Il primo impatto
La confezione lascia con l'amaro in bocca. Lo scaffale dei giochi Blizzard, rigorosamente in scatole che fanno la loro porca figura, si ritrova ora ad avere, come ultimo gioco, un contenitorino di plastica solitamente chiamato "cofanetto DVD" per donargli quella dignità che però, di fianco al suddetto signor scatolame, perde in meno di un decimo di secondo.
Fortunatamente il faccione ghignante di Arthas riesce a rendere carismatica qualunque confezione, che andiamo quindi ad aprire ed esaminare.
Il manuale accompagna bene il lettore nelle nuove caratteristiche del gioco, ma è breve, in bianco e nero e manca completamente dei dettagli sulla trama che hanno caratterizzato tutte le produzioni Blizzard fino a Reign of Chaos. Un cambiamento di politica molto curioso, che gli appassionati della cronologia di Warcraft sicuramente non apprezzeranno.
A fianco, com'era accaduto per Reign of Chaos, si trova un solo CD per The Frozen Throne. Non male, abituati a fior di CD per Giga e Giga di installazione. I requisiti minimi di questa espansione, oltretutto, non sono mutati rispetto all'originale. Provato su un sistema con una Radeon di prima generazione, alla risoluzione di 800x600 con dettagli medi non ho notato rallentamenti preoccupanti. Le opzioni del gioco, comunque, permettono una scalabilità notevole, così da godere appieno della fluidità del gioco con un ampio ventaglio di sistemi. Il menu del gioco è semplice da leggere e da sfogliare come Reign of Chaos, con un fondale realizzato in tempo reale con il motore del gioco non più ambientato in una landa desolata ma nei pressi del Trono Ghiacciato.
Ora non ci resta che cominciare ad esaminare nei dettagli il gioco vero e proprio, cominciando dalla campagna per singolo giocatore.
Defezioni in casa Blizzard
Poco prima del lancio di Frozen Throne, in data 30 giugno 2003, 3 cofondatori di Blizzard North (Erich Schaefer, Max Schaefer e David Brevik) più il vicepresidente Bill Roper si sono dimessi. I motivi di questa dipartita non sono stati resi noti, e i comunicati ufficiali affermano solo che i rapporti con i dimissionari restano ottimi, segno che non ci sono stati litigi. Valutando possibili ipotesi fatte da più parti, una di quelle più verosimili riguarderebbe una tensione nei rapporti con Vivendi, publisher Blizzard. Al giocatore però interessa sapere se la mancanza di queste 3 menti, perchè Bill Roper era solo il capo PR Blizzard, può causare poblemi ai futuri giochi di Blizzard North. Facciamo un passo indietro. I fratelli Schaefer e Brevik, in quanto cofondatori di Blizzard North, erano anche le menti della Condor (prima che fosse acquisita da Blizzard come Blizzard North), e quindi anche ideatori di Diablo... a turni. Ora, visto com'è successivamente diventato Diablo grazie all'apporto derivato da Blizzard, forse non saranno una perdita inestimabile per il futuro della casa di Irvine. Bill Roper come detto è un caso a parte, dato che il suo contributo nei titoli non è di importanza primaria; tecnicamente era l'omone che il mondo conosceva come Blizzard, e ai grandi eventi quando dicevano "c'è Bill Roper" tutti capivano che si parlava di Blizzard. La sua dipartita costituisce quindi una grossa perdita di "facciata" e sarà molto difficile rimpiazzarlo.
Paolo 'Rocket' Lancelli
Novità marittime
L'animazione d'apertura alla campagna è qualitativamente nella media delle produzioni Blizzard. Un capolavoro. Particolarmente retrospettiva, quindi non d'azione, mostra per la prima volta "renderizzato" Illidan, Eroe degli Elfi della Notte, risvegliare una nuova razza dal fondo del mare... i Naga.
Ed ecco che chi, in questa espansione, si aspettava di trovarsi di fronte ad una nuova razza, rimarrà deluso solo in parte. Se effettivamente nel Multiplayer rimarranno sempre quattro le razze utilizzabili, nella campagna ci saranno alcune missioni in cui si potranno gestire le unità e le costruzioni dei Naga razza marina abile nel muoversi anche nel mare aperto e dotata di unità d'assalto di notevole potenza.
Ho citato il "mare", e i fan delle navi di Warcraft II potranno tornare a sorridere: i galeoni e, in generale, le unità navali sono tornate. Pur non determinanti, ma essenziali in alcune missioni, danno quel qualcosa in più che rende il gioco ancora più completo. Tornando alla campagna, le missioni saranno da 6 a 10 per ogni razza, più un capitolo a parte per gli Orchi di cui parlerò più tardi. La tipologia delle missioni varia e di molto: si va dalle classiche costruisci-e-attacca alle missioni di mera "esplorazione", passando attraverso nuovi tipi di obiettivi o a tattiche innovative per il completamento della missione.
Il tutto condito da nuove interessanti potenzialità, come la costruzione di negozi per l'acquisto di oggetti magici o la possibilità (in Multiplayer) di assoldare Eroi.
