Ci siamo già chiesti in passato se un gameplay solido, divertente, ma con nulla di originale basti a tenere in piedi un videogioco. Durante la recensione di Trepang2 ci siamo fatti la tessa domanda e dati la stessa risposta di sempre: sì. Questo sparatutto è un frullato caotico di generi e citazioni in cui, se dovessimo prendere i considerazione i suoi singoli elementi, vedremmo un titolo che fatica a stare in piedi. Preso nel suo insieme, però, regala un'esperienza intrinsecamente divertente, a tratti piacevolmente horror e in alcuni casi sfacciatamente cafona.
Sviluppato da Trepang Studios ed edito da Team17, questo sparatutto farà contenti i nostalgici di Crysis grazie ai super poteri del protagonista che ricordano moltissimo quelli della Nanosuit. L'invisibilità è al centro delle sezioni stealth (tutte opzionali e affrontabili sempre ad armi spianate) mentre al posto dell'armatura dei Crytek c'è una funzione per rallentare il tempo. Trepang2 è un gioco schizofrenico perché nei suoi 11 livelli (sette di storia principale e quattro di missioni secondarie) passa dall'essere un survival con pistola e torcia, a un horror psicologico con ambienti surreali, senza dimenticare di diventare uno sparatutto arrogante con orde di nemici da affrontare alla Doom per finire con zombie e mutanti da massacrare in poco tempo per far esplodere un reattore.
Svegliati 106
La storia di Trepang2 inizia in medias res con il protagonista, il Soggetto 106, che viene salvato da un sito nero di una malvagia multinazionale, la Horizon Corporation, che fa da antagonista principale per tutto il gioco. Il primo livello è molto semplice e diretto e consiste in qualche segmento furtivo intervallato dalle solite stanzone piene di nemici che vi arriveranno addosso a ondate. Ogni missione ha un boss finale più o meno potente da dover eliminare attraverso battaglie che non sono mai semplici. Già a metà del secondo livello, però, diventa immediatamente chiaro che le cose non sono semplici come sembrano. I vostri avversari iniziano a rivelare dei segreti a darvi degli indizi che, sul finire del gioco si incastrano in un puzzle che rivela il colpo di scena finale. Purtroppo, sia nelle singole missioni sia in generale c'è davvero poco di originale a livello narrativo. Gli stereotipi sono parecchi e le motivazioni degli avversari lasciano molto a desiderare. Il bello di Trepang2, però, è che tutto questo è assolutamente irrilevante perché il gameplay caotico e stravagante riesce a intrattenere e a divertire lasciando alla narrativa un ruolo di secondo piano.
Nonostante la poca originalità, bisogna riconoscere agli scrittori del gioco una certa bravura nel collegare livelli e scenari così distanti tra di loro. Da un'ambientazione militaresca alla Metal Gear Solid, infatti, si passa ai laboratori pieni di zombie in stile Resident Evil, dal surrealismo inquietante di un horror psicologico come Alan Wake al futurismo tecnologico di Crysis. Le transizioni non sono sempre perfette, ma l'esperienza risulta coerente, una volta conclusa: tante parti diversi che si mescolano insieme e formano un'esperienza piacevole.
A livello narrativo quello che da lontano sembra un difetto, ma da vicino fa sorridere, è il doppiaggio inglese che crediamo sia stato immaginato come volutamente esagerato per citare le grandi avventure d'azione del passato. Tanto la direttrice delle operazioni quanto i compagni di viaggio sembrano intrappolati in un film d'azione di serie B anni '80. All'inizio è leggermente straniante ma poi diventa un piacevole siparietto comico tra un livello e l'altro.
Ad armi spianate
L'arsenale a disposizione dei giocatori di Trepang2 è sufficientemente vario e personalizzabile, anche se con alcuni pesi morti che vi consigliamo di evitare. Si inizia con l'immancabile pistola che già al secondo livello può montare un silenziatore e diventare la migliore amica dei giocatori furtivi. Ogni arma, infatti, ha a disposizione due o tre opzioni di personalizzazione tramite accessori che possono essere installati ai banchi da lavoro sparsi per i livelli. Per sbloccare un accessorio dovrete andare alla ricerca di alcuni collezionabili, che hanno l'aspetto di una valigetta gialla in stile militare, al cui interno è contenuto il mirino per la mitraglietta o i proiettili incendiari per il fucile a pompa. Non poteva mancare il classico fucile d'assalto e il lanciagranate a tamburo che conquisterete dopo aver sconfitto un boss. C'è poi un avveniristico lancia-dardi che spara tre mini granate a esplosione ritardata e una divertentissima minigun, anche lei ottenibile sconfiggendo i juggernaut, i classici nemici corazzati che fanno da mini-boss.
