Racconti di Radiata
L'introduzione lascia senza fiato: un libro si apre e mostra le immagini favolesche di un'era che fu, fatta di draghi e cavalieri. Le immagini si animano, e assistiamo allo spettacolare e violentissimo scontro tra un enorme drago a tre teste e un guerriero solitario. Impugnando la sua enorme e magica spada, l'eroe si lancia contro il mostro e sembra avere la meglio, ma non ci è data la possibilità di conoscere l'esito, perchè la narrazione si sposta al presente: è infatti la figlia dell'eroico cavaliere a presentarci il protagonista di Radiata Stories, ovvero suo fratello Jack Russel... che puntualmente si mostra in pigiama, scalzo, chiedendo la colazione. Se già questo vi sembra strano, pensate che il maestro d'armi di Jack è proprio sua sorella, e che il nostro "eroe" è pure parecchio scarso, come spadaccino.
Eppure è un gran giorno, perchè Jack si appresta a raggiungere il castello di Radiata, dove si qualificheranno in un torneo i nuovi cavalieri del Regno e Jack, figlio di uno dei più famosi condottieri di Radiata, ovviamente vuole entrare tra i loro ranghi. Peccato che al primo duello venga impietosamente sconfitto, e perdipiù da una ragazza. Sembra quindi che l'avventura del pavido Jack sia finita prima di cominciare, ma riconosciuto come figlio di un'eroe di guerra, viene... beh... raccomandato, a sua insaputa, e promosso a cavaliere, senza avere le minime qualità per esserlo. Jack entra così nella piccola squadra di un altro figliol prodigo, Ganz Rotschild, comandante della Rose Cochon Brigade, della quale fa parte anche Ridley, ovvero la cinica e glaciale cadetta che ha sconfitto Jack in duello. Inutile dire che fra i due c'è una rivalità incandescente, e a farne le spese sarà lo sfortunato Ganz. Eppure, questo strambo gruppo di buffi eroi, dovrà far testa a una minaccia che rischia di distruggere l'idilliaco mondo in cui abitano...
Radiata Stories procede così, tra una gag e l'altra che ricordano l'atmosfera scanzonata e bizzarra di Brave Fencer Musashi (PlayStation One, 1998), con una trama un po' piatta e lineare, ma divertentissima, che non mancherà di regalare qualche momento romantico o tenebroso. Il plot della guerra incalzante marcia a rilento, mentre fanno capolino sulla scena personaggi sempre più assurdi e stravaganti. Un grande applauso Radiata Stories lo merita per il coraggio con il quale viene presentato questo nuovo protagonista, Jack: imbranato, sfacciato, anche un po' cafone, è ben lontano dallo standard al quale siamo stati abituati di recente, tra eroi dall'oscuro passato e altri pieni di problemi psicologici. A metà fra Zidane di Final Fantasy IX e Meis Triumph di Thousand Arms, con un pizzico di Laharl (Disgaea), Jack è un personaggio a tre dimensioni che si sviluppa splendidamente, circondato da comprimari altrettanto amabili, a cominciare dal buffo Ganz.
Minestrone di idee
Da Zelda a Suikoden, con un tocco di Final Fantasy e una spruzzata di Star Ocean, Radiata Stories sembra esser stato programmato prendendo qua e là le idee più originali e accattivanti degli ultimi (e non solo) RPG più apprezzati da tutti i videogiocatori. Partendo da Radiata Castle, il giocatore nei panni di Jack esplora il mondo che circonda il castello, passando da paesini rurali a montagne impervie, con una soluzione di continuità affidata ai cromatismi e alla splendida varietà visiva. C'è molto da fare, tra quest opzionali e missioni obbligatorie, e spesso i nostri eroi dovranno affrontare sul loro cammino creature più o meno mostruose: entra in scena così il battle system, versione semplificata e più intuitiva di quello complesso e divertente visto in Star Ocean 3; il giocatore dispone di un party di massimo quattro personaggi, ma il completo e totale controllo si ha soltanto su Jack, mentre i suoi compagni d'armi sono guidati dall'eccellente IA della console. Un pulsante per attaccare, anche in sequenza sviluppando delle combo, uno per parare e contrattaccare, un altro per utilizzare i Volty Attack: ogni attacco portato a segno riempie la Volty Gauge, e sprecandone dieci punti si puo' usare uno degli attacchi speciali legati all'arma che si sta usando. E se di punti nella Volty Gauge se ne hanno ben cento, possono essere spesi tutti per scatenare i Volty Blast, ancora più devastanti e spettacolari. L'impossibilità di prendere il controllo degli altri membri del party, abbastanza spiacevole, è equilibrata da un sistema che permette di dar loro degli ordini relativi alla formazione da assumere in campo per attaccare un certo nemico, e determinate combinazioni di personaggi del party attiveranno perfino dei bonus speciali. E' quindi un battle system più complicato di quanto appaia, ma facilissimo da padroneggiare e molto divertente.
