Per molti videogiocatori, i mech che si fanno la guerra sono associati a MechWarrior, titolo avvistato per la prima volta nel 1989 e capace di dare vita a una longeva e famosa serie, arrivata fino al 2013 grazie a MechWarrior Online. A parte questa eccezionale, durante l'ultimo decennio il ritmo con cui i vari episodi sono arrivati sul mercato è diminuito in modo sensibile rispetto agli anni '90, lasciando che il marchio finisse quindi un po' nel dimenticatoio: non tutti sapranno che in realtà il brand MechWarrior è figlio di BattleTech, arrivato nel 1988 su Amiga, Apple II, Commodore 64 e PC. A loro volta, i videogiochi non costituiscono il punto d'origine di questa proprietà intellettuale, visto che tutto quanto è partito da un gioco da tavolo pubblicato nel 1984 (con il nome BattleDroids) da FASA Corporation. Con questa breve lezione di storia vogliamo dare il via alla nostra prima occhiata al ritorno di BattleTech sui nostri schermi, annunciato pochissimi giorni fa: è stata infatti lanciata una campagna Kickstarter ancora in corso, che dopo neanche ventiquattro ore ha frantumato i 250.000 dollari richiesti per lo sviluppo del gioco, procedendo adesso a vele spiegate verso i due milioni. Per i motivi che stiamo per vedere, si è trattato sin dall'inizio di un successo praticamente annunciato.
BattleTech torna con uno strategico a turni: siete pronti a scendere di nuovo in battaglia?
Gente di un certo livello
Per il ritorno di BattleTech su Kickstarter è sceso in campo direttamente Jordan Weisman, creatore della serie originale ai tempi di FASA e di MechWarrior, oltre che di titoli come Shadowrun, Crimson Skies e altri ancora. Insieme a lui, Mike McCain, creative director di Shadowrun, Mitch Gitelman, produttore di MechCommander e MechAssault, più altre persone fidate, già da qualche tempo impegnate tra le fila di Harebrained Schemes, team di sviluppo che può vantare qualche titolo all'attivo. L'arrivo di questo gioco su Kickstarter non costituisce infatti la prima esperienza di crowdfunding per Weisman e i suoi ragazzi, visto che negli ultimi anni è stata proprio questa piattaforma a garantire i natali a progetti come Shadowrun Returns e Shadowrun: Hong Kong, oltre a Golem Arcana, creazione nuova di zecca a metà tra videogioco e boardgame. È passato davvero tanto tempo, come dicevamo, per vedere Weisman mettere di nuovo le mani sul suo BattleTech: come spiegato da lui stesso durante una recente intervista, il motivo non è mai stato la mancanza di volontà da parte sua ma il possesso dei diritti sulla proprietà intellettuale, ottenuto solo di recente. Dopo il via libera dal punto di vista legale, quella del crowdfunding è stata dunque solo una formalità: erano infatti anni che i fan di BattleTech chiedevano a gran voce un nuovo gioco, che ora sappiamo potrà arrivare nel maggio 2017, su PC, Mac e Linux.
Classico moderno
Vediamo prima di tutto quale sarà l'ambientazione del nuovo BattleTech. Considerando la vecchiaia del brand, ricordiamo che questo universo racconta di una regione di spazio conosciuta col nome di Inner Sphere, in uno stato di guerra pressoché costante generato da alcune grandi casate che lottano per il suo controllo.
