Come vedremo nel corso della recensione, What the Golf? parte dallo sport che gli dà il titolo per trasformarlo in qualcosa di completamente diverso. Da quando è nato il mondo dei videogiochi, gli sviluppatori perseguono attivamente due grandi modi di intendere il medium: come strumento di simulazione della realtà o come mezzo per superarla offrendo esperienze altrimenti impossibili.
Se vogliamo una dicotomia simile è presente anche nel cinema, nata con i film dei Lumière e di Méliès, ma non allontaniamoci troppo dal nostro piccolo titolo giocabile per ora solo tramite l'abbonamento Apple Arcade (presto in arrivo su PC, quindi su Nintendo Switch)
Meccaniche di gioco
A livello di meccaniche di gioco What the Golf? è di una semplicità quasi disarmante. Tutto ciò che viene richiesto al giocatore è di dare forza e direzione ai tiri. È però il contorno a rendere l'intera esperienza una magnifica follia. L'opera di Triband è il gioco del golf riletto in chiave dadaista, in cui l'obiettivo non è necessariamente quello di mandare in buca una palla con il minor numero di tiri possibile, ma di godersi quella che possiamo definire un caleidoscopio di assurdità associate l'una all'altra in modo spontaneo. Dopo la prima buca, la palla si trasforma e diventa un qualsiasi oggetto dello scenario. Così il giocatore si ritrova a lanciare case, animali, auto, la buca stessa, il golfista e quant'altro in un turbinio imprevedibile di situazioni, che diventano il focus del gameplay. Il golf come sport ne emerge marginalizzato, quasi ignorato.
Sostanzialmente è solo un pretesto per creare giochi di parole visuali e per deliziare il giocatore con le innumerevoli sorprese offerte dai percorsi.
Dopo pochi minuti ci si inizia a chiedere quale sarà l'oggetto lanciato nella buca seguente e quali particolarità avrà il nuovo percorso. Da notare che per mantenere inalterato il piacere della scoperta dall'inizio alla fine, il ritmo di gioco è stato reso decisamente sostenuto: ogni buca si può terminare nel giro di pochi secondi e si accede alla seguente da un'area hub in cui bisogna continuare a lanciare la palla verso i percorsi sbloccati. Anche in quest'ultima le sorprese non mancano, visto che presto quella che sembra essere formata soltanto da una serie di corridoi di diventa una vera e propria piccola campagna a se stante, con tanto di bivi e boss.
Gameplay
Gli sviluppatori si sono presi enorme libertà nella progettazione delle buche. Normalmente vengono visualizzate dall'alto, ma ce ne sono anche di inquadrate lateralmente, con queste ultime che sono la scusa per l'aggiunta di meccaniche extra, come la possibilità di appendere la palla per farla dondolare, o di scenari altrimenti impossibili, come quello ispirato alla serie Portal.
Ma c'è molto altro: alcuni livelli si trasformano addirittura in una specie di sparatutto in prima persona, altri diventano delle corse a ostacoli, altri ancora delle gare di abilità per evitare di essere sbalzati fuori dal percorso. Le citazioni di altri videogiochi non mancano, con livelli ispirati a Superhot, altri a Guitar Hero, altri ancora a Katamari Damacy.
I toni di What the Golf? sono sempre scanzonati, in un certo senso irriverenti, come se il gameplay invitasse il giocatore a non prendere sul serio quello che appare sullo schermo, dandogli il giusto peso. In fondo è un gioco di golf pensato per chi odia il golf, come recita la descrizione ufficiale...
n totale il titolo di Triband si conclude in cinque ore, considerando il tempo necessario per finire tutte le buche, più quello per superare tutte le sfide (si sbloccano dopo la conclusione di una buca), più alcuni extra. In realtà per i completisti che vogliono goderselo al 100% il tempo di gioco si allunga ulteriormente, ma diciamo che loro fanno storia a sé.
Conclusioni
What the Golf? è un gioco perfetto per un abbonamento come Apple Arcade: rapido, pieno d'inventiva, adatto a tutti e capace di stupire dall'inizio alla fine, pur non essendo tecnicamente all'avanguardia. In alcuni casi è un po' semplicistico e, esaurita la meraviglia, può lasciare un po' storditi ripensando all'intera esperienza, ma vale decisamente la pena giocarci.
PRO
- Buche varie e piene d'inventiva
- Area hub che diventa una specie di macro livello
- Meccaniche semplici ma perfette per il tipo di gioco
CONTRO
- Semplicistico, per certi versi
- Qualche modalità in più non avrebbe guastato