Nintendo rappresenta un universo a parte rispetto alla concorrenza, quando si parla di sviluppo interno e gestione dei franchise nel proprio portfolio. Sono cambiati i tempi, ma l'unico produttore di hardware videoludico in grado di vantare tra le proprietà intellettuali delle vere e proprie icone storiche è proprio la casa di Kyoto, da quando Sega si è data esclusivamente al publishing a vari livelli. Certo ci sono titoli famosi, brand di richiamo universale anche per Sony e Microsoft, ma Mario è pur sempre Mario, chi altri può vantarsi di avere dalla propria un personaggio dal valore simbolico per l'intera industria videoludica?
Tuttavia, negli archivi di Nintendo si trova una grande quantità di titoli, serie e proprietà intellettuali accumulate negli oltre quarant'anni di attività in questo settore (parlando ovviamente solo dei videogiochi): alcuni di questi sono stati sfruttati a dovere, con capitoli successivi che ne hanno prolungato l'esistenza attraverso le generazioni di piattaforme, ma altri hanno avuto un destino diverso, con capitoli molto dilazionati nel tempo o rimanendo anche fermi alle prime apparizioni sul mercato. In effetti, non si può dire che Nintendo tenda a sovraesporre i propri brand, nonostante questi rappresentino normalmente la vera forza delle sue console. Lo stesso Mario, sempre molto presente sul mercato a ogni livello, viene comunque utilizzato con grande criterio, al massimo come personaggio di richiamo per veicolare altri concept ludici con una caratterizzazione che sia ben nota, perché la sua serie principale alla fine non conta che uno, due o tre capitoli per ogni generazione, cosa che incrementa l'effetto epocale con cui vengono vissuti al lancio. Accanto ai brand storici, Nintendo lancia sporadicamente nuove proprietà intellettuali, spesso legate a caratteristiche specifiche delle varie console, in modo da sfruttare al meglio l'hardware e caratterizzarlo con qualche esperienza specifica, cosa che ha fatto ingrossare negli anni il portfolio, ma al di là delle specifiche congiunture tra giochi e caratteristiche hardware ci sono anche diversi titoli che non hanno ricevuto seguiti o che non compaiono da molto tempo su console domestiche. Pensiamo proprio a questi e proviamo a fare una rassegna dei giochi Nintendo che ci piacerebbe veder tornare in qualche forma su Switch.
Oltre ai soliti titoli, ci sono serie Nintendo che non si vedono da molto e rivorremmo su Switch
Le perle dell'epoca Gamecube
La console "classica" più recente nella storia Nintendo, se si vuole tracciare una sorta di demarcazione tra l'epoca pre e post-Wii, è lo sfortunato Gamecube, partito bene, supportato da ottime idee e produzioni ma, a causa soprattutto di una concorrenza decisamente aggressiva, finito piuttosto male. Nel breve volgere di un lustro, che ha rappresentato la sua esistenza effettiva, ha comunque saputo regalare delle perle di notevole importanza, tra cui selezioniamo tre esempi.
Tutti e tre peraltro legati dal fatto di essere stati apparentemente dimenticati da Nintendo, come a voler cancellare l'esperienza Gamecube e ripartire dai nuovi approcci visti in seguito, sebbene almeno in due casi si tratti di titoli sicuramente tenuti ben presente all'interno della compagnia. Partiamo con Metroid Prime, forse il vero capolavoro della console in questione: praticamente dal nulla, i misteriosi Retro Studios se ne emersero con un titolo che rappresentava non solo un adattamento praticamente perfetto della formula Metroid al 3D, ma anche un modo di intendere il gioco in soggettiva inedito, con meccaniche da action adventure e addirittura momenti platform perfettamente inseriti nel nuovo contesto. Di un possibile nuovo Metroid, che potrebbe essere l'altrettanto chiacchierato "nuovo progetto di Retro Studios" si vocifera ormai da talmente tanto tempo da essere diventato una sorta di meme, eppure prima o poi dovrà tornare questa serie. Abbiamo parlato di Prime, ma non è detto che possa tornare anche nella sua forma originaria: l'ibridazione tra portatile e home console potrebbe far tornare in auge lo stile classico, che in Metroid Fusion trovò forse la massima espressione, e la cosa potrebbe farci altrettanto felici.