Tattiche e difficolta'
Anche The Frozen Throne, com'era accaduto per Reign of Chaos, propone missioni dagli obiettivi primari e facoltativi decisamente fantasiosi e inediti. Se a questo si aggiunge l'obbligo di pensare a nuove tattiche di gioco per completare le missioni, ecco che The Frozen Throne espande ancor di più le potenzialità fino ad ora espresse dagli RTS.
L'esempio massimo viene raggiunto proprio con l'ultima missione del gioco: l'utente si troverà di fronte ad un obiettivo inedito e sarà anche costretto ad utilizzare tattiche nuove per raggiungerlo (per esempio grandi difese, attacchi sfrenati o un'attenta microgestione delle costruzioni/unità portano a risultati controproducenti o a eccessive perdite di tempo).
Tutto questo porta però l'utente medio, che apprezza gli RTS ma non è un mago del punta e clicca sfrenato, a limiti di frustrazione piuttosto pesanti.
Esiste una possibilità molto limitata di scegliere un livello adeguato di difficoltà: la scelta più facile, "Normale", in realtà è un livello difficile per un giocatore di media taratura, e per fare le missioni con un livello più semplice è necessario prima essere sconfitti. Non c'è modo altrimenti di affrontare la missione ad una difficoltà più umana.
Ecco quindi che da una parte ci troviamo di fronte ad una trama straordinaria, carismatica oltre ogni limite e ricca di emozioni e colpi di scena, con missioni sempre diverse e che quindi regalano una longevità grandiosa, grazie alla voglia che danno di provarle con tattiche diverse. D'altro canto la difficoltà delle missioni stesse risulta al limite del frustrante.
Se in Reign of Chaos la media di completamento di una missione si aggirava sui 30 minuti con pochissimi ricorsi ai salvataggi, ora il tempo medio è raddoppiato, e il caricamento di partite salvate è un'operazione molto frequente.
Diablocraft
Bisogna dedicare un paragrafo a parte alla campagna degli Orchi, anche se ci sarà un intero articolo dedicato alla tipologia delle missioni orchesche e le missioni inedite e segrete di The Frozen Throne.
Se in Reign of Chaos gli Orchi avevano una storia a sè, pur ottimamente incastrata nella trama principale, in The Frozen Throne Blizzard ha deciso di dedicare a quella che è certamente la razza più carismatica della serie non solo un capitolo a parte, ma anche una metodologia di gioco completamente diversa dalle altre. Definita dall'"ex" Bill Roper una campagna dimostrativa orientata al gioco di ruolo, le missioni degli Orchi altro non sono che Diablo travestito da Warcraft.
Il giocatore prenderà il ruolo di uno o più Eroi contemporaneamente, e li farà crescere di livello affrontando missioni assegnate durante il gioco. Ci saranno accampamenti in cui depositare oggetti, negozi e "mercenari", pietre di resurrezione e... tantissimi nemici da affrontare. Una sorta di action rpg, come Diablo, con l'ambientazione di Warcraft.
Proprio per questo chi non ha apprezzato Diablo troverà queste missioni noiose, con una gara tra il numero di sbadigli e le frasi sempre uguali dell'Eroe che, ad ogni cliccata col tasto destro per muoverlo, ripete fino all'esasperazione.
Coloro invece che amano gli action rpg troveranno pane per i loro denti, con un sistema di gioco diverso rispetto a com'erano abituati: inquadratura indipendente rispetto ai propri personaggi, mini-mappa sempre visibile con indicati gli obiettivi, possibilità di assoldare molti seguaci e tante altre caratteristiche di un RTS applicate ad un gioco d'azione.
Se andiamo a ricercare i motivi che hanno invogliato i programmatori Blizzard a realizzare una campagna "controcorrente" troviamo due motivazioni plausibili: la voglia di dimostrare le potenzialità del motore di Warcraft, per esempio sfruttando il supporto multi- mappa, dove i dungeon vengono caricati dinamicamente e il completamento di queste sottomappe può ripercuotersi sulle mappe principali; la curiosità di far provare in anteprima una sorta di Warcraft d'azione, fulcro dell'imminente beta di World of Warcraft, action mmorpg che, non a caso, sfrutterà l'immediatezza dello stile Diablo con le carismatiche ambientazioni di Warcraft.
A fondo su Warcraft
Warcraft non è solo un gioco di strategia in tempo reale, è un vero e proprio evento. Come Diablo e Starcraft, si porta dietro un nugolo di fan da capogiro, ed è sempre un'impresa riuscire a mantenere aggiornati i giocatori sulle strategie Blizzard, con novità a sgoccioli, modifiche dell'ultim'ora, annunci di ritardi e tanto altro. Blizzardplayer si occupa da anni di informare gli utenti con notizie e articoli. Per Warcraft III: Reign of Chaos, oltre alla classica recensione, si potranno trovare articoli di ogni genere e le guide alle campagne di tutte le razze. Per The Frozen Throne ci sarà lo stesso seguito. Ulteriori analisi sul gioco, le soluzioni alle campagne e tanti altri articoli, in attesa che il mondo di Wacraft si trasformi da RTS a MMORPG con l'uscita di World of Warcraft.
