo che permise agli artisti di Data East di creare scenari suggestivi, popolati da energumeni e creature tendenzialmente aggressive, ma dal design buffo e scanzonato. Gli stessi Joe e Mac, fratelli alla disperata ricerca delle rispettive fidanzate rocambolescamente rapite, ostentavano un aspetto simpatico, affabile, ipertrofico al punto giusto.
Si giocava per la qualità dell'azione, non c'è dubbio, ma è altrettanto vero che Joe & Mac fosse figlio dei suoi tempi, ancorato a quella dimensione e a quei trend che oggi ovviamente, per un motivo o l'altro, non esistono più. Vediamo il perché nella recensione di New Joe & Mac: Caveman Ninja.
Nessuna opzione, un design rivedibile
Non che la passione per i dinosauri sia stata completamente spazzata via, beninteso, né la figura dell'archeologo abbia del tutto perso il suo fascino, ma oggi è innegabile che vada molto più di moda lo spazio. Inoltre, i videogiochi hanno conosciuto una sensibile evoluzione, anche quando si ha a che fare con prodotti bidimensionali, volutamente retrò.
La premessa è necessaria dovendo dare un giudizio a New Joe & Mac: Caveman Ninja, remake del capostipite della saga, ulteriore operazione di ringiovanimento eseguita dalla francese Microids, che torna a pescare a piene mani nel passato dei videogiochi, dopo il più che discreto lifting eseguito con Toki qualche anno fa.
La magia questa volta è riuscita solo a metà per un motivo molto semplice: non si sa bene quale fosse il target di riferimento degli sviluppatori mentre creavano questo remake. Il paradosso, del resto, si palesa immediatamente, sin dall'evanescente schermata delle opzioni che, al di là della lingua, non permette alcuna scelta. Potrebbe sembrare un dettaglio di poco conto, ma in realtà testimonia lo scarso slancio con cui è stata concepita l'intera produzione, che si accontenta di aggiungere poco e decide di modificare proprio dove sarebbe stato meglio proporre qualcosa più in linea con l'originale.
L' art design scelto, frutto dell'estro di Philippe Dessoly, già apprezzato senza riserve nel già citato Toki, non convince completamente. Se si può gradire o meno l'aspetto di Joe e Mac, invero così lontano da quello ostentato negli anni '90, si possono muovere critiche più nette nei confronti di molti fondali inspiegabilmente vuoti e di animazioni tutt'altro che convincenti. Laddove sarebbe stata gradita una riproposizione in pixel art, o comunque un art design più simile a quello dell'originale, questo tratto morbido, generoso di colori sgargianti, indispettirà sicuramente i fan di lungo corso, senza per forza accontentare i neofiti o chi cercava qualcosa di sì nuovo, ma al tempo stesso attento ai dettagli come è stato appunto per Toki.
Level design preistorici
Anche sul fronte del gameplay si possono muovere alcune critiche.
Lo scarno menù d'opzioni di cui sopra, tanto per cominciare, si sarebbe potuto popolare di un breve tutorial che spiegasse le pur elementari meccaniche di gioco. Inoltre, non sarebbe stato sconveniente poter contare su qualche voce con cui poter amalgamare l'esperienza intorno alle proprie esigenze. Livello di difficoltà, crediti extra, ulteriori aiuti, tutte possibilità che avrebbero certamente reso l'esperienza più malleabile e adatta ad un pubblico potenzialmente più ampio.
Sì, perché allo stato attuale New Joe & Mac: Caveman Ninja è un platform bidimensionale dalle tinte action piuttosto impegnativo e dalle meccaniche assolutamente scarne.
Dal menù principale si possono effettuare solo due scelte. Arcade, propone la stessa avventura del 1991. Al di là del salto, il duo di eroi può contare su delle asce da lancio con cui farsi strada tra i nemici incontrati sul percorso. Raccogliendo i power-up deputati al compito, si può sostituire l'arma principale con dei boomerang, con delle bombe incendiarie, con dei denti di dinosauro da lanciare. Inoltre, eliminando ogni nemico, questo rilascerà sul posto del cibo, fondamentale per rimpinzare la barra di salute di Joe e di Mac che, oltre a svuotarsi in seguito alle eventuali collisioni con i nemici, tende costantemente verso lo zero, tranne che durante gli scontri con i boss di fine livello.
Si tratta di una feature che infonde un ritmo piuttosto elevato all'avventura, dal momento che il videogiocatore sarà indirettamente costretto a muoversi di continuo lungo il livello, cercando di eliminare più nemici possibile.
Se proprio vogliamo, questa è l'unica vera caratteristica distintiva di un titolo certamente divertente nel 1991, ma oggi molto meno affascinante, visti i progressi compiuti dal genere nel frattempo. Dalle sezioni platform, al bestiario, passando per gli scontri con i boss tutto sa di già visto e nemmeno la modalità Estesa, che aggiunge una manciata di schermate inedite per ciascun livello, si sforza di aggiungere sezioni realmente memorabili o al passo con i tempi in termini di level design.
La co-op locale, attivabile in qualsiasi momento, incrementa lievemente il divertimento, ma New Joe & Mac: Caveman Ninja vive stritolato in un paradosso che non ha una reale risoluzione. È la riproposizione di un classico innegabilmente invecchiato del passato, ma non fa praticamente nulla per essere un vero remake.
Conclusioni
Il problema principale di New Joe & Mac: Caveman Ninja è la sua incapacità di trovare un reale pubblico a cui proporsi. I più navigati dovranno scendere a compromessi con un art design moderno, ma non così curato e attento ai dettagli come lo era quello del remake di Toki. I neofiti faranno a pugni con un gameplay superato, a tratti macchinoso, per nulla originale. Ci si diverte, soprattutto in due grazie alla co-op, ma non assisterete a scontri memorabili, né dovrete sopravvivere a sezioni platform degne dei migliori titoli del genere. Sarebbe bastata una modalità estesa degna di questo nome, con interi livelli inediti o sezioni più ispirate; nonché qualche opzione di personalizzazione in più per rendere l'esperienza quantomeno più digeribile ad un pubblico meno smaliziato. Allo stato attuale New Joe & Mac: Caveman Ninja è consigliabile solo ai nostalgici in grado di apprezzare il nuovo art design. A più di trent'anni di distanza, tuttavia, si renderanno conto anche loro quanti passi avanti abbia compiuto il nostro hobby preferito, sebbene troveranno ancora divertente trarre in salvo le fidanzate del duo di mascotte più famose della preistoria.
PRO
- La modalità estesa introduce qualche sezione inedita
- In co-op ci si diverte di più
CONTRO
- Art design non riuscitissimo
- Mancano opzioni con cui personalizzare l'esperienza
- Level design inevitabilmente invecchiato