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E se Overwatch fosse stato un MMORPG?

Che cosa sarebbe successo se Titan fosse diventato realtà al posto di Overwatch?

SPECIALE di Christian Colli   —   29/06/2016
Overwatch
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Il fatto che Overwatch sia nato da una costola di Titan, il MMORPG di Blizzard mai venuto alla luce, è uno dei segreti peggio custoditi nella storia della società di Irvine. Il progetto ebbe un decorso lungo e travagliato: se n'era cominciato a parlare nel 2007, ma giunti al 2014 non si era ancora visto nulla quando Mike Morhaime annunciò di averlo cancellato. A quanto pareva - e questa è la giustificazione ufficiale - nessuno degli sviluppatori coinvolti si "divertiva" più. Per Blizzard la passione è sempre stata più importante di ogni altra cosa, e sembrava proprio che nei confronti di Titan non ce ne fosse abbastanza. Erano anche anni difficili per il genere degli MMORPG, inesorabilmente in declino a cominciare proprio da World of Warcraft con la sua emorragia di sottoscrizioni. Comunque non tutto il male è venuto per nuocere, perché oggi al posto di Titan abbiamo Overwatch e Blizzard, al posto di tutte le difficoltà che comporta un MMORPG, ha uno sparatutto competitivo giocato da milioni di persone. Se la storia fosse andata diversamente, però, che cosa sarebbe successo? Che tipo di MMORPG sarebbe stato Titan? Abbiamo provato a fantasticarci sopra...

E se Titan avesse visto la luce al posto di Overwatch... che tipo di MMORPG sarebbe stato?

Che cosa sappiamo di Titan

Titan sarebbe stato ambientato sul nostro pianeta Terra, ma in un futuro prossimo in cui l'umanità ha appena respinto, a caro prezzo, un'invasione aliena. I giocatori avrebbero scelto una delle tre fazioni in cui si è divisa la popolazione terrestre, ciascuna intenzionata a prendere il controllo del mondo: gli Stati Uniti, il Sud America, l'Australia e l'Europa. L'ambientazione, insomma, sarebbe stata gigantesca e fedele alle fonti reali. I giocatori avrebbero svolto mansioni piuttosto comuni durante il giorno, magari lavorando come macellai, meccanici o imprenditori.

E se Overwatch fosse stato un MMORPG?

L'artigianato avrebbe avuto grandissima importanza: l'obiettivo di Blizzard era offrire qualcosa di simile a Star Wars Galaxies, sotto il punto di vista del commercio e degli scambi tra i giocatori. La notte, invece, ci si sarebbe trasformati in agenti segreti per affrontare i membri computerizzati o controllati dagli altri giocatori che appartenevano alle fazioni opposte. Le classi "d'azione" avrebbero dovuto sfoggiare i nomi più disparati, da Reaper a Titan passando per Juggernaut o Jumper, e ciascuna di esse avrebbe avuto specifiche armi e abilità che le avrebbe differenziate dalle altre. Secondo alcune fonti, il gameplay di Titan assomigliava quello di giochi come Team Fortress 2 sotto molti aspetti: qualcuno si era persino sbilanciato, sostenendo che il character design ricordasse quello de Gli Incredibili di Pixar, essendo molto stilizzato, quasi cartoonesco. Il gameplay, poi, sarebbe stato un mix tra prima e terza persona... un po' come Destiny, il MMOFPS di Bungie e Activision. Se il combattimento sarebbe stato spiccatamente action, la parte sandbox sarebbe stata invece molto più interessante di quanto visto negli ultimi MMO. I giocatori avrebbero potuto aprire negozi, assumere e licenziare gli altri giocatori e metter su famiglia grazie a un sistema di relazioni e intelligenze artificiali assolutamente rivoluzionario. L'obiettivo finale di Blizzard era consentire ai giocatori di erigere le loro città e trasformarle in social hub brulicanti di giocatori e di NPC dai comportamenti scriptati ma realistici.

Che cosa sappiamo di Overwatch

Nonostante sia uno sparatutto a squadre competitivo, in cui ci si "fragga" abbondantemente dall'inizio alla fine di ogni partita cercando di conquistare e mantenere il controllo di specifici obiettivi, Overwatch è sostenuto da un comparto narrativo che Blizzard ha articolato in modo decisamente originale. Prima di tutto ci sono i filmati in computer grafica, i cortometraggi animati e i fumetti digitali che hanno arricchito l'universo mediatico del gioco, approfondendo la nostra conoscenza di personaggi come Winston e Widowmaker o i fratelli Hanzo e Genji.

E se Overwatch fosse stato un MMORPG?
E se Overwatch fosse stato un MMORPG?

