L'occasione di scrivere la recensione di World of Demons è arrivata a sorpresa, nell'ambito di un vero e proprio rilancio della piattaforma Apple Arcade, che negli ultimi giorni ha visto l'uscita di un gran numero di nuovi giochi, alcuni dei quali realizzati da team di sviluppo piuttosto esperti e talentuosi.
Ebbene, quando si parla di esperienza e talento con il genere action c'è sicuramente un nome che viene subito in mente, quello di PlatinumGames: gli autori di Bayonetta, Vanquish e NieR: Automata hanno dimostrato tutto ciò che c'era da dimostrare nel corso degli anni, ed è bello vederli cimentarsi finalmente con un mobile game.
Storia
La storia di World of Demons attinge in maniera convinta alle leggende del folklore giapponese, raccontando di come l'alleanza fra uomini e Yokai abbia provocato l'invidia e la rabbia degli Oni, che un giorno decidono di dichiarare guerra alle due razze ma vengono sconfitti.
Secoli dopo, il re dei demoni Shuten Doji riesce tuttavia a liberarsi dalla prigione di pietra in cui era stato rinchiuso e lancia una nuova, terribile offensiva, assoggettando gli Yokai alla sua volontà e minacciando l'esistenza degli esseri umani. Solo un manipolo di guerrieri sembra in grado di sconfiggere le armate degli inferi, e sarà il misterioso samurai Onimaru a riunirli.
Gameplay
Possiamo dire senza timore di smentita che il gameplay, e nello specifico il sistema di combattimento, rappresenta in assoluto il fulcro dell'esperienza di World of Demons. Quello che si para di fronte ai nostri occhi è infatti un action puro, in cui gli scenari svolgono un ruolo in stile Musou: fanno unicamente da sfondo ai duelli che intratteniamo con gli Yokai corrotti.
C'è tuttavia più spessore nelle meccaniche del mobile game di PlatinumGames di quanto ci si aspetti. Sebbene infatti le ambientazioni siano apparentemente dei corridoi che si sviluppano in maniera lineare, più si va avanti e più spuntano segreti, interazioni particolari, nemici nascosti e altri elementi che, in generale, premiano l'esplorazione e il backtracking.
Controlli
Il combat system del gioco sulle prime appare semplice e banale, ma acquista consistenza molto rapidamente. Che si gestisca il tutto utilizzando i comandi touch o un controller Bluetooth, perfettamente supportato, la situazione cambia sorprendentemente poco: entrambi i setup si confermano ottimi, solidi, reattivi e precisi quanto basta per assicurare un'esperienza di qualità.
Oltre allo stick per muovere il personaggio, abbiamo un pulsante dedicato all'attacco di base e uno alla schivata, con diverse combinazioni possibili. Gli altri input servono per gestire gli Yokai: ogni singolo nemico che sconfiggiamo nel gioco può entrare a far parte del nostro deck, con due slot fissi (soggetti a cooldown) e uno variabile, in cui vengono stoccati i servi sovrannaturali con i loro attacchi elementali.
Yokai: amici e nemici
Miscelare tutte queste manovre dà vita a sequenze di combattimento entusiasmanti, in cui possiamo colpire il nemico di turno con una serie di fendenti, lanciarlo in aria richiamando uno Yokai che crea una colonna d'acqua, colpirlo con il fuoco di uno Yokai-bomba, difenderci dagli avversari più distanti evocando uno Yokai del vento e così via, raccogliendo nel frattempo nuove abilità in giro per il livello.
La varietà delle creature con cui avremo a che fare è eccellente e prende in esame la totalità dei mostri delle leggende giapponesi, presentando ognuno di essi con nome e illustrazione in stile Ukyo-e la prima volta che li incontriamo. Non mancano ovviamente i boss, che sono enormi e molto belli da vedere, anch'essi legati al folklore nipponico e tratti da un lungo elenco di Yokai consultabile dalle opzioni.