Sarebbe comunque sbagliato ricondurre Radiata Stories a un semplice "hack'n'slash" a turni inframmezzato da varie fasi di esplorazione, visto che c'è di più. Scimmiottando Suikoden, anche in Radiata Stories è possibile assemblare un esercito costituito da più di 150 personaggi, e reclutarli non sarà per niente facile visto che le quest che le coinvolgono, spesso opzionali, mettono in gioco un fattore di enorme importanza: il tempo. Come in The Legend of Zelda: Majora's Mask, anche in Radiata Stories ogni giorno presenta un ciclo temporale ben preciso, e determinati Not Playable Characters svolgono attività diverse durante la loro giornata: i negozi chiudono, la gente se ne va' in giro, e chi era in un luogo la mattina, potrebbe essere in un altro la sera. Questo espediente da' mordente all'avventura e complica notevolmente le cose, rendendo ogni quest una piccola sfida, considerando l'esigua durata della storyline principale.
Incantevole
Senza ombra di dubbio, Radiata Stories si conferma come uno dei videogiochi tecnicamente più imponenti dell'intero panorama videoludico per PlayStation 2. Con un po' di toon-shading, un aliasing praticamente invisibile e una cura straordinaria per la palette cromatica, sembra quasi di giocare una favola. Un'atmosfera simile alcuni videogiocatori potrebbero ricordarla in Legend of Mana e SaGa Frontier 2 (entrambi per PSOne), dove gran parte del coinvolgimento emotivo era dovuto alla realizzazione tecnica, che risucchiava letteralmente in quei mondi fiabeschi e incantati. In Radiata Stories, i modelli poligonali sono ricchi di dettagli (basti pensare al fatto che Jack cambia spessissimo abiti durante l'avventura) e sopratutto sono animati divinamente: le loro espressioni facciali e le movenze sono state pensate e traslate estremamente bene, e la qualità di molte sequenze narrative, dalle più comiche alle più drammatiche, è merito proprio della "recitazione" dei protagonisti. Anche a livello vocale: il doppiaggio inglese è di fattura eccellente, i vari attori interpretano le loro parti con una carica e un entusiasmo che davvero rendono vivi i vari personaggi, in particolare Jack e Ridley, i cui battibecchi sono tra i più divertenti mai visti in un videogioco. Notevole anche il frame-rate, con una quantità di roba del genere su schermo ci si sarebbero aspettati cali più o meno frequenti, in realtà durante l'esplorazione resta ancorato ai 60fps e scende ai 30 durante i combattimenti, con qualche rallentamento di troppo nelle situazioni più caotiche, ma davvero ininfluente. Da notare peraltro i caricamenti rapidissimi, sia da una zona all'altra che dall'ambiente al campo di battaglia.
Un'ultima nota positiva la merita di certo la colonna sonora, che benchè non rivaleggi con le straordinarie soundtrack di XenoSaga, per esempio, ha il merito di saper costantemente seguire l'azione, senza sbavature di tono o atmosfera. Allegra quando c'è da ridere, seria quando c'è da riflettere, incalzante quando c'è da combattere: riesce sempre nel suo lavoro ed è un piacere per le orecchie.
Pollice in alto.
Radiata Stories centra l'obbiettivo, più o meno esplicitamente prefisso: mixare in un unico titolo le caratteristiche più disparate di molti famosi RPG, condendo il tutto con una storia diversa dal solito, dove più spazio è dato alle sequenze comiche che a una drammatica trama principale. Il tutto, va' detto, funziona estremamente bene: è possibile portare a termine Radiata Stories in venti ore scarse, ma se ne possono aggiungere dieci abbondanti e anche di più se si vuole sbloccare proprio tutto cio' che è segreto, da nuovi membri del party ad armi speciali, e quanto di nascosto c'è normalmente nei giochi di questo genere. E non solo, Radiata Stories andrebbe giocato due volte: la scelta della fazione da appoggiare nel corso della guerra cambia drasticamente un terzo dell'avventura. Tecnicamente ineccepibile sia dal punto di vista grafico che sonoro, con personaggi davvero indimenticabili per simpatia ed eccentricità, e un battle-system non particolarmente originale ma funzionale e semplice, Radiata Stories si conferma come una delle più belle sorprese dell'anno in ambito Jrpg.
- Pro
- Graficamente meraviglioso.
- Personaggi splendidi e comicità di classe.
- Vario e ricco di buone idee.
- Contro
- Battle-system un po' semplice.
- Main-quest non troppo lunga.
Star Ocean 3 è stato uno degli RPG migliori del 2004 e, pur non privo di qualche difetto, ha conquistato il cuore di chi ancora non conosceva la magia che è in grado di creare Enix o, più propriamente, lo studio tri-Ace. E' stata percio' grande la trepidazione per questo Radiata Stories, che quando fu annunciato non si capiva neanche se si sarebbe giocato via Internet, come Final Fantasy XI Online. In realtà Radiata Stories non si gioca online, è un RPG "classico": combattimenti a turni, personaggi squisitamente nipponici, una trama interessante e un doppio finale. Tutto già visto, ma talmente ben confezionato che è impossibile non consigliare questo gioiello videoludico agli amanti del genere, e non solo. Scopriamo perchè.