La notizia della morte di Tom Clancy è arrivata del tutto inaspettata, lasciando i suoi numerosissimi fan atterriti. Mai, infatti, ci saremmo aspettati di leggere della scomparsa dello scrittore nella sua Baltimora, che apre un improvviso vuoto anche nel mondo dei videogiochi. Nonostante la principale attività di Tom Clancy fosse quella di romanziere, le sue opere sono infatti riuscite nel corso degli anni a varcare la soglia delle librerie, approdando anche nei luoghi dedicati ad altri tipi d'intrattenimento. Tra questi troviamo sicuramente il cinema, ma dopo quella letteraria è forse nell'industria videoludica che Clancy ha lasciato il segno maggiore. Alla sua maestria nel genere techno-thriller, di cui è praticamente il creatore, si deve infatti uno sterminato elenco di giochi, alcuni dei quali in grado di ridefinire completamente generi classici. Per questo motivo, abbiamo deciso di dedicare un doveroso tributo a Tom Clancy, ripercorrendo la storia dei franchise e dei vari giochi a lui collegati, da tempo entrati nella storia del nostro passatempo preferito.
Tom Clancy lascia un vuoto nell'industria videoludica di cui è stato indiscusso protagonista
La grande fortuna dell’Ottobre Rosso
La passione di Tom Clancy per il mondo militare risale fino agli anni della sua gioventù, quando provò a entrare nelle forze armate vedendosi rifiutare la domanda di arruolamento, a causa del suo problema di miopia. Abbandonata l'idea di indossare la divisa, iniziò a lavorare come assicuratore prima di scrivere il suo primo romanzo, ancora oggi riconosciuto universalmente come un capolavoro: La Grande Fuga dell'Ottobre Rosso. Era il 1985 e pur muovendo i suoi primi passi all'interno del mondo letterario, Tom Clancy riuscì a sfondare e porre le basi per quella che sarà la creazione del genere techno-thriller. Un genere che, come si suol dire, nel corso degli anni ha vantato un'enorme quantità di tentativi d'imitazione. Il successo del primo libro fu talmente grande da portare il mondo del cinema a interessarsi alla storia del sottomarino disertore: il passo per vedere nei cinema Caccia a Ottobre Rosso, con attori di assoluto rilievo come Sean Connery e Alec Baldwin, fu breve. Dopo aver aperto le porte delle sale cinematografiche, l'Ottobre Rosso riuscì ad aprire anche quelle case dei videogiocatori, grazie a vari adattamenti nati a cavallo del 1990, che contribuirono insieme a tutto il resto a rendere l'opera letteraria il cult che è ancora oggi, a distanza di quasi 30 anni.
Red Storm Entertainment e Ubisoft
Chi crede che quello di Tom Clancy sia solo un nome di facciata per l'industria videoludica, usato per creare un brand, si sbaglia di grosso. Era infatti il 1996 quando in quel di Cary, North Carolina, lo scrittore giocò un ruolo fondamentale nel dare vita insieme a Doug Littlejohns a Red Storm Entertainment, software house ancora oggi attiva nel mercato dei videogiochi. Il primo titolo da essa realizzato fu Tom Clancy's Politika, nel 1997; si trattava di uno strategico simile al boardgame RisiKo! nelle sue meccaniche.
Fu però l'anno successivo a registrare la consacrazione di Red Storm, quasi immediata come Tom Clancy ci aveva abituati col suo Ottobre Rosso: nel 1998 uscì infatti Rainbow Six, ispirato dall'omonimo libro su una squadra speciale anti-terrorismo. Si trattava di uno shooter in prima persona rivoluzionario per l'epoca, soprattutto per la necessità di ponderare con estrema cautela tutti i movimenti del proprio team, dando quindi risalto alla riflessione e al gioco di squadra in un mondo che viveva gli anni d'oro di shooter frenetici come Quake e colleghi. Di fatto, Rainbow Six fu il primo shooter tattico, a partire dal quale negli anni a venire sono stati lanciati un lungo elenco di giochi. Un titolo ostico, sicuramente non per tutti, all'interno del quale era possibile morire anche dopo aver subito un singolo colpo di arma da fuoco ben assestato, grazie a un livello di realismo mai visto in precedenza. Tra capitoli principali ed espansioni varie, il Team Rainbow ha attraversato le varie generazioni videoludiche dell'ultima decade, da PlayStation fino alle attuali PlayStation 3 e Xbox 360, andando anche oltre visto che per il 2014 si attende su PlayStation 4 e Xbox One l'arrivo di Rainbow 6: Patriots. Negli anni successivi, Red Storm riuscì a espandersi anche in altri settori, esplorando il genere strategico con giochi come Ruthless.com e Force 21, ma i successi rimasero legati alla partnership con Ubisoft. Al publisher francese va infatti il merito di aver creduto nella possibilità del team di continuare la propria serie di successi, completandone l'acquisizione nel 2000.