Per saperne di più sul variopinto cast di personaggi bisogna spulciare il sito ufficiale, tenendo presente che le informazioni pubblicate finora sono comunque frammentarie. Sappiamo che a un certo punto, nel futuro, le intelligenze artificiali robotiche chiamate Omnic si ribelleranno, portando il mondo sull'orlo della catastrofe. Per mettere fine alla guerra, le Nazioni Unite fondano un'organizzazione speciale chiamata Overwatch, composta da individui straordinari, scienziati e veterani di guerra guidati da John "Jack" Morrison. A un certo punto, però, si verifica una crisi interna tra gli eroi di "facciata" e i membri di Overwatch che agiscono nell'ombra sotto l'egida della squadra Blackwatch capitanata da Gabriel Reyes; in più, un complotto contro la presunta corruzione dell'organizzazione porta allo smantellamento di quest'ultima e all'apparente morte dei suoi leader. Il gioco comincia in effetti anni dopo, quando lo scimpanzé Winston raduna nuovamente i superstiti e le nuove reclute di Overwatch per proteggere la fragile tregua instauratasi tra gli esseri umani e gli Omnic pacifisti. Gli ulteriori dettagli sui rapporti che legano i vari personaggi e sullo status quo del mondo di Overwatch emergono giocando: bisogna guardarsi bene intorno nelle mappe, cercare i dettagli nei poster appesi al muro o sui fascicoli sopra le scrivanie, e prestare orecchio ai brevi dialoghi tra i personaggi in squadra. Fermo restando che ogni pretesa di logicità crolla nel momento in cui una squadra schiera acerrimi nemici come Soldato-76 e Reaper o criminali quali Junkrat e Roadhog, magari contro loro stessi. Per quanto riguarda il gameplay, sembra che Overwatch abbia mutuato da Titan soltanto il sistema di combattimento in stile Team Fortress 2, abbandonando ogni caratteristica da MMORPG dato che non esistono hub per socializzare, artigianato o modi per interagire se non attraverso la chat o le emoticon. Alcuni sviluppatori di Blizzard affermano che Overwatch non ha ereditato neppure le mappe, al massimo le varie location dal punto di vista meramente stilistico. Nonostante ciò, qualcosa è rimasto, a cominciare dai ruoli decisamente RPG dei vari personaggi, passando per la modalità in terza persona che si attiva durante l'esecuzione di alcune abilità come la barriera di Reinhardt o di Ultra come quelle di Zenyatta o di Junkrat.

Titanwatch

Allora, sappiamo come sarebbe dovuto essere Titan e sappiamo com'è fatto Overwatch. Proviamo a unire i puntini e a immaginare un eventuale... uh... Titanwatch. Dunque, sulla base di quello che si è scoperto possiamo presupporre che le tre fazioni sarebbero state i terrestri, gli alieni e gli Omnic. In Overwatch non ci sono alieni, quindi non è facile capire che tipo di fazione sarebbe stata, e non ci sono altri Omnic importanti a parte Zenyatta e Tekharta Mondatta, il guru assassinato da Widowmaker nel cortometraggio Viva. È probabile che i ragazzi di Blizzard abbiano scartato Titan prima di definire esattamente le fazioni, anche se potremmo individuare qualche sfumatura di tecnologia un po' troppo fantascientifica nelle abilità di Symmetra o nel mech di D.Va, personaggio peraltro fortemente autocitazionistico visto che si tratta di una famosa campionessa di StarCraft II. Più facile, invece, risalire alle varie classi di Titan che in Overwatch si sono trasformate in personaggi veri e propri.

E se Overwatch fosse stato un MMORPG?
E se Overwatch fosse stato un MMORPG?

