Visceral Games, inutile sottolinearlo, ha fatto davvero un ottimo lavoro con Dead Space; creare da zero una serie di successo non è certamente cosa di tutti i giorni, ma nel caso specifico della avventura di Isaac Clarke il risultato finale è stato tale da rendere la saga addirittura una delle punte di diamante della line-up di Electronic Arts. Per Dead Space 3, il team californiano ha scelto con grande coraggio di mettere in pentola alcuni elementi di rottura col passato piuttosto importanti, evitando quindi di percorrere la facile strada della serializzazione massiccia. Malgrado il prodotto sia comunque immediatamente riconoscibile, forte di uno stile particolarmente personale e azzeccato, non è semplice per un fan del franchise accettare immediatamente di buon grado le novità introdotte; eppure, dopo aver assistito alla presentazione del prodotto durante L'E3 2012, possiamo dirci come minimo ottimisti.
Benché infatti Dead Space 3 possa essere giocato normalmente in single player come nei due predecessori, è la modalità cooperativa drop in/drop out che sembra aver meritato le maggiori attenzioni dei programmatori, andando di fatto a sostituire la non indimenticabile modalità multiplayer del secondo episodio; Isaac può infatti essere accompagnato da John Carver, soldato dal carattere spigoloso e destinato a svolgere un ruolo molto importante nell'economia del prodotto. Che la scelta di Visceral Games sia interessante lo si evince fin da subito, quando si viene a conoscenza del fatto che la presenza del secondo giocatore determina un differente sviluppo dell'avventura soprattutto per quanto riguarda le scene di intermezzo, destinate a mostrare sequenze marcatamente differenti con una spiccata e profonda interazione tra i due protagonisti, con dialoghi estremamente interessanti e ben scritti. Rispetto alla demo da noi esaminata in precedenza, questa build dell'E3 si allungava un po' oltre, andando a terminare con un combattimento contro un enorme boss talmente grande da ingoiare lo stesso Isaac, obbligato come un novello Pinocchio a trovare il modo di uscire dal ventre della creatura. Certamente il ritmo dell'azione, perlomeno da quanto abbiamo avuto modo di vedere, appare piuttosto lontano da quello dei primi due capitoli; meno tempi morti, meno tensione e oscurità, e più azione con sparatorie e frequenti incontri coi nemici. Ciò nonostante, la coerenza e la qualità del progetto si continua a percepire distintamente, così come si apprezza senza riserve la straordinaria qualità grafica esaltata da inquadrature e carrellate di valore cinematografico. Sicuramente avremo modo di parlare ancora di Dead Space 3, vista l'uscita prevista non prima di febbraio 2013; le premesse per un grandissimo titolo ci sono però già tutte.
La presentazione a San Francisco
San Mateo, a sud di San Francisco, ci ha visto partecipare all'evento di presentazione di Dead Space 3. Un titolo annunciato in queste ore ma che è stato al centro di rumor per diversi mesi. Voci, da fonti considerate affidabili, che si sono infine rivelate autentiche. Nel nuovo Dead Space ci troveremo dunque su un pianeta ostile, nei panni dell'ormai familiare Isaac, e in questo luogo impervio, tra bufere di neve e profondi cunicoli, dovremo sopravvivere a minacce ancora più pericolose di quelle affrontate nello spazio. Per nostra fortuna avremo accanto un compagno che, volente o nolente, rappresenta la novità più importante di questo sequel.
Infatti, oltre a interagire con noi comparendo qua e la nei momenti chiave, Carver è la chiave della modalità cooperativa che assolve al delicato compito di implementare il multiplayer senza forzare il titolo con modalità, come quella di Dead Space 2, poco gradite dall'utenza e poco affini alla formula della serie. Il cooperative consentirà ai giocatori di affrontare in due tutto il titolo e ci darà la possibilità di raggiungere o essere raggiunti al volo da un compagno senza dover passare da lobby e senza dover ricominciare la partita. Una minima limitazione comunque esiste, come abbiamo visto durante la presentazione, e per vedere il compagno comparire effettivamente in gioco è necessario trovarsi in corrispondenza di un checkpoint. Una cosa piuttosto semplice a dire il vero, visto che per farlo è sufficiente morire.