Tecnica
La grafica di The Frozen Throne è rimasta ovviamente la stessa di Reign of Chaos. Le nuove unità sono quindi grottesche e caricaturali, impreziosite da ottimi livelli di dettaglio; i colori delle ambientazioni, aumentate con l'espansione, sono sgargianti e gli effetti delle magie di ottimo livello.
Le presentazioni di ogni missione, create con il motore del gioco, confermano che Blizzard è in grado anche nel comparto 3D di realizzare ottimi modelli e con notevoli margini di miglioramento. Oltretutto il finale che precede il filmato di chiusura è realizzato anch'esso con il motore del gioco ma utilizzando le unità in versione "realistica" invece che grottesca, con risultati di buona fattura (non perfetti certo, Half-Life 2 o DooM III sono un'altra cosa, ma ottimi per un RTS) e con scene d'azione che richiamano i cartoni giapponesi. Il comparto audio, con riferimento alla versione italiana, è di discreta fattura. Da un lato i doppiatori sono bravi nel rendere emozionanti le voci delle unità, ma d'altro canto a volte si notano l'uso di filtri vocali "a basso costo", lo stesso doppiatore che dà voce a più unità o recitazioni di basso profilo, come quella del Re dei Lich. I suoni d'ambiente sono di buon livello e accompagnano a dovere gli scontri tra unità.
Si notano anche difetti di traduzione, come frasi sbagliate ("la miniera sta per finire" invece di "stanno attaccando i nostri alleati") o descrizioni delle magie rimaste in inglese. Poche cose, comunque, risolvibili con future patch com'è stato fatto in passato per Reign of Chaos o Diablo II.
Conclusione
The Frozen Throne amplia e bilancia notevolmente Warcraft III. Ci sono tante nuove unità che colmano con sapienza le carenze dell'originale e una campagna "classica" con modalità di gioco inedite, avvolta da una trama coinvolgente e affiancata da una tipologia di gioco mai vista. Insomma, lo spessore di The Frozen Throne è enorme, e Blizzard è riuscita a dare il meglio in un gioco che rischiava di essere soffocato dall'ancora oggi foltissimo seguito di Diablo da una parte e dalla frenetica attesa di World of Warcraft dall'altra.
I fan di Starcraft, coloro cioè che fino a poco tempo fa definivano il loro gioco il non plus ultra degli RTS, oggi hanno nell'accoppiata Reign of Chaos & The Frozen Throne un'alternativa più che valida, con una vastità di gestione di costruzioni e truppe diverse tra loro che assicura al gioco una longevità notevole.
D'altro canto è difficile ignorare la difficoltà di alcune missioni, che il giocatore medio può trovare al limite del frustrante. Anche in ambito Multiplayer il discorso si fa complesso: dove in media i giocatori presenti possono godere appieno delle potenzialità introdotte con l'espansione, un utente poco esperto rischia di demoralizzarsi subendo sconfitte continue e umilianti. Fortunatamente il sistema di gioco di Battle.net permette anche agli utenti più inesperti di potersi confrontare con giocatori di pari livello.
Il tutto è accompagnato dalla classica grafica dettagliata e fumettosa, da un audio qualitativamente buono e il solito, immenso e inarrestabile seguito di fan che renderanno l'acquisto di The Frozen Throne un obbligo per gli amanti della serie di Warcraft e dei giochi strategici in tempo reale.
- Pro:
- Innovazioni apportate ovunque e curato fin nei minimi dettagli;
- Singleplayer coinvolgente e Multiplayer appassionante;
- Campagna degli Orchi esaltante per gli amanti degli action rpg.
- Contro:
- Confezione e manuale ridicoli rispetto ai precedenti;
- Alcune missioni frustranti per un giocatore poco esperto;
- Campagna degli Orchi noiosa per chi non ama gli action rpg.
Introduzione
E' fin troppo facile prevedere le uscite dei giochi Blizzard. Nonostante gli annunci ufficiali dichiarino rilasci invernali con al massimo lievi posticipi, vedere negli scaffali un nuovo titolo a cavallo tra giugno e luglio è ormai un appuntamento che si ripete da anni. E così se l'estate scorsa fu il turno di Warcraft III: Reign of Chaos, strategico in tempo reale (RTS) di stampo classico, carismatico come sempre, condito da interessanti novità e vincitore dell'M.it PC Awards 2002 come miglior RTS, quest'anno è il momento della sua espansione, Warcraft III: The Frozen Throne.
Sul background della nuova razza e delle nuove unità, così come sulla trama che introduce The Frozen Throne, si potrebbe disquisire per pagine e pagine. In realtà non entrerò nei dettagli per non rivelare nulla a chi approfitterà di questa espansione per vivere (o completare) tutta la trama dei due giochi. Dico solo che, come sempre, in Reign of Chaos gli sceneggiatori Blizzard hanno lasciato in sospeso alcune sottotrame, che verranno riprese e concluse (chissà) in quest'espansione.