Le voci di corridoio sulla nuova revisione di PlayStation 4, chiamata PlayStation 4.5 o "NEO", sono state davvero molte ed estremamente dettagliate. Ancora non abbiamo una conferma da Sony, ma neanche una smentita, e dopo i numerosi particolari che sono trapelati in questi mesi, aspettarsi il suo arrivo è quasi inevitabile. Ormai manca poco all'E3, occasione ideale in cui verranno probabilmente chiariti tutti i dubbi, nel frattempo noi continuiamo in allegria le nostre disquisizioni sulla presunta nuova console. Ci siamo già espressi favorevolmente al suo arrivo, abbiamo analizzato i pro e i contro, ma manca ancora una cosa: che cosa ci aspettiamo esattamente sotto il versante videoludico? Cos'è che veramente desideriamo, controller alla mano, da questa console? Se le sue caratteristiche fossero confermate, PlayStation 4 NEO aprirebbe diversi scenari all'utenza, non solo in prospettiva di quello che potrà arrivare, ma anche verso quello che abbiamo già giocato e che potrebbe assumere una nuova identità. Le nuove regole imposte da Sony implicano l'utilizzo perentorio dei 1080p nativi, a quanto pare anche a valore retroattivo attraverso patch, analizziamo quindi i giochi che vorremmo vedere migliorati sulla nuova console.
Ammesso che PlayStation 4 NEO esista davvero, cosa vorremmo giocarci?
La scelta
È inutile girarci intorno, il grande limite di questa generazione di console aveva già piantato i semi ancora prima del loro arrivo: avevamo già previsto che gli sviluppatori si sarebbero trovati di fronte alla dolorosa scelta tra l'utilizzo di una risoluzione a 1080p/60 fotogrammi granitici, o puntare maggiormente sugli effetti in post processing.
Purtroppo i nostri timori si sono palesati, ma c'è un elemento nuovo che forse nessuno aveva previsto proprio in ambito console, una sensibilizzazione dell'utenza verso i pixel tale da influenzare posizioni, scelte e soprattutto vendite. In passato la risoluzione rappresentava un elemento secondario per l'utente console, ma oggi le cose sono cambiate e bisogna accettare una inevitabile sovrapposizione al mercato PC, che però soffre molto meno, in virtù della sua natura modulare, il peso dei compromessi. Su console invece le risorse sono chiuse e bisogna fare delle scelte. Scendiamo su esempi squisitamente pratici. È stato sulla bocca di tutti grazie anche alla recente Platinum Demo, ma a pochi è sfuggito un particolare, probabilmente uno dei pochi a deludere davvero, di Final Fantasy XV: l'incerto frame rate, tra l'altro limitato a 30 fotogrammi al secondo. La demo Square Enix non rappresenta il prodotto definitivo, questo lo sappiamo, ma la scarsa fluidità presentata dal codice ha sollevato più di un timore che possa in qualche modo intaccare l'esperienza. Inoltre, specificando che neanche questo rappresenta un dato definitivo, è già stato confermato dai test che il gioco non gira a 1080p nativi, ma utilizza una soluzione dinamica. L'hardware migliorato di PlayStation 4 NEO potrebbe portare a un frame rate più fluido, magari alzando il limite a sessanta fotogrammi al secondo. L'escamotage della risoluzione dinamica sta inoltre prendendo maggiormente piede nella tabella di sviluppo, nel caso non si riesca a raggiungere l'agognato target dei 1080p e 60 fotogrammi. Questo è ciò che è successo in titoli come Call of Duty: Black Ops III, celebre iterazione della saga Activision che ha dovuto sacrificare su console la gloria del Full-HD costante per garantire la massima fluidità, necessaria per il genere degli sparatutto in prima persona. Anche questo titolo potrebbe beneficiare di una serie di miglioramenti sensibili a livello di definizione, sia in single player che multiplayer.
