La settimana scorsa abbiamo discusso cinque feature Xbox One che vorremmo su PlayStation 4, analizzando diverse aree ritenute lacunose per quanto riguarda la console Sony, che ha comunque molte frecce al suo arco. Ecco quindi che, in un'operazione inversa, prendiamo adesso in considerazione altrettanti punti di forza Sony che vorremmo vedere sulla macchina Microsoft. Nel meccanismo di passaggi più o meno naturali e ispirazioni dalla concorrenza, le due compagnie si sono quasi invertire i ruoli dell'aspetto social dell'esperienza console: Xbox 360 puntava molto sulla comunità online, l'importanza di un servizio dedicato come Live e tutte le funzioni integrate riguardo party chat e interazione con la lista amici. Tutto questo ha perso un certo peso nella politica di Xbox One, inizialmente più orientata verso il multimediale, e un'interfaccia non semplice, derivata da Windows 10, che non riusciva a replicare la semplicità della dashboard di PlayStation 4. Il risultato curioso è che è la console Sony adesso a godere di una grossa considerazione da parte della comunità online, con tutta una serie di funzioni integrate nativamente, che consentono una rapida accessibilità. Xbox One in confronto risulta leggermente più macchinosa e risente di alcune modifiche effettuate in corsa, che ne rendono meno intuitiva la fruibilità.
Analizziamo cinque feature PlayStation 4 che vorremmo su Xbox One
Potenza grafica
Siamo consapevoli che questo punto possa lasciare perplessi: ormai è un dato consolidato che Xbox One risulti meno performante di PlayStation 4 a livello di potenza grafica bruta, a causa di una serie di scelte in fase di progettazione.
Dati alla mano, la console Microsoft monta una scheda grafica in grado di generare un numero minore di operazioni in virgola mobile rispetto a quella Sony, che in più può avvalersi di una memoria grafica di sistema più veloce (DDR5). I numeri hanno valore fino a un certo punto e la risposta è in mano alle case di sviluppo, ma non possono essere esclusi in una valutazione e i fatti confermano un consolidato svantaggio di Xbox One nei titoli multipiattaforma. Diversi di questi girano a una risoluzione inferiore al Full-HD rispetto a PlayStation 4, ma qualcuno riesce a recuperare qualcosa sul lato prestazioni, grazie al maggiore clock del processore di Xbox One. Con un'architettura chiusa è difficile aspettarsi miracoli, ma confidiamo sia nella potenzialità delle nuove librerie DirectX 12, sia nella buona volontà dei programmatori nel dedicare del tempo all'hardware di Xbox One per cercare di arrivare più spesso agli agognati 1080p. Non si tratta di una considerazione qualitativa, un gioco non può essere esclusivamente valutato per i pixel, ma legata al potere marketing acquisito dal fattore risoluzione, in grado di orientare le vendite e le scelte in ambito multipiattaforma.
Spotify
Xbox One è ancora priva della capacità di avviare la propria musica preferita in sottofondo senza ricorrere allo Snap Mode, che comunque costringe alla rinuncia di una preziosa porzione di schermo. PlayStation 4 è però andata oltre integrando il pieno supporto a Spotify, un servizio on demand che consente di accedere a una sconfinata libreria musicale attraverso pochi e comodi passaggi. La scelta è veramente vastissima ed è possibile costruire vere e proprie playlist personalizzate. Pagando un abbonamento è possiamo ascoltare liberamente qualsiasi brano desideriamo, altrimenti sarà attiva una funzione di selezione casuale nelle nostre scelte, oltre alla presenza sporadica di pubblicità. Non a tutti interessa poter usufruire di una colonna sonora personalizzata in sottofondo nei propri giochi, ma la potenzialità di Spotify sono innegabili e rappresentano un indubbio valore aggiunto. Non ci dispiacerebbe quindi che anche Microsoft riuscisse a stringere un accordo in futuro con la casa svedese responsabile del servizio.