Ghost Recon e Splinter Cell
Quando Ubisoft si assicurò la possibilità di lavorare con Red Storm, Ghost Recon era già in fase di sviluppo. Arrivato sul mercato l'anno successivo, il nuovo shooter tattico riuscì ad avere un successo addirittura superiore rispetto al suo predecessore, facendo incetta di elogi e premi, compreso il prestigioso Game Of The Year, assegnatogli da diverse testate. Da quel momento, forse, il controllo su Red Storm Entertainment per Tom Clancy diventava sempre minore, di pari passo col suo coinvolgimento diretto nella realizzazione dei giochi, al punto che il nome della software house diventò Ubisoft Red Storm in seguito a una riorganizzazione dei team Ubisoft presenti in North Carolina. Poco importa però, in termini pratici, perché come sappiamo il marchio Tom Clancy's è rimasto - con rigoroso genitivo sassone - indelebile fino a oggi, grazie al proseguimento della collaborazione con Ubisoft che ha dato i natali a diversi titoli portanti il nome dello scrittore. Giochi per i quali come dicevamo egli è stato coinvolto man mano più marginalmente, riuscendo sempre a ispirare gli addetti ai lavori con le sue opere. Impossibile, a questo proposito, non citare Sam Fisher e Splinter Cell come il prodotto più rappresentativo dell'essenza videoludica di Tom Clancy, in grado di fondere gli elementi propri del techno-thriller da egli creato, alle dinamiche dei giochi d'azione. All'intera serie, così come in realtà all'intera produzione Tom Clancy's, va il merito di non essersi mai adagiata sugli allori, cercando sempre la strada della novità. Non a caso, anche per Splinter Cell si contano numerosi capitoli, a partire dal primo uscito nel 2002 fino al recentissimo Blacklist, arrivato sulla piazza ad agosto 2013. Per qualcuno sarà forse un paragone azzardato, ma per altri dire che Sam Fisher è entrato nel cuore al pari di colossi come Solid Snake non è un'eresia. Completando la lista dei giochi portanti il nome di Tom Clancy, ricordiamo anche EndWar, strategico in tempo reale, e H.A.W.X, simulatore di volo arcade.
L'eredità di Tom
Se, come detto a più riprese, l'attività di Tom Clancy nel settore videoludico è andata scemando negli ultimi anni per lasciare spazio al lavoro dei game designer di Ubisoft, come abbiamo visto è innegabile la straordinaria influenza da egli avuta nel mondo dei videogiochi. Basti pensare al lunghissimo elenco di titoli portanti il prefisso Tom Clancy's, in grado di fare invidia a tanti volti noti che svolgono la loro professione solo ed esclusivamente in questo ambito. L'eredità di Clancy è stata già raccolta da Ubisoft, che via Facebook ha fatto sapere di essere "onorata di avere l'opportunità di tramandarne una parte attraverso le proprietà che portano il suo nome". Oltre al già citato Rainbow 6, il futuro ci riserverà infatti The Division, shooter tattico in terza persona annunciato dal publisher francese durante l'estate, in arrivo sulle console di prossima generazione. Anche il cinema presenterà il suo tributo a Tom Clancy, grazie all'uscita di Jack Ryan: Shadow Recruit a fine anno. Sapere che la persona che ha dato vita a tutto questo non potrà vederli, però, ci lascia con un inevitabile velo di tristezza.