No.
La vicenda narra della torre delle carte, luogo preposto all'istruzione di giovani card-masters, in cui l'estroso preside/inventore ha realizzato un nuovissimo sistema utilizzato per far combattere le carte: un super-computer di nome MAX. Sfortuna vuole che il computer con il progredire della sua programmazione, prenda lentamente vinta, si auto-generi una coscienza e decida che per lui è finalmente giunto il momento di conquistare il pianeta. MAX decide così di attuare i suoi piani di conquista assorbendo dentro di sè l'anima del preside -suo inventore- e di tenere in ostaggio mentale tutti gli studenti della scuola ad eccezione dei tre protagonisti. I tre dovranno farsi strada a suon di combattimenti tra carte contro i colleghi compagni di scuola, per giungere finalmente all'ultimo piano della torre per fermare i piani del terribile computer. La storia che gravita attorno al gioco -va detto a scanso di equivoci- rappresenta probabilmente uno dei punti più deboli del gioco stesso: è pretestuosa, blanda, senza mordente alcuno e soprattutto lenta, 'ammazzando' spesso e volentieri quei pochi momenti di vero gioco. Nei rari momenti di non conversazione, il giocatore ha la possibilità di vagare tra i vari piani della torre, combattendo contro i compagni di corso per toglierli dal malefico influsso di MAX. Il gioco di configura come il classico videogioco basato sulle carte, dove tra una pausa e l'altra nello svolgimento della storia, i giocatori sono tenuti a combattere contro una serie di avversari fino a raggiungere il boss finale. Il percorso stabilito dal gioco si sviluppa, come poco fa accennato, lungo la torre delle carte, con la possibilità di scegliere tra differenti ascensori per passare da un piano all'altro, decidendo così se intraprendere un viaggio più breve ma più difficile o viceversa più lungo ma di gran lunga più semplice. Lungo il peregrinare tra livelli, al giocatore viene inoltre la possibilità di fermarsi allo shop per acquistare nuove, preziose carte da gioco da inserire nel proprio deck (ogni deck contiene al massimo 50 carte, sta ad ogni giocatore personalizzarsi il proprio venendo incontro a quello che è lo stile di combattimento personale).
La torre di carte
Il secondo anello debole di Card Fighters Ds è senza dubbio rappresentato dal sistema di combattimento: un gioco di carte viene apprezzato da una ristretta nicchia di giocatori, un gioco di carte basato sull'universo capcom/snk ne restringe ancora di più la cerchia, e un gioco di carte basato su capcom/snk con una struttura di gioco semplicistica e decisamente senza solide regole e base azzera l'appeal del tutto. Card Fighters Ds presenta uno dei sistemi di gioco in assoluto più basilari mai visti in un gioco di carte, siamo ben lontani dalla complessità di un magic, o di un yu-gi oh, il gioco sembra voler sdrammatizzare la difficoltà di questo genere, pur provando a mantenere un approccio serioso. L'intera struttura di gioco si basa sui punti forza, elementi che regolano la possibilità del giocatore di piazzare le carte sul campo di gioco. I punti forza sono suddivisi per colore (giallo, rosso, verde, blu e neutro) ed ad ogni carta -in base al suo valore- è associato un certo numero di punti forza necessari per poterla posizionare. Nel momento in cui ci si ritrova con delle carte sul banco, le tattiche di gioco fanno crollare drasticamente la tensione, dato che al giocatore viene data unicamente la possibilità di attaccare, fondersi con un personaggio della stessa classe o contrattaccare se ci si ritrova in un turno di difesa. L'esperienza di gioco -purtroppo- termina qui, ed il resto della battaglia viene deciso dal lento scandire dei punti vita (2000 ad inizio combattimento) che scendono verso lo zero. E via verso il combattimento successivo. Un altro punto a sfavore del gioco è rappresentato dallo scarso utilizzo della licenza dei personaggi in gioco: per quanto siano presenti più di 400 carte (relative ad altrettanti personaggi Capcom/SNK), il valore delle carte e le loro caratteristiche non sono in alcun modo legate a quelle che sono le peculiarità della carta stesso, arrivando quasi a rendere il personaggio ritratto sulla carta da gioco un artwork dalla dubbia utilità.
La torre di carte
E dato che non c'è due senza tre, l'intero comparto audio/video è da dimenticare. Il gioco sembra essere rimasto all'epoca del Neo Geo Pocket, le ambientazioni sono desolate e ripetitive (non che l'interno di una torre possa essere molto particolareggiato) e le animazioni dei combattimenti tra carte si riducono ad una serie di 4/5 effetti in cui queste vengono colpite da fulmini, tagliate da spade, bucate da pistole o prese a pugni. Le melodie che accompagnano le avventure dei protagonisti purtroppo seguono l'andamento del gioco, lento e ripetitivo, stancando presto e scadendo nel monotono sin dai primi combattimenti al piano terra della torre.
SNK vs. Capcom: Card Fighters Ds è un pessimo esperimento. Riesce a deludere in tutti gli aspetti relativi ad un gioco di carte e persino a mancare sotto il profilo della presentazione dei personaggi Capcom e SNK. Il gioco è monotono, con un sistema di combattimento troppo semplificato e condito con una storia a tratti straziante, ed è un vero peccato pensando alla miniera d'oro su cui si trova seduta SNK Playmore. Peccato che i giapponesi stiano, al momento, guardando altrove.
- Pro:
- Sistema di gioco comprensibile per chiunque...
- Contro:
- ...ma decisamente troppo semplificato
- Personaggi SNK/Capcom praticamente inutilizzati
- Storia troppo invadente e molto poco interessante
Cosa succede quando si mettono assieme i personaggi dell'universo SNK con quelli di Capcom e li si riversano tutti su DS? No, la risposta purtroppo non è quella che vorreste sentire, quanto piuttosto una cosa del tipo: "ne nasce un gioco di carte che di fatto è una sorta di remix di un vecchio gioco per Neo Geo Pocket". Con SNK vs. Capcom: Card Fighters Ds, SNK Playmore si accoda all'ondata di giochi di carte su Ds, con un prodotto che i videogiocatori più 'anziani' ricordaneranno bene, aggiornandolo con quelle che sono le potenzialità del Ds e dotandolo di una migliorata struttura di gioco, che sia la volta buona per sdoganare i combattimenti tra carte?