Esclusive
Abbiamo analizzato lo stesso punto anche per PlayStation 4, riteniamo giusto quindi effettuare un'operazione speculare: anche la console Microsoft avrebbe spunti da recuperare dalla line up offerta da Sony. Nonostante l'esclusiva temporale guadagnata con Rise of the Tomb Raider, la casa di Redmond è priva di un franchise in grado di eguagliare la notorietà di Uncharted, specie con lo sfavillante quarto capitolo, che ha alzato di molto l'asticella qualitativa grazie alla bravura di Naughty Dog. Più in generale, Microsoft dovrebbe cercare di recuperare il rapporto con le case giapponesi, come fece, e bene, ai tempi di Xbox 360. Recore e Scalebound sono due passi nella giusta direzione, ma bisogna fare di più e portare anche su Xbox One titoli del calibro di Bloodborne e guadagnare nuova fiducia da parte dei produttori di piacchiaduro di stampo nipponico, giusto per citare un genere, come Street Fighter V e The King of Fighters XIV. Inoltre, la line up Xbox One è ancora priva di avventure horror con forte componente narrativa come Until Dawn, o action adventure con scenari evocativi come Horizon: Zero Dawn.
Funzioni social
Ci ricolleghiamo con quanto scritto in apertura: PlayStation 4 raccoglie i frutti di un progetto definito fin dalla nascita in termini di condivisione online. La piattaforma Sony è chiaramente votata al social, con un tasto interamente dedicato alla condivisione, chiamato Share, che permette in pochissimi di passaggi di catturare una schermata, un filmato e condividerlo attraverso i principali canali social, incluso Facebook. Chi utilizza la console conosce benissimo la facilità di utilizzo di queste funzioni, che si integrano splendidamente con la semplicità dell'interfaccia della console, tutto è alla portata di pochi click e rapide operazioni. Xbox One ha dovuto recuperare nel tempo attraverso aggiunte e modifiche di un sistema più complesso rispetto a PlayStation 4. Anche solo catturare un'immagine richiede diversi passaggi, costringendo a passare da Upload Studio per elaborare il contenuto e condividerlo online. In questo caso siamo inoltre limitati ai soli Twitter e OneDrive. L'organizzazione a istanze di Xbox One si ripercuote anche in altri settori, come la lista amici e gli obiettivi, entrambi gestiti da veri e propri programmi, che oltre a richiedere un certo tempo a essere caricati, lasciano la spiacevole sensazione di risultare slegati dall'organico. Paradossalmente risulta più intuitiva l'Xbox App su Windows 10: non sarebbe quindi fuori luogo sperare in una migliore integrazione di queste funzioni nei futuri aggiornamenti della console.
Installazione da disco
Punto finale ma non meno importante, quello delle installazioni dei giochi da supporto ottico rimane ancora oggi saldamente a favore di Sony, che con PlayStation 4 offre una straordinaria velocità di accesso al titolo una volta inserito il disco. In realtà si tratta di una implementazione più efficiente a livello di lavorazione, i titoli vengono parzialmente installati in modo da offrire accesso immediato, per poi continuare in background all'insaputa dell'utente.Xbox One opera in maniera diversa, costringendo a completare l'installazione prima di poter avviare il titolo, e i tempi si possono fare molto dilatati con i giochi che devono trasferire una elevata mole di dati. Oltre a questo, sarebbe da rivedere l'obbligo agli aggiornamenti dei giochi: anche in questo caso, l'unico modo di far partire il titolo senza aggiornarlo è quello di impostare la console offline, non molto comodo, mentre PlayStation 4 offre la scelta se completare il download o forzare l'avvio del gioco, che ovviamente sarà privo delle funzioni online. Come potete vedere il risultato non cambia, ma si possono rivedere sensibilmente le procedure, in modo da offrire maggiore libertà all'utente e diminuire i tempi di attesa.