Dalla parte dei buoni o da quella dei cattivi
Il filone dei giochi del quale fa parte la saga di Sacred è lo stesso di titoli come Diablo e Titan Quest, denominato solitamente Hack and Slash. Tutta l'azione di gioco avviene in tempo reale, e anche nel menu di pausa, se non si ha l'accortezza di attivarlo in luoghi sicuri, è possibile essere soggetti ad attacchi dei nemici.
Sacred 2: Fallen Angel introduce il giocatore al suo mondo di gioco tramite un ottimo filmato in computer grafica, che narra in parte gli eventi descritti poco sopra. Una volta terminato è il momento di creare il personaggio con il quale affrontare l'avventura, ed è già da questo menu che si capisce che il gioco non lascia nulla al caso. Seppure non sia possibile creare da zero il proprio eroe, Sacred 2: Fallen Angel offre ben sei tipologie di personaggi, ognuno totalmente diverso dall'altro, con le sue peculiarità e abilità speciali. La Serafina è sicuramente la scelta più bilanciata, consigliata soprattutto ai neofiti, anche se può solamente intraprendere il sentiero della luce, così come l'Inquisitore, una sorta di mago nero può solamente optare per il sentiero dell'ombra. A parte le due tipologie citate poco sopra i restanti personaggi possono intraprendere entrambi i sentieri, anche se la scelta deve essere fatta al momento della loro creazione. Peccato che questa importante decisione porti cambiamenti solamente alla trama del gioco, e non ad esempio al modo di rapportarsi dei civili con noi, che rimarrà identico in ambedue i frangenti. I restanti personaggi selezionabili sono il Guerriero ombra, cioè il classico "picchiatore" tutto muscoli, l'Elfa Alta dedita alla magia, la Driade, esperta nella magia e nelle armi dalla distanza e per concludere la rassegna c'è anche il Guardiano del Tempio, una sorta di cyborg alimentato a "Energia T". Ogni tipologia di personaggio possiede le proprie mosse speciali e soprattutto una cavalcatura esclusiva, senza contare che moltissimi pezzi di equipaggiamento sono diversificati per ogni classe, rendendoli indossabili solo da quella a essa dedicata. Come ultima cosa è necessario scegliere una divinità protettrice, anch'esse legate al tipo di sentiero selezionato, che donano una determinata abilità speciale al personaggio.
Mappa che ti passa
Dal momento in cui viene premuto il tasto di conferma della creazione dell'eroe al primo combattimento passa ben poco tempo. Bastano infatti pochi secondi per uscire dal sotterraneo nel quale Sacred 2: Fallen Angel si apre per ritrovarsi nel cimitero soprastante e iniziare a vedersela con i primi nemici. In questo senso il sistema di controllo è intuitivo e completamente mappabile, anche se decisamente troppo statico, soprattutto utilizzando il Guerriero ombra, dedito solo al picchiare. Il tutto si svolge tramite la pressione dei tasti sinistro e destro del mouse, il primo dei quali consente di eseguire un attacco normale, mentre il secondo attiva la mossa speciale selezionata. Ovviamente la tastiera serve da supporto come scorciatoia per l'utilizzo di pozioni e oggetti vari. Ogni nemico sconfitto elargisce un determinato numero di punti esperienza che vanno a riempire l'apposita barra posizionata in alto a sinistra che, una volta completata, consente al personaggio di salire di livello e aumentare le proprie abilità. Il movimento nel mondo di gioco avviene in due modi: il primo, sicuramente più comodo e intuitivo è quello che utilizza il mouse, basterà infatti tenere premuto il tasto sinistro e muovere la periferica per andare verso la direzione selezionata, un po' come succede da sempre nei titoli di questo genere. Il secondo metodo, un po' più macchinoso utilizza le frecce della tastiera come se fossero un pad direzionale. Il controllo della telecamera è inizialmente delegato ai tasti WASD, mentre altre lettere servono per aprire i vari menu di gioco, ma come detto prima il tutto è totalmente modificabile a piacimento in qualunque istante.