Per chi dovesse invece avere familiarità con questo marchio, la collocazione temporale del nuovo BattleTech sarà nell'anno 3025, nel periodo delle cosiddette Succession Wars, al quale si fa spesso riferimento col nome di "BattleTech Classico". Per quanto riguarda il genere, ci sarà un ritorno alle origini: il nuovo titolo sarà infatti uno strategico a turni, tipologia da cui la serie MechWarrior ha deviato verso il mondo degli shooter, permettendo di controllare in prima persona i robot. A distanza di decenni dall'ultimo BattleTech strategico a turni, il nuovo gioco avrà dunque la possibilità di raggiungere dimensioni che la serie non ha mai toccato; non solo dal punto di vista grafico, sfruttando tutta la tecnologia attualmente a disposizione, ma anche in termini di profondità dei contenuti. L'obiettivo di Harebrained Schemes è infatti quello di dar vita a un sistema di gioco fondato sulla possibilità di ideare diversi design per i propri mech, in base ai quali ogni singolo robot offrirà differenze tangibili sul campo di battaglia nel modo in cui si muove e affronta i nemici. Ci saranno sempre armi e armature, ma il gioco punterà ad andare oltre gli schemi classici, prendendo in considerazione elementi fisici come il raggio di "sterzata" dei mech o l'uso degli oscilloscopi al loro interno, rapportando tutto questo alla capacità dei mezzi di restare in piedi una volta colpiti. I protagonisti del gioco non saranno i soli mech: ognuno di essi sarà infatti controllato da un mechwarrior, figura per la quale sarà disponibile un albero delle abilità che permetterà anche in questo caso di ottenere profili diversi all'interno del proprio gruppo di piloti. Per controllare un robot leggero sarà per esempio necessario un pilota di robot leggeri, visto che quelli addestrati per il controllo dei mech pesanti si potranno per esempio rifiutare di scendere in campo in una situazione del genere. Come altri strategici a turni usciti di recente, le morti dei personaggi saranno definitive: una volta perso il nostro eroico mechwarrior di mille battaglie, non ci sarà modo di riportarlo in vita, se non ricaricando il salvataggio precedente. Non troveremo invece un sistema di copertura, giudicato da Harebrained Schemes poco realistico considerate le dimensione dei robottoni.
Coi piedi per terra
Un fattore importante nella creazione del nuovo BattleTech sarà costituito dall'esperienza maturata da Harebrained Schemes nel campo del crowdfunding: l'intenzione del team di sviluppo è stata sin dal primo momento quella di mantenere un profilo realistico per il proprio titolo, senza esagerare con promesse difficili da mantenere. Gli sviluppatori stessi hanno tirato fuori i soldi per realizzare una modalità schermaglia di base, alla quale affiancare poi quanto possibile realizzare con i soldi ottenuti su Kickstarter, dove la campagna sta procedendo a scaglioni.
I primi 500.000 dollari sono serviti ad ampliare la suddetta modalità schermaglia con obiettivi estesi, per passare poi al milione di dollari per la realizzazione di una campagna a giocatore singolo con tutti i crismi del caso: scene d'intermezzo in computer-grafica, doppiaggio dei personaggi, un profilo comandante legato al giocatore e la possibilità di modellare i mech in 3D, dando loro un tocco aggiuntivo di personalizzazione. Attualmente, la campagna Kickstarter viaggia verso i 1.850.000 dollari, grazie ai quali BattleTech si arricchirà con una campagna di tipo aperto, permettendo al giocatore di scegliere i suoi alleati e stringere contratti con le casate protagoniste della storia, più altre sotto fazioni presenti nell'universo della proprietà intellettuali. Gli occhi di molti sono però puntati verso l'obiettivo finale di 2.500.000 dollari, con cui Weisman e i suoi inseriranno una modalità multigiocatore di tipo PvP in BattleTech, dando così il via libera alle sfide online. I fan delle mod saranno purtroppo scontenti di leggere che, a differenza di Shadowrun Returns, BattleTech non offrirà un particolare supporto in tal senso: anche in questo caso è stato Weisman a parlare della scelta, motivandola con le grandi dimensioni del progetto per le quali sarà necessaria tutta la forza lavoro disponibile in Harebrained Schemes, senza avere quindi la possibilità di dirottare una parte dello studio sulla realizzazione di un editor. Detto anche questo, non ci resta che fissare l'appuntamento a quando ci sarà del materiale tangibile, in modo da poter toccare con mano questo nuovo BattleTech.
CERTEZZE
- Jordan Weisman voleva un nuovo BattleTech quanto i suoi fan
- La profondità sembra garantita
- Team abbastanza esperto su Kickstarter...
DUBBI
- ...ma il crowdfunding ha sempre le sue insidie
- Molto ambizioso, forse troppo?
- Peccato per le mod