In occasione del JRPG Tour di Bandai Namco che ha fatto tappa anche a Milano abbiamo avuto l'occasione di partecipare a una presentazione assai approfondita del nuovo Tales of Berseria, prossimo esponente della famosissima serie giapponese che ha da poco compiuto vent'anni.
L'ultima incarnazione, Tales of Zestiria, nonostante gli innegabili punti di forza non ha saputo mettere d'accordo tutti i fan, lasciando quindi a Berseria il difficile compito di ricompattare l'utenza con un'avventura epica e soprattutto correggendo il tiro su alcuni aspetti tecnici che ci avevano lascito con l'amaro in bocca, su tutti la gestione della telecamera che ha martoriato lo scorso capitolo nelle sezioni al chiuso e una regia a tratti molto discutibile. A parlarci del progetto è stato il game producer Yasuhiro Fukaya, con cui, in assenza di una versione giocabile del titolo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere dopo la presentazione per fare maggiore chiarezza su alcuni argomenti ancora piuttosto fumosi, anche se solo una prova con mano potrà farci rendere conto dell'effettiva efficacia del nuovo sistema di combattimento e dell'utilizzo dei poteri della nuova eroina. L'uscita occidentale però è ancora lontana, con Tales of Berseria annunciato per PlayStation 4 e PC in un generico 2017.
Tales of Berseria è ricco di spunti interessanti e migliorie che non vediamo l'ora di provare con mano
Un salto nel passato
La storia di Tales of Berseria si concentra su una nuova protagonista, Velvet Crow, una ragazza dal passato tormentato vittima di una nefasta maledizione che le ha conferito particolari poteri attorno ai quali ruoteranno tutte le avventure dei vari protagonisti. Al centro della narrazione troviamo il conflitto tra ragione e sentimenti, con Velvet che andrà a incarnare quest'ultimo aspetto contro coloro che hanno rimosso le emozioni per portare un nuovo ordine nel mondo. Un mondo che è sempre più inospitale a causa di un'epidemia chiamata Daemonblight che sembra essere collegata alla Luna Scarlatta che di tanto in tanto fa capolino nel cielo.
L'epidemia trasforma le persone in Daemon, mostri pericolosi senza raziocinio che non esitano ad attaccare gli umani con cui fino a pochi istanti prima vivevano fianco a fianco. Proprio in una di queste notti caratterizzata dalla Luna Scarlatta la storia di Velvet ha inizio, con un evento che l'ha cambiata per sempre trasformandola da ragazza socievole e solare a una combattente rancorosa in cerca di vendetta. Non è ancora molto chiaro cosa sia successo, ma a causa del tradimento di una persona di cui si fidava, Velvet ha visto la sua famiglia morire davanti ai suoi occhi nello stesso istante in cui un potere demoniaco si è impossessato della sua mano sinistra. Questo potere straordinario sarà al centro del viaggio intrapreso dalla giovane donna in cerca di una risposta ai fatti di quella notte, un viaggio guidato appunto dalle emozioni distruttive provate verso i responsabili della sua perdita. Tutto inizia con l'acquisto di una grande nave, sulla quale metteranno piede con il proseguo della storia tutti i comprimari incontrati durante il viaggio, che si snoda nello stesso mondo di gioco di Tales of Zestiria ma secoli prima degli avvenimenti di Sorey e compagni. Durante la presentazione di sono stati presentati alcuni compagni di Velvet, tra cui spicca Laphicet, un Malak di dieci anni che non ha ancora trovato la sua ragione di vita e vaga senza meta alla ricerca di un obiettivo da perseguire.
L'incontro con la protagonista gli darà nuove motivazioni: essendo un Malak, ovvero una sorta di spirito legato alla natura, Laphicet rappresenterà la luce andando a bilanciare il buio dell'animo di Velvet e tra i due ci creerà un forte legame. Eleonor invece è un'esorcista un po' impacciata che viaggia in solitaria liberando il mondo dai Daemon per ristabilire l'ordine dove regna il caos: a modo suo anche lei rappresenta l'antitesi di Velvet tanto che inizialmente le due uniscono le forze per un reciproco tornaconto anche se non si sopportano. Yasuhiro Fukaya ci ha comunque assicurato che dopo alcuni eventi, il rapporto tra le due evolverà trasformandosi in una forte amicizia, lasciandoci nella speranza che la narrazione si riveli all'altezza delle aspettative. A loro si uniscono Rokurou Rangetsu, un samurai che ha un debito di gratitudine con un demone e decide di unirsi al gruppo per proteggere il piccolo Laphicet. Nell'economia dei personaggi Rokurou andrà a rappresentare la spalla comica, mentre a Eizen spetterà il ruolo del tenebroso. Si tratta di un membro dei Pirati Aifread, conosciuto come Dio della Morte con qualche migliaio di anni sul groppone. Senza nutrire particolare stima per gli altri personaggi, decide di unirsi al gruppo allo scopo di sconfiggere un nemico comune ma a quanto pare non sarà un membro stabile del party. L'ultimo personaggio mostrato è Magilou una strega senza licenza incline a scherzi e bugie, che apparentemente non nutre nessun interesse per la sorte del mondo che la circonda.