Ci vorrebbe un satellitare
Una delle prime cose che saltano all'occhio giocando a Sacred 2: Fallen Angel è l'ottimo motore grafico utilizzato, sicuramente impressionante per il numero di dettagli e per la qualità delle texture su PC di fascia medio-alta e ottimamente adattabile anche a PC di fascia bassa, nonostante qualche rallentamento sporadico in entrambi i casi e quasi sempre in città. I dettagli che colpiscono maggiormente sono quelli dell'acqua, il cui effetto è tra i migliori mai visti e soprattutto l'erba, capace di muoversi al contatto con qualunque elemento di gioco. Proprio l'erba ricopre un ruolo geniale e allo stesso tempo inquietante: capita spesso infatti di vederla muovere a causa di un nemico che si sta avvicinando mentre l'eroe di turno sguaina le armi per scoprire poco dopo che il fantomatico nemico era poi un innocente coniglietto. Il problema è che tutto questo non è esente da bug anzi, il gioco ne ha fin troppi non ancora risolti con la prima patch, più che altro grafici e decisamente frequenti.
Il primo impatto con la mappa di Ancaria è decisamente disarmante, un po' per la poca chiarezza di essa e un po' per la sua grandezza. Inizialmente infatti, premendo il tasto M è possibile visualizzare l'intera mappa del gioco in versione cartacea e totalmente in bianco e nero. Visitandola poi il tutto assume colore e inizia a diventare più chiaro, ma ad esempio la mappa rapida consente di vedere solamente le parti già visitate. Il tutto si riassume in continui errori di strada o camminate di dieci minuti tra nemici vari per poi accorgersi che un fiume intralcia la via e che è necessario fare il giro dalla parte opposta. Questo è l'unico difetto legato al mondo di gioco, perché per il resto è probabilmente il migliore come caratterizzazione e come vastità mai visto in un gioco di questo genere, surclassando per molti versi anche Oblivion. Non manca nulla ad Ancaria: grandi città, piccoli centri abitati, accampamenti, cave, dungeon di vario tipo, fiumi, mari, montagne, campagna e chi più ne ha più ne metta. Ogni territorio possiede la sua fauna tipica e i suoi nemici che si diversificano in due tipologie: nemici normali e nemici campione. I primi, visualizzati col nome in bianco sono i nemici classici, mentre i secondi, il cui nome compare in giallo sono una sorta di evoluzione dei primi, molto più forti ma che ovviamente elargiscono molti più punti esperienza. Sono poi presenti anche dei veri e propri boss, la cui uccisione richiede spesso un'azione ragionata e una determinata tattica che spesso fa spremere un bel po' le meningi.
L'imbarazzo della scelta
Sacred 2: Fallen Angel è letteralmente disseminato di quest secondarie, che consentono di guadagnare esperienza e oggetti speciali nonché di "staccare" un po' dalla missione principale. Menzione dovuta per la quest con protagonisti il gruppo heavy-metal dei Blind Guardian che richiede di ritrovare gli strumenti epici dei musicisti per sbloccare poi un loro concerto nel gioco! E' però nelle missioni secondarie e nella quest principale che risiede il vero problema di questo titolo: spesso infatti la trama è narrata con troppa leggerezza, rendendola quasi un elemento superfluo, mentre le quest secondarie vengono elargite quasi a caso, senza un nesso logico che le connette al mondo che le circonda, riducendole a un modo come un altro per guadagnare punti esperienza. Per fortuna però le città sembrano decisamente vive, con il loro ciclo giorno-notte (presente ovviamente in tutto il gioco) e con i loro abitanti intenti alle faccende quotidiane, che siano la cura dei campi, le spese oppure una semplice passeggiata. Esse fungono inoltre da punto di ristoro e come base. E' infatti presente praticamente in ogni città un monolito di resurrezione, una sorta di pilastro che, una volta attivato ciccandoci sopra, consente di ripartire da esso ogni volta che il personaggio cade in battaglia. Oltre a questo i centri abitati possiedono ovviamente le varie botteghe, spesso riassunte in tre tipologie: il commerciante, dal quale comprare armi, pozioni ed equipaggiamento, il mercante di rune, con il quale scambiare le rune in nostro possesso e per finire il fabbro, capace di forgiare le armi e di donarle abilità speciali.
