Abbiamo visto e giocato Call of Duty: Black Ops III a fine aprile grazie ad una visita direttamente in casa Treayarch; impossibile non incontrarlo di nuovo in occasione dell'E3. E così è stato, grazie ad un evento serale dove abbiamo avuto la possibilità di provare di nuovo le peculiari meccaniche del multiplayer del gioco. Nel nostro lungo articolo di presentazione vi avevamo descritto per filo e per segno come l'impegno dei ragazzi di Santa Monica puntasse tutto nel rendere le meccaniche di gioco il più veloci e frenetiche possibili, grazie alla scelta di non far mai abbassare l'arma al giocatore. E senza dubbio ci sono riusciti.
All'E3 siamo tornati a giocare col multiplayer di CoD: Black Ops III, ed ecco il nostro resoconto!
Chi si ferma è perduto
I capisaldi di questa "guns up philosophy" ruotano nel superare gli ostacoli in modo fluido, senza animazioni intermedie, nel salto potenziato (thrust jump), davvero diverso rispetto all'Exo jump di Advanced Warfare nello sprint infinito e nella scivolata potenziata, grazie alla quale è possibile "derapare", girando anche gli angoli, e nella corsa sui muri. Un vero e proprio "sistema di movimento", tanto immediato quanto gratificante che, con un po' di pratica, ci permette di danzare sul campo di battaglia, non fermandoci mai, salvo ovviamente quando si fa indigestione di piombo. Treyarch parla di combat loop: il termine è davvero azzeccato, gli sviluppatori vogliono proprio che non ci fermiamo mai, una corsa continua attraversando la mappa in tutte le direzioni, superando ostacoli che prima erano barriere insormontabili. Ovviamente la presentazione ha rilanciato la presenza degli Specialisti, vere e proprie classi con abilità e armi peculiari. Ne avevamo visti quattro, ma oggi ne abbiamo scoperti altri due. Treayarch ha confermato la presenza di nove specialisti, ma non ci stupiremmo se attraverso i DLC ne vedessimo arrivare altri dopo l'uscita.
Il concetto è semplice. Accanto alla personalizzazione del proprio equipaggiamento, declinato in salsa Pick 10, e alla scelta delle Scorestreak, dobbiamo scegliere chi impersonare. Non un semplice soldato, ma un vero e proprio "eroe" caratterizzato a dovere, con tanto di background narrativo. Ognuno di essi è dotato di un'arma e di un'abilità peculiare. L'una esclude l'altra, però. Scegliere cosa utilizzare prima di entrare in partita diventa quindi fondamentale per il proprio stile di gioco. Tanto le armi speciali quanto le abilità hanno un timer di attivazione. Non facendo nulla è possibile utilizzarle ogni cinque minuti ma giocando come si deve il tempo può essere dimezzato. Ruin è dotato di Overdrive, ovvero la super velocità, e soprattutto imbraccia le Power Spikes, una doppia staffa capace di colpire ad area. Serah è dotata di un lento e pesante revolver, ma capace di uccidere con un colpo solo. Inoltre, grazie al Combat Focus può drasticamente ridurre il punteggio necessario per l'attivazione delle Scorestreak. Outsider invece ha un arco con frecce esplosive in dotazione e può, attraverso il Vision Pulse, vedere per un breve tempo i nemici anche dietro i muri. Il robot Reaper può trasformare il braccio destro in una devastante minigun, e contrariamente a quanto visto in aprile ha come abilità peculiare la possibilità di lanciare con Psichosis tre false copie di se stesso, ottime quindi per sorprendere gli avversari. I due nuovi specialisti sono Prophet e Nomad. Il primo è armato col Tempest, un fucile che spara proiettili elettrificati capaci di "rimbalzare" anche sui nemici vicini, inoltre col Glitch può teletrasportarsi indietro di cinque secondi. Interessante è il fatto che questa abilità nel primo incontro col gioco era assegnata a Reaper, segno di scelte ancora in divenire.
Nomad invece grazie ad Hive può lanciare delle trappole che rilasciano sciami di droni insetto che bloccano gli avversari, perfetti per difendere un'area, e quindi decisamente utili nelle modalità di gioco ad obiettivo. Inoltre, Nomad può "risorgere" utilizzando Rejack, che ci permette di tornare in vita una volta uccisi. Il sistema messo in piedi da Treyarch sembra funzionare, ma se l'estrema agilità degli Specialisti, quasi da parkour, continua a piacerci, le abilità invece sono ancora un punto interrogativo. Non per la loro efficacia, ma perché potrebbero essere poco utilizzate rispetto all'arma speciale in più. Ovviamente i "pro" potranno davvero trarre il massimo da abilità come Rejack o Glitch, ma tutti gli altri senza dubbio apprezzeranno di più la devastante potenza del revolver di Serah o l'arco a frecce esplosive di Outsider. Non possiamo non spendere parole di apprezzamento anche sulla nuova mappa mostrata, Evac. Ampia, spiccatamente verticale, complicata con una serie di appartamenti costruiti uno sopra all'altro e enormi baratri circondati da muri percorribili. Davvero un campo di battaglia impegnativo e anche tutto da studiare. La nuova formula di Call of Duty: Black Ops III continua a piacerci, col suo dinamismo estremo e soprattutto con la duplice possibilità di scelta offerta dagli specialisti. Col tempo scopriremo anche le novità in termini di contenuti e modalità di gioco, per ora però Treyarch sembra però fatto proprio un buon lavoro.
CERTEZZE
- Fluidità estrema del sistema di movimento
- La duplice scelta di approccio degli specialisti
DUBBI
- Arma in più o abilità esclusiva?