Graditi miglioramenti
Il potere racchiuso nella mano sinistra di Velvet rappresenta il fulcro delle vicende, tanto che il Berseria del titolo altro non è che un adattamento del Berserk a cui conduce il suo potere straordinario. Il sistema di combattimento si comporta di conseguenza, anche se si rifà pesantemente al canonico Linear Motion Battle System della serie a cui sono state apportate graditissime migliorie su tutte la gestione della telecamera, uno degli aspetti più criticati di Tales of Zestiria. Bandai Namco ha deciso di renderla completamente libera delegandone la gestione all'analogico destro, con un risultato che stando a quanto visto durante le brevi sessioni di demo giocate da Yasuhiro Fukaya, sembra funzionare a dovere lasciando al giocatore la libertà necessaria per godersi pienamente gli scontri.
Un'altra variazione riguarda la gestione delle Arti, il corrispondente della serie Tales di incantesimi e attacchi speciali tipici di un JRPG. In questo caso troviamo un'evoluzione del sistema precedente che permette al giocatore di utilizzare le Arti preferite direttamente associandole ai tasti frontali del pad. Inoltre il combo system va a semplificare l'esecuzione di una successione di mosse concatenando fino a quattro Arti in sequenza per sfruttare al meglio le interazioni tra le proprietà speciali di ognuno. Schiacciando quattro volte lo stesso pulsante si riesce quindi a fare una combo molto facilmente, aspetto che durante la presentazione ci ha fatto in parte storcere il naso per l'apparente eccessiva facilità dei combattimenti. Durante l'intervista, Yasuhiro Fukaya ci ha invece rassicurato portando l'attenzione sulla strategia degli scontri e sulla meccanica del Break Soul che introduce le anime come risorsa primaria di ogni personaggio aggiungendo profondità al gameplay. Ogni Arte andrà quindi a consumare parte di questa risorsa che potrà essere ripristinata rubando le anime direttamente ai nemici sconfitti: quando ci troveremo ad affrontare più nemici contemporaneamente sarà quindi fondamentale decidere su chi indirizzare i primi attacchi in modo tale da recuperare le anime spese e accumularne abbastanza per effettuare il Break Soul, una trasformazione che permette di liberare tutto il potere del personaggio utilizzato sferrando potenti attacchi speciali e guadagnando potenziamenti di velocità e resistenza. L'indicatore si riempie più velocemente se riusciamo a compiere combo molto lunghe o azioni specifiche in base al nemico che ci troviamo di fronte, come ad esempio stordirlo oppure attaccandolo nel suo punto debole.
Durante le brevi sessioni di gioco che sono passate sullo schermo durante la presentazione, abbiamo potuto dare una prima occhiata alle varie ambientazioni del mondo di gioco che si riconferma decisamente vario e interessante: si passa da verdeggianti radure a cielo aperto a bucoliche foreste autunnali, ma anche isolotti circondati dal mare e terre completamente ghiacciate inghiottite da perenni bufere di neve. Abbiamo anche intravisto una piccola cittadina disseminata da negozi e personaggi non giocanti con cui parlare per avere informazioni utili e side quest, entrambi elementi molto importanti per approfondire il mondo di gioco e gli avvenimenti seguiti al Daemonblight. Ci saranno anche mini game e tante attività secondarie a completare l'offerta. Il party è formato da un massimo di quattro personaggi: ognuno avrà abilità e Arti differenti a caratterizzarne il gameplay, comprese delle Break Soul spettacolari. Insomma, tanta carne al fuoco che non vediamo l'ora di provare con mano, anche se per vedere il prodotto completo su PlayStation 4 e PC dovremo aspettare il prossimo anno.
CERTEZZE
- La storia e i personaggi sembrano decisamente ricchi e intriganti
- Tante evoluzioni per il sistema di combattimento
- Finalmente la telecamera libera
DUBBI
- Ritmo di gioco a varietà delle missioni rimangono un'incognita
- C'è da aspettare ancora un annetto