C'erano una volta i free to play, scarni contenutisticamente e incapaci di bilanciare la gratuità apparente dell'offerta con un livello qualitativo accettabile dal grande pubblico, quello abituato alle produzioni tripla A acquistate sugli scaffali dei negozi specializzati. Gli ultimi anni, parallelamente all'esplosione del digital delivery, stanno però vedendo crollare questo paradigma, soprattutto quando ci si riferisce alle esperienze competitive: League of Legends e DotA 2 da una parte, Tribes Ascend e domani Planetside 2 dall'altra, crescono di mese in mese oppure sono sempre più oggetto di anticipazioni, aprendo nuove strade.
I free to play sono ora prodotti nei quali investire e non è un caso che Crytek abbia di recente espresso l'intenzione di abbracciare senza riserve la medesima filosofia. Parallelamente ai tanti nomi noti che stanno sempre più salendo sulla barca delle micro transazioni e dei servizi premium, ci sono anche nuove realtà pronte a crescere e diventare i campioni d'incassi del futuro: un paio di anni or sono Adhesive Games stupì con l'eccezionale trailer di Hawken, lasciando a bocca aperta anche più di recente all'annuncio che in effetti si tratterà di uno shooter multiplayer in uscita unicamente su PC, finanziato attraverso lo shop integrato quindi senza alcun costo d'acquisto. Durante l'E3 lo abbiamo provato, scoprendo anche una manciata di nuove informazioni su modalità e opzioni di gioco.
Metallo e sudore
Le fondamenta dell'offerta di Hawken sono tanto solide quanto classiche: uno sparatutto in prima persona a squadre con modalità semplici come il team deathmatch oppure a obiettivi, ad esempio di difesa e attacco della base nemica, dove il giocatore non muove in soggettiva un soldato ma un gigantesco mech. Un tributo ad alcuni titoli leggendari particolarmente apprezzati da Adhesive Games come Mech Warrior e Virtual On. Tra una partita e l'altra si decide che classe di veicoli guidare tra leggeri, medi e pesanti, per poi passare a una minuziosa selezione delle componenti della propria macchina da guerra, sia funzionali che estetiche. Se in cima si aggiunge anche un sistema di progressione, non è difficile da una parte immaginare quali meccanismi verranno stimolati per chiedere di continuare a giocare, e dall'altra dove infilarsi per implementare uno shop a micro transazioni che, ci è stato spiegato, è in via di definizione ma sarà fortemente incentrato sull'acquisto di vanity item.
Se il metagame non è stato che un complemento al test, la mappa ad ambientazione cittadina al cui interno ci siamo divertiti per una decina di minuti ha rappresentato un buon campo di prova per verificare la bontà di Hawken come sparatutto. Il level design è dominato dalle vie delimitate dai palazzi e poi dai tanti piani sopraelevati suggeriti dai tetti degli edifici raggiungibili con i razzi posti sotto ciascun mech, oltre che da una manciata di grosse strade utili ad attraversare velocemente il campo di battaglia, nella forma di un acquedotto interrato e una strada sopraelevata. L'universo futuristico del gioco è ispirato a classici come Blade Runner e Ghost in the Shell, un mix di hi-tech e panorami decadenti rappresentati attraverso una gran quantità di dettagli e proporzioni più verosimili rispetto agli standard videoludici. Il risultato è che spesso il campo visivo è volutamente ridotto, impegnato anche dall'heads up display che riproduce il cockpit del mezzo, imponendo di usare lo slide laterale e il rapido movimento utile a ruotarsi di 180 in pochi istanti per non venir colti di sorpresa.
Gli scontri si decidono quasi sempre all'inizio e trovarsi in una situazione di svantaggio rende molto complesso recuperare. I movimenti, anche della telecamera, sono comunque cinematografici e coerenti con il mezzo che si guida, mentre la palette cromatica dominata dal gridio non facilita l'individuazione degli altri giocatori sullo schermo quando sono in lontananza, richiedendo di fare costantemente attenzione al più minimo movimento. Si vede insomma che, almeno in questa fase dello sviluppo, Hawken è sviluppato più con in testa il coinvolgimento e l'ottimo comparto tecnico-artistico piuttosto che il bilanciamento del gameplay. La open beta, prevista per il 12 dicembre prossimo, sarà il banco di prova per la giocabilità e tutti gli altri contenuti attualmente in sviluppo. Per il momento siamo rimasti incantati dalla grafica, incuriositi dal gioco e impazienti di metterci nuovamente le mani sopra. Ci si può registrare alla beta sul sito ufficiale.
CERTEZZE
- Ottima realizzazione
- Gameplay ben studiato...
DUBBI
- ... anche se al momento mancano alcune rifiniture necessarie per un titolo competitivo