La recensione di Punishing: Gray Raven conferma come il panorama dei mobile game sia ormai estremamente sfaccettato, capace di offrire sia esperienze semplici ed essenziali ma anche elaborate e dotate di un certo spessore, specie sul piano tecnico. Si tratta di un concetto ormai ampiamente sdoganato, che tuttavia il nuovo action RPG sviluppato dal team cinese Kuro Game ci tiene a ribadire.
A metà strada fra NieR Automata e Honkai Impact 3rd, il gioco ci mette al comando di un gruppo di combattenti incaricati di liberare il pianeta dalle orde di Corrotti che l'hanno invaso, utilizzando combo spettacolari e manovre speciali all'interno delle missioni brevi, ma intense che compongono la lunga campagna.
Storia
Sono molteplici i rimandi narrativi di Punishing: Gray Raven al già citato NieR Automata: dall'ambientazione post-apocalittica ai personaggi che dovremo controllare nel corso del gioco, spesso e volentieri di sesso femminile. Costrutti, così si chiamano: individui dotati di abilità peculiari e impianti cibernetici in grado, fra le altre cose, di disattivare i propri centri del dolore per trasformarsi in vere e proprie macchine da guerra.
Ogni combattente vanta un background narrativo che è possibile approfondire oppure ignorare bellamente, concentrandosi piuttosto sul vivo dell'azione. Sarebbe però un peccato, perché fra i pur verbosi dialoghi delle sequenze di intermezzo si cela più di uno spunto interessante; così come sul fronte dei nemici, robot controllati da una sorta di mente collettiva, una piaga che risponde al nome di The Punishing.
Gameplay
In termini di gameplay, Punishing: Gray Raven è un action RPG immediato e divertente, che non rinuncia agli elementi tipici del genere (vedi la rappresentazione numerica dei danni inflitti) e include gli immancabili aspetti gacha che da tempo caratterizzano la maggior parte di queste produzioni, ma si gioca davvero che è un piacere grazie anche a un sistema di controllo touch asciutto, preciso ed essenziale.
Basta infatti toccare un unico pulsante per sferrare gli attacchi, un secondo tasto per effettuare la schivata (che, quando eseguita perfettamente, dà vita a uno speciale bullet time che amplifica l'efficacia dei colpi), soggetta a cooldown e dunque non reiterabile all'infinito, e una serie di piccole icone che compaiono man mano che picchiamo gli avversari, consentendo di sferrare tutta una serie di spettacolari manovre speciali, inclusa una devastante finisher.
Si può comporre una squadra e potenziarne i membri, passare dall'uno all'altro in qualsiasi momento (anche qui a patto di attendere la fine di un periodo di cooldown) e sfruttarne le caratteristiche per avere ragione di nemici differenti, che includono anche grossi boss. La gestione della schivata non è precisa come quella vista in Honkai Impact 3rd, che si rifaceva all'ormai classico Bayonetta, ma tale semplificazione non banalizza l'esperienza.
Ci pensa piuttosto l'approccio fortemente mobile del gioco, ovverosia una struttura composta da missioni molto brevi e prive di spessore o complessità, che si portano a termine in fretta per sposare il concetto di gaming in mobilità, ma finiscono appunto per scontentare chi cerca un certo tipo di consistenza da una produzione del genere, che sarebbe stata perfettamente capace di offrirla viste le sue tante qualità.
Realizzazione tecnica
Veniamo quindi alla grafica, che può essere regolata dalle opzioni al fine di portare il frame rate a 60 fps e migliorare l'impatto visivo generale. Su iPhone 12 Pro tali impostazioni vengono gestite senza problemi e, soprattutto, senza surriscaldare il dispositivo come spesso accade in questi casi. Anche il colpo d'occhio davvero notevole, grazie all'eccellente uso del cel shading e a un design piuttosto ispirato.
Gli scenari pagano inevitabilmente dazio, venendo riproposti nell'ambito dei medesimi percorsi e coprendo in questo modo le pesanti esigenze di una campagna piuttosto lunga. Dal punto di vista dei numeri, tuttavia, il gioco si riprende grazie ai tanti nemici differenti che potremo affrontare, nonché agli stessi personaggi che avremo modo di sbloccare con i crediti guadagnati fino a quel momento.
Conclusioni
Punishing: Gray Raven è un action RPG mobile notevolissimo, magari non originale, ma affascinante nei suoi risvolti narrativi, molto bello da vedere (specie con tutte le regolazioni grafiche al massimo) e soprattutto dotato di un sistema di combattimento immediato e solido, con un'ottima resa degli impatti e la varietà garantita dallo stile e dalle abilità dei diversi personaggi sbloccabili. L'azione può diventare ripetitiva e le microtransazioni fanno capolino da un certo punto in poi, ma sarà valsa comunque la pena di arrivare fino a lì considerate le grandi qualità del titolo targato Kuro Game.
PRO
- Sistema di combattimento immediato e divertente
- Grafica in cel shading eccellente
- Campagna molto lunga, tanti personaggi
CONTRO
- Missioni brevi, azione talvolta ripetitiva
- Elementi gacha e meccanismi freemium