Personaggi
Per quanto riguarda invece i protagonisti, ci sono quattro differenti personaggi che potremo sbloccare nel corso della campagna e alternare in qualsiasi istante, scegliendone però solo due per missione. Ognuno di essi è equipaggiato con un tipo di arma peculiare (spada, lancia, martello, ecc.) e possiede delle manovre speciali che si ottengono man mano che saliamo di livello.
Sia le armi che gli Yokai possono essere potenziati usando l'oro raccolto durante le spedizioni e altri collezionabili. Questa progressione consente a sua volta di sbloccare mosse e abilità che potremo utilizzare in battaglia, andando ad arricchire ulteriormente il repertorio a disposizione di ogni guerriero e aumentando la varietà di un'esperienza che, come detto, vive unicamente di combattimenti.
Realizzazione tecnica
Sul fronte della realizzazione tecnica, World of Demons è senz'altro entusiasmante per via dei chiari richiami al classico Okami. Abbiamo infatti una grafica in cel shading a "grana grossa", come la definiremmo: un riuscito mix di low poly, pennellature ampie e direzione artistica inappuntabile per quanto concerne personaggi e nemici.
La cosa interessante è che tutta questa abbonanza visiva si muove in maniera sempre fluida, a 60 fps stabili, sia su iPhone 12 Pro che su iPad Pro, con anche la possibilità di attivare tre differenti preset qualitativi al fine di scalare l'esperienza a seconda del terminale in nostro possesso.
Gli scenari, come già accennato in precedenza, si limitano purtroppo a fare da sfondo all'azione ed è chiaro che questo peculiare stile visivo applicato alle ambientazioni renda meno di quanto ci si possa aspettare, enfatizzando l'eventuale desolazione di determinati scorci. Per fortuna anche qui c'è tanta varietà, e i diversi capitoli della campagna sono caratterizzati ognuno da location ben definite, diverse l'una dall'altra.
Ad accompagnare lo stile pittorico medievale giapponese che rende così entusiasmante World of Demons troviamo dei dialoghi "accennati" in giapponese, sottotitolati in italiano come qualsiasi prodotto disponibile su Apple Arcade, e delle musiche che si rifanno perfettamente agli stereotipi del genere, capaci di accompagnare in maniera molto efficace le sequenze che si alternano sullo schermo.
Ci sono purtroppo anche un paio di problemi tecnici che, al momento in cui scriviamo, non sono ancora stati risolti con un aggiornamento. In primo luogo la telecamera tende a "traballare" in maniera violenta durante i combattimenti, specie i boss fight, il che non crea dei veri e propri inconvenienti ma di certo dà fastidio.
In secondo luogo, uno dei personaggi giocabili, il monaco Dohzen, ha le collisioni completamente rotte e risulta dunque inutilizzabile a meno che non si ricorra al colpo caricato e agli Yokai. Si tratta di enormità che verranno senz'altro sistemate, lo diamo per scontato, ma che incidono inevitabilmente sulla valutazione del gioco.
Conclusioni
World of Demons è la rappresentazione pratica di ciò che succede quando un team di sviluppo coi controfiocchi (stavamo per scrivere altro...) si cimenta con i mobile game, ridefinendo in scioltezza il modo di approcciare il genere action su smartphone e tablet. Non c'è dubbio che questo gioco rappresenti un motivo sufficiente per sottoscrivere un abbonamento ad Apple Arcade, una vera e propria killer application per il servizio in abbonamento che tuttavia vedremo fra qualche tempo anche su altre piattaforme: c'è da scommetterci. Il mix di grafica in cel shading alla Okami, l'ambientazione feudale, i fortissimi richiami al folklore giapponese e l'entusiasmante combat system concorrono a creare una piccola perla che sarebbe un peccato perdersi.
PRO
- Sistema di combattimento solidissimo
- Campagna ricca, con tanti segreti e subquest
- Quattro personaggi giocabili, tanti nemici differenti
- Stile grafico eccellente, alla Okami
CONTRO
- Alcuni glitch piuttosto gravi da risolvere
- Scenari come nei Musou, semplici e desolati