Il Reaper sarebbe dovuto essere una di quelle classi, ma nel gioco è l'alter ego criminale di Gabriel Reyes, in grado di trasformarsi in fumo e di assorbire le anime delle sue vittime per curarsi: è chiaro che la classe fosse fortemente ispirata ai vampiri. Tracer incarna invece la classe del Jumper che, nelle intenzioni originali, avrebbe dovuto fornire ai giocatori un'alta velocità di movimento e la capacità di spostarsi rapidamente sul campo di battaglia, anche se quest'ultima si potrebbe associare a Winston. Tracer, tuttavia, è stato il primo eroe che Blizzard ha concepito per testare il concept di Overwatch nella sua attuale incarnazione... e non è un caso che sia anche uno dei più popolari, nonché quello che per primo è stato integrato nel roster di Heroes of the Storm. Se pensiamo che Titan avrebbe dovuto proporre anche le classi del Ranger - una specie di cecchino - e del Juggernaut - un tank capace di proteggere i suoi compagni con una barriera - giungiamo a due importanti conclusioni. In primo luogo, le classi originariamente pensate per Titan si sono trasformate nei personaggi di Overwatch veri e propri; inoltre, il MMORPG di Blizzard avrebbe comunque dato molta importanza alla composizione dei party, alla collaborazione e alla strategia, forse assomigliando un po' troppo a praticamente qualunque altro MMO. Come si spiega, tuttavia, la forte caratterizzazione di alcuni personaggi? Okay, Blizzard aveva sotto mano varie classi e ne ha tratto le idee per gli eroi di Overwatch, ma c'era davvero bisogno di costruirci intorno una vera e propria mitologia a colpi di cortometraggi e fumetti? Anche in questo caso abbiamo due ipotesi. La prima è che alcuni di questi eroi, specialmente quelli che compaiono nei cortometraggi, fossero effettivamente stati concepiti all'epoca di Titan come "leader di fazione" o protagonisti di storyline sulla falsariga di quanto Blizzard ha già proposto in World of Warcraft con personaggi quali Thrall, Sylvanas Ventolesto o Varian Wrynn (forse non è un caso che Torbjörn urli "Nucleo ardente!" quando scatena la sua Ultra, dato che si chiama così una delle più famose incursioni di World of Warcraft). L'altra ipotesi è che Blizzard avesse strutturato Titan come un incrocio tra Star Wars: The Old Republic, StarCraft II e Diablo III, e quindi con un action MMORPG dalla forte componente single player in cui ogni eroe o fazione aveva una campagna che iniziava e si concludeva con spettacolari cinematiche in computer grafica. Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, Overwatch ci dice molto su quello che sarebbe potuto essere Titan. Come dicevamo più sopra, nel concept originale avremmo dovuto affrontare delle battaglie simili a quelle di Team Fortress 2 contro l'intelligenza artificiale o contro gli altri giocatori, e possiamo dire che quella parte del gioco non è stata granché ritoccata.

E se Overwatch fosse stato un MMORPG?

Semmai nel parco mosse di ogni eroe emergono quelle che sarebbero potute essere le abilità delle varie classi, magari sparpagliate anche tra più eroi: può darsi che alcuni personaggi di Overwatch siano in realtà le specializzazioni dei vari archetipi originali. Lúcio forse era la specializzazione guaritrice della classe Jumper, così come D.Va sarebbe potuta essere la controparte aliena del Juggernaut incarnato fondamentalmente da Reinhardt. Chiaramente, il gioco che abbiamo oggi tra le mani propone un numero ristretto di armi e abilità per ogni personaggio al fine di mantenere un bilanciamento generale nell'ottica della competitività eSportiva, ma ci sono due personaggi, in particolare, che ci offrono uno spiraglio su quello che sarebbe potuto essere il PvE di Titan: stiamo parlando di Junkrat e Roadhog. Presentati per ultimi qualche mese prima che uscisse il gioco, questi due pazzoidi australiani in combutta spiccano nel roster per un semplice motivo: sono cattivi. Lo stesso si potrebbe dire per Reaper e Widowmaker, ma le loro storyline si intrecciano in modo più sensato con la mitologia dell'organizzazione Overwatch, mentre Junkrat e Roadhog sembrano due pesci fuor d'acqua, per quanto maledettamente divertenti da giocare. Roadhog, inoltre, non vi ricorda qualcuno? È grosso, grasso e gli piace afferrare la gente col suo gancio: praticamente è il Macellaio di Diablo III. Junkrat, dal canto suo, dispone di abilità e armi davvero molto peculiari e caotiche. E così abbiamo pensato: e se questi due lestofanti fossero stati originariamente concepiti come boss di qualche missione o dungeon? In Titan, forse, avremmo dovuto affrontare qualche missione contro l'Australian Liberation Front e sconfiggere Junkrat e poi Roadhog o viceversa. Provate a immaginare un "dungeon" di questo genere, in cui un boss, nell'ultima stanza, vi costringe a muovervi per evitare il suo gancio, a interrompere le sue cure automatiche e a vedervela con i suoi scagnozzi mentre cercate di abbatterlo. Vi ricorda qualcosa? Per esempio... Destiny? In fondo Destiny è sempre Activision e insistenti voci di corridoio hanno sempre bisbigliato che Blizzard avesse cessato lo sviluppo di Titan per non fare concorrenza a Bungie e che proprio Destiny avesse ereditato le pietre angolari del MMORPG Blizzard al quale, se pensiamo all'impostazione originale con l'hub sociale e le missioni PvP e PvE separate, effettivamente assomiglia non poco. Il cerchio si chiuderebbe così, ma non sapremo mai la verità: possiamo solo fantasticare e immaginare che cosa sarebbe potuto essere Overwatch anche se, in fondo, ci va benissimo anche così.