Adesso ti vedo bene
Un altro elemento legato ai pixel è rappresentato dalla presenza di titoli, non molti a dire il vero, che per qualche motivo non sono riusciti a conquistare i 1080p su PlayStation 4. Le modifiche che hanno portato a scendere verso i 900p riguardano diversi prodotti Ubisoft, come Assassin's Creed Unity, Assassin's Creed Syndicate e Watch Dogs. Un altro episodio piuttosto eclatante è quello di DICE e il suo Frostbite Engine, evidentemente non molto in armonia con l'hardware delle console current-gen. Diversi prodotti della casa che ne fanno uso girano a 900p: Battlefield 4, Battlefield Hardline, Star Wars: Battlefront, il prossimo Mirror's Edge Catalyst e probabilmente anche Battlefield 1, che vedremo entro fine anno. Tutti questi titoli potrebbero passare al pieno Full-HD su PlayStation 4 NEO attraverso patch, e sappiamo che è possibile, poiché Ubisoft l'ha già fatto con Assassin's Creed IV: Black Flag, codificato a 900p su PlayStation 4, ma poi portato attraverso l'aggiornamento del day one a 1080p. Ricordiamo inoltre che i titoli Ubisoft citati girano a 30 fotogrammi al secondo, e nel caso di Assasin's Creed Syndicate ci furono grossi problemi al lancio proprio sul lato della fluidità. Le strade possibili in tal senso sono due, un aumento del frame rate a sessanta fotogrammi o trenta fotogrammi inattaccabili. Quest'ultima probabilmente è la soluzione più realistica e praticabile, ma rappresenterebbe ad ogni modo un passo avanti per i giochi che scendono anche sotto i 20 fotogrammi, risultando quindi ben poco fluidi.
Ritorno alla mia cara, vecchia libreria
La carrellata di titoli che entrano nel nostro interesse per una revisione non si conclude qui, prendiamo The Witcher 3: Wild Hunt, il kolossal CD Projekt RED che ha fatto incetta di premi e ha fato innamorare milioni di giocatori. L'uscita non è stata indolore su PlayStation 4, che vanta tutt'oggi un encomiabile utilizzo dei 1080p, ma la stabilità del frame rate è arrivata solo dopo una lunga serie di patch post lancio, sacrificando anche elementi grafici sull'altare della fluidità. The Witcher 3 è forse uno dei titoli più interessanti da valutare sull'hardware PlayStation 4 NEO. C'è ancora una promettente espansione in uscita (Blood and Whine) tutta da vivere, il supporto dello studio polacco è massiccio e il titolo è talmente vasto e ricco di cose da fare da giustificare anche un secondo giro. Ecco quindi che una versione potenziata assume una magia del tutto inedita: considerando i sacrifici affrontati da CD Project RED per la trasposizione console, i margini sono ampi. Si potrebbero aggiungere effetti, migliorare la qualità delle texture, la resa dell'acqua, la distanza di visione e il frame rate nelle zone più legate al calcolo computazionale, come Novigrad e le paludi. Non ultimo, visto che siamo nel campo delle supposizioni, si potrebbe portare addirittura il frame rate nel paradiso dei sessanta fotogrammi. Un altro sorvegliato speciale è DRIVECLUB, il racing Sony che ha recentemente perso lo studio di sviluppo che l'ha partorito, Evolution Studios. Tuttavia i diritti della serie e il motore grafico rimangono ancora in mano alla casa giapponese, che potrebbe addirittura produrre una versione potenziata e rivista per NEO. In questo caso il miglioramento più auspicabile sarebbe proprio quello del frame rate, portando il gioco ai sessanta fotogrammi, indubbio valore aggiunto per un titolo di corsa. Sempre rimanendo nel campo delle esclusive, non possiamo escludere altri esponenti che hanno contribuito all'identità di PlayStation 4: Bloodborne, Until Dawn e Uncharted 4: Fine di un Ladro. In tutti e tre i titoli ci sono margini di miglioramento per il frame rate, mentre nel caso di Nathan Drake sarebbe possibile portare la risoluzione nel multiplayer a 1080p, pareggiando così quella della campagna giocatore singolo.