Dinamiche di coppia
La presentazione di Dead Space è iniziata tra i detriti di un enorme incidente probabilmente causato dalla caduta della stazione Titan sul pianeta Tau Volantis. In mezzo al caos abbiamo trovato Isaac, ferito e in una situazione a dir poco scomoda, che sin dai primi momenti di gioco si è trovato costretto, ancora una volta, a confrontarsi con i necromorfi. Questi ultimi sono infatti decisamente attivi anche sulla superfice del misterioso pianeta che, se non altro, sembra nascondere quei segreti e quelle risposte che abbiamo a lungo cercato. Nonostante le difficoltà, annasmando a fatica nella neve profonda, il protagonista è infine riuscito a raggiungere un avamposto ma ancora una volta si è trovato di fronte al pericolo proprio la, dove la salvezza sembrava certa.
In questo frangente abbiamo potuto osservare un combattimento con un boss in pieno stile Dead Space. Nel ruolo di protagonista, per conto dei cattivi, abbiamo visto comparire un enorme aracnide da affrontare colpendo alcuni punti sensibili. Durante lo scontro lo sviluppatore impegnato a giocare è stato sconfitto ed è quindi stato raggiunto da un compagno. Questo ha consentito ai due di alternarsi nel distrarre e colpire il boss eliminandolo evitando lo scontro frontale. Ma i distinguo della modalità cooperativa non si fermano al gameplay e, ostendando una discreta cura, alterano anche le scene di intermezzo. Queste sono infatti dinamiche e quando si gioca in due includono il personaggio controllato dal secondo giocatore. Differenti anche i dialoghi tra Isaac e Carver, distaccati negli incontri a distanza del single player e confidenziali quando i due si muovono spalla a spalla, che svelano nuove informazioni e spezzano la tensione alterando sensibilmente l'atmosfera solitaria del single player. Fino a questo punto ci siamo trovati di fronte a una rivoluzione ambientale ma il gameplay è apparso pressochè immutato. Quand'ecco che abbiamo visto Isaac compiere una capriola. Niente di strano, d'altronde dopo centinaia di feroci combattimenti migliorare i riflessi è naturale anche per un ingeniere, ma dopo poco abbiamo compreso le implicazioni. Una seguenza di sparatorie ha infatti dominato i minuti di gioco successivi tra coperture, esplosioni e colpi alla testa.
Niente aderenza del personaggio alle superfici, ma la sensazione di trovarsi in un mix tra Mass Effect e Lost Planet è stata forte. Gli sviluppatori hanno assicurato che gran parte del gioco rimarrà ancorato alla questione della sopravvivenza e questo succederà anche sulla superficie del pianeta che ci condurrà nei meandri di profonde caverne piene di segreti. Ma tra le mezze rivelazioni è emersa anche la possibilità di vedere un mech e questo indica la presenza di altri elementi action, forse direttamente ispirati a Lost Planet che viene già evocato prepotentemente dall'ambientazione, nella formula di Dead Space 3. In ogni caso è chiaro che ci troveremo di fronte a un'esperienza più variegata. Il team di sviluppo ha parlato anche della possibilità di tornare sui propri passi in diverse aree di gioco e di missioni secondarie, chiamate beta mission, che ci consentiranno di esplorare il pianeta. Gli sviluppatori inoltre, martellati dalle domande dei presenti, si sono lasciati sfuggire qualche dettaglio tra cui la possibile presenza di veicoli e la possibilità di visitare altre ambientazioni, con climi differenti, oltre a tornare nello spazio. Come ciliegina sulla torta troviamo infine un cambiamento anche per le armi, da sempre centrali ma ora putroppo o per fortuna ancora più importanti, che potranno montare un secondo dispositivo di fuoco, generalmente agganciato sotto la canna e capace, per esempio, di lanciare granate.