L'arma da evitare accuratamente è il DMR, il fucile da cecchino, perché è inefficace nel 95% degli scontri che affronterete in questo gioco visto che si tengono sulla media e corta distanza. L'arma che noi abbiamo portato sempre dietro è stato il fucile a pompa che, in combinazione con il potere che rallenta il tempo, può eliminare gruppi di quattro o cinque avversari in pochi secondi. L'abbondanza delle munizioni dipende dal livello di difficoltà e dalle armi imbracciate dai nemici che sconfiggerete. Ai livelli più bassi (compreso quello normale da cui vi consigliamo di iniziare) però, ci sono diverse casse di munizioni sparse per i livelli di gioco. Il Soggetto 106, poi, ha due barre della vita, una blu che indica l'armatura e si ricarica raccogliendo le piastre lasciate cadere dai nemici, e una verde che rappresenta la salute e si rigenera tramite i kit medici. L'ultimo quarto di quest'ultima si rigenera in automatico ma con così poca vita bastano un paio di proiettili per abbattervi. La componente finale del vostro arsenale sono gli oggetti lanciabili che comprendono granate, flashbang, tomahawk e bombe incendiarie. Le granate sono molto potenti e possono eliminare anche un nemico corazzato quando ben piazzate. Il problema è che i vostri avversari ne lanciano davvero tante e questo vi costringerà a restare sempre in movimento perché anche a difficoltà normale l'esplosione di una granata ai vostri piedi vi ucciderà in un colpo solo, anche con salute e armatura al massimo.
Nel combattimento contro i soldati nemici la sinfonia di Trepang2 prende forma e mostra tutto il suo potenziale. I combattimenti sono sempre frenetici e vi ritroverete spesso a scivolare, correre, prendere in ostaggio i nemici e lanciarli contro i muri per eliminarli. Le opzioni sono tantissime e il volume di fuoco degli avversari è sempre alto. L'intelligenza artificiale delle unità nemiche è ben fatta e vi verrà a cercare in tutti gli angoli della mappa: stare fermi non è un'opzione. L'invisibilità, poi, non è solo per lo stealth, potrete usarla in combattimento per comparire alle spalle di un nemico, usarlo come scudo e riempire di piombo gli avversari rimasti. È persino possibile imbracciare due armi akimbo per moltiplicare il proprio potenziale distruttivo ma non possono essere sparate autonomamente, premendo il grilletto fanno fuoco entrambe. Questa soluzione è ottima per danneggiare i boss che hanno finestre molto brevi in cui è possibile colpirli ma consumerà i vostri proiettili molto in fretta. Abbiamo particolarmente apprezzato il boss finale che, senza fare spoiler, vi costringerà a usare tutti gli elementi del vostro arsenale per riuscire a sconfiggerlo.
Conclusioni
Trepang2 è un gioco con pochissime idee originali, ma il cui gameplay è fatto talmente bene che la storia passa subito in secondo piano e le meccaniche prese in prestito da altri titoli si mescolano tra di loro in un piacevolissimo frullato di caos. Abbiamo apprezzato molto anche il mescolarsi dei generi di questo sparatutto che passa dall'action alla Call of Duty all'horror in stile Silent Hill e Resident Evil. C'è anche un livello con orde di zombie mutanti e un boss finale che vi insegue per degli strettissimi corridoi. Le armi sono ben fatte e hanno ciascuna un'identità ben definita con la possibilità di fare sinergie con il potere dell'invisibilità e con quello del rallentamento temporale. È possibile adottare un approccio aggressivo o stealth in quasi tutte le sezioni dei livelli (tranne nelle battaglie con i boss) e gli accessori disponibili per ciascun'arma incoraggiano la personalizzazione in un senso o nell'altro. Il gioco soffre di qualche occasionale calo di framerate ed è crashato una sola volta ma i checkpoint sono frequentissimi quindi non abbiamo avuto problemi. Se siete alla ricerca di un'esperienza sparatutto intrinsecamente divertente in cui l'elemento narrativo può assumere un ruolo di secondo piano allora Trepang2 vi regalerà 10-12 ore di divertimento e una rigiocabilità assoluta per conquistare i suoi molti livelli di difficoltà.
PRO
- Gunplay preciso e soddisfacente
- Poteri alla Crysis ben fatti
- Flusso di gioco sempre adrenalinico
- Mescolanza di generi ben riuscita
CONTRO
- Narrativa banale e poco sviluppata
- Dialoghi quasi caricaturali
- Occasionali cali di framerate