Uniamo le forze per Ancaria!
Il sonoro in generale è ben realizzato, a partire dagli effetti delle armi, delle magie e dai suoni ambientali fino ad arrivare al doppiaggio, qualche volta capace di strappare qualche risata per le frasi urlate dai vari personaggi durante i combattimenti. Qui però salta fuori un altro piccolo neo di questo Sacred 2: Fallen Angel, inspiegabilmente infatti le voci dei protagonisti sono in italiano, mentre quelle dei nemici sono in inglese. Nulla di irreparabile, però una scelta decisamente incoerente ai fini dell'immedesimazione. Le musiche durante i combattimenti sono prevalentemente tendenti al metal, e spesse volte iniziano e si concludono in modo casuale. Capita quindi di camminare in solitudine mentre la musica da combattimento fuoriesce ancora dalle casse del PC.
La difficoltà di gioco è selezionabile tra tre tipologie: bronzo, argento ed estrema, la prima delle quali accessibile a tutti, la seconda maggiormente consigliata ai veterani e la terza una vera e propria sfida dato che con la morte del personaggio esso viene cancellato dal disco fisso.
Il multigiocatore è uno dei pilastri portanti di Sacred 2: Fallen Angel. E' infatti possibile scegliere se giocare su internet (previa iscrizione gratuita) oppure se partecipare a una partita nella rete locale. Le modalità offerte soddisfano anche i palati più fini ed esigenti variando dalla modalità "campagna" che consente fino a cinque giocatori di vivere insieme la storia del gioco fino ad arrivare alla modalità "giocatore vs giocatore" che permette di sfidare i propri avversari al posto dei vari mostri, passando poi per la modalità libera, vero fulcro del gioco, nella quale fino a sedici giocatori possono esplorare con il proprio personaggio il mondo di Ancaria e una speciale isola per il multigiocatore. I server e la loro gestione sembrano funzionare bene per il momento, anche se è consigliabile giocare sempre con amici dato che entrare in una partita a casaccio è decisamente spaesante a causa della grandezza della mappa.
Commento
Sacred 2: Fallen Angel è un buon gioco, e sicuramente il degno successore del primo capitolo che tutti si aspettavano. Tuttavia non porta con sé novità degne di nota o particolari innovazioni, forse anche non volendo stravolgere la formula oramai collaudata degli hack and slash. Non siamo nemmeno di fonte a un titolo esente da difetti, e quei pochi risultano decisamente fastidiosi ai fini dell'esperienza di gioco, non tanto per i bug, risolvibili con future patch, quanto per la superficialità con la quale è narrata la trama di gioco e le relative quest, elementi che in titoli come quello preso in esame sono fondamentali. Nonostante ciò Sacred 2: Fallen Angel si lascia giocare con piacere, dall'inizio alla fine e senza mai stancare particolarmente, soprattutto grazie alla sua grande varietà e alla cura del mondo di Ancaria. Sicuramente un titolo che non può mancare nella softeca degli appassionati del genere. soprattutto alla luce dell'incredibile prezzo budget con cui viene venduto.
Pro
- Ottimo motore grafico
- Mondo di gioco vastissimo e vario
- Rigiocabilità altissima
- Trama non supportata a dovere
- Qualche bug di troppo
- Mappa di gioco poco funzionale
- Voci dei nemici in inglese
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: 2,4 GHz
- RAM: 1 GB
- Scheda video: 256 MB di memoria
- Scheda audio: compatibile con DirectX
- Sistema operativo: Windows XP / Vista
- Hard Disk: 20 GB
- Processore: Dual Core 2,0 GHz
- RAM: 2 GB
- Scheda video: 512 MB di memoria
- Scheda audio: compatibile con sistema audio surround EAX-5.0
- Sistema operativo: Windows XP / Vista
- Hard Disk: 25 GB
- Processore: AMD Athlon 64 3200+
- RAM: 1 GB
- Scheda video: ATI Radeon 9600
- Sistema operativo: Windows XP