Fantasisti dell'orrore
La presenza di sparatorie suscita immancabilmente una domanda. Chi sono i nemici in grado di spararci? Ebbene, la chiesa di Unitology ha delle unità dispiegate su Tau Volantis e queste non si trovano sul pianeta per caso. In questo luogo infatti troveremo molte delle risposte che cerchiamo fin da quella prima missione di soccorso sulla USG Ishimura. Vista l'importanza del luogo i soldati sono armati pesantemente e sono ben coperti ma per nostra fortuna li troveremo spesso impegnati a combattere con i necromorfi. In questi frangenti potremo decidere quali nemici eliminare prima cercando di capire quali ci daranno meno problemi una volta che saranno disimpegnati dallo scontro iniziale. In una zona aperta e priva di ripari sarà probabilmente meglio eliminare prima i soldati, che potrebbero crivellarci di colpi, mentre al chiuso dovrebbero essere i necromorfi, micidiali a breve distanza, ad essere spazzati via per primi.
Ovviamente sarà anche possibile attendere l'esito dello scontro e decidere in seguito il da farsi. Ma in questo caso, se dovessero vincere i necromorfi, potremmo assistere alla trasformazione dei soldati che, tra l'altro, mantengono la capacità di sparare. Durante la presentazione abbiamo potuto vedere sia alcune bestie della neve, sia i soldati posseduti dai necromorfi, sia le creature generate dal loro corpo spezzato in due. Dalle gambe e dalle braccia di quello che un tempo era un soldato in piena forma è infatti fuoriuscita una serie di tentacoli che ha trasformato la creatura in due mostri indipendenti e decisamente pericolosi. Insomma, come i classici necromorfi, molti dei quali torneranno anche se spesso caratterizzati differentemente per adattarsi all'atmosfera ghiacciata di Tau Volantis, anche le nuove creature avranno a disposizione diversi attacchi tra cui quello del Fodder che ci bersaglierà addirittura con la propria testa. La presentazione infine ci ha concesso di osservare una delle classiche situazioni di pericolo che si trovano a metà tra una prova d'abilità e un boss. Protagonista della scena un'enorme trivella attivata a piena potenza in uno spazio chiuso, il tutto ovviamente in mezzo a ripetuti attacchi dei necromorfi. Durante l'azione gli sviluppatori sono riusciti a spingere una parte dei nemici direttamente contro la trivella, generando una vera a propria pioggia di sangue. Poi, tra un attacco e l'altro, hanno colpito alcuni punti sensibili del marchigegno variandone il movimento e, infine, mettendolo fuori uso.
Panorami alieni
Esteticamente il titolo cambia respiro. Spazi aperti, con scorci decisamente ampi, si alternano ai classici cunicoli e corridoi, con il motore grafico che è stato opportunamente ritoccato per rendere al meglio le texture delle rocce, della neve e delle nuove strutture. Il risultato, nella versione mostrata su Xbox 360, è decisamente valido e lo è anche grazie a un'illuminazione più varia e a degli effetti ambientali che caratterizzano con forza il pianeta tra bufere, drappi svolazzanti e tramonti mozzafiato.
Particolarmente curate risultano poi le animazioni dei necromorfi. La trasformazione dei soldati in mostri, con tanto di collo spezzato che caracolla di lato, è un piccolo capolavoro e non è l'unico. La resa dei modelli come al solito è ottima ed è arrichita da dettagli come le chiazze di neve e da una modellazione decisamente migliore delle armi. I contorni di mostri e personaggi inoltre godono di una maggior definizione garantita dall'implementazione del screen space ambient occlusion anche su console. Si tratta di una tecnica di rendering che aumenta esponenzialmente la qualità e il realismo delle ombre e delle riflessioni su modelli e ambienti. Ottima infine la sincronia labiale e decisamente valide le scene di intermezzo che, come abbiamo anticipato, si differenziano tra single player e cooperativa. La silhouette di Isaac è quella a cui siamo ormai abituati e il protagonista avrà ovviamente a disposizione una serie di armature da upgradare via via esattamente come in Dead Space 2. Carver invece, che è un combattente, ha un look più aggressivo e le diverse armature che potrà indossare manterranno un aspetto militaresco.
CERTEZZE
- La cooperative è sempre un'aggiunta molto interessante
- Graficamente appare in gran forma
- Ottima la varietà di ambientazioni
DUBBI
- La deriva action potrebbe andare a discapito dell'horror
- L'esperienza multiplayer potrebbe svilire chi gioca da solo