Altro titolo chiacchierato ma al momento non ancora emerso in maniera ufficiale è Luigi's Mansion: secondo alcune voci di corridoio si sarebbe dovuto presentare al lancio, così come fece il capostipite all'epoca del Gamecube, ma la cosa non si è concretizzata e non ci sono indizi su un suo arrivo per Switch. Considerando che il secondo capitolo è uscito su Nintendo 3DS c'è la possibilità che la serie sia stata definitivamente spostata in ambito portatile, ma viste le recenti aperture sull'eventualità che Switch possa essere a tutti gli effetti anche un "semplice" portatile, questo potrebbe non essere un problema. In ogni caso, un altro Luigi's Mansion ci vorrebbe a questo punto, oltretutto dopo aver visto l'ottimo trattamento effettuato sul brand da Next Level, a cui potrebbe essere affidato un terzo capitolo, semplicemente mantenendo inalterata l'ottima struttura del secondo ma con contenuti completamente nuovi. Chiudiamo questa prima parte con un altro titolo di cui si sono perse definitivamente le tracce, dopo la brutta chiusura del team responsabile del progetto originale, i Silicon Knights. Parliamo di Eternal Darkness, un gioco non proprio esente da problemi e forse poco nintendaro nelle sue soluzioni narrative e di gameplay un po' pretenziose, ma proprio per questo rappresenta una risorsa preziosa, essendo un gioco sicuramente fuori dagli schemi standard di Nintendo, senza considerare che un survival horror ad ambientazione lovecraftiana ha sempre il suo bel fascino in qualsiasi generazione.
Radici portatili
Il fatto che Switch sia un ibrido potrebbe porre la console in un'ideale punto di connessione tra le due lunghissime tradizioni Nintendo in ambito domestico e portatile, nonostante la posizione ufficiale della compagnia sia quella di considerarla semplicemente una "console domestica da portare in giro". Questo ci fa guardare con rinnovato interesse al catalogo di titoli che sono diventati grandi soprattutto sulle console portatili, e anche in questo caso le possibilità sono tante da rendere necessaria una selezione netta. Il primo nome che viene in mente è quello di Advance Wars, ovvero l'evoluzione portatile di Famicom Wars, noto in occidente anche come Nintendo Wars.
Si tratta di uno strategico a turni ad ambientazione bellica, dotato di una caratterizzazione molto stilizzata e cartoonesca ma strutturato secondo una rigorosa impostazione strategica che rende necessaria l'attenda pianificazione di ogni singola mossa, un gioco veramente impegnativo ma anche irresistibile, come sa chi ha provato i vari capitoli. La dimensione portatile e la presenza del touch screen potrebbero determinare l'ambiente perfetto per un ritorno della serie su Switch, come ha dimostrato peraltro l'interessante progetto Wargroove presentato tra i numerosi titoli indie in arrivo sulla console. L'altro titolo che ci accingiamo a citare non è necessariamente legato alle console portatili, ma visto che l'ultimo capitolo si è presentato solo in questa forma ce lo fa inserire in questa sorta di categoria dei ricordi Nintendo. Parliamo di Mother, la particolare serie di RPG ideata da Shigesato Itoi e iniziata nel 1989 su Famicom, di cui in occidente è arrivato ufficialmente il secondo capitolo su SNES, intitolato Earthbound, e una riedizione del primo chiamata Earthbound Beginnings, mentre il terzo è rimasto inedito. Ci sono già voci di corridoio che sostengono di un possibile arrivo di Mother 3 in occidente, uscito originariamente su Game Boy Advance, con una possibile uscita sulla Virtual Console di Switch, ma il servizio stesso al momento non è disponibile sulla nuova console e tutte le informazioni al riguardo sono rimandate a data da precisare. Ancora una volta, la fruizione mista di Switch potrebbe favorire una serie del genere, magari portando alla pubblicazione in occidente dell'intera trilogia per la prima volta nella storia, oppure addirittura di un nuovo capitolo o di qualche progetto in stile remake, sebbene l'idea sia di attuazione difficilissima considerando che lo stesso Itoi abbia definito "completamente impossibile" un Mother 4. Anche Wario Land, ultimo titolo di questo terzetto, non ha una connotazione necessariamente portatile, ma certo la serie è nata su Game Boy e proseguita su Game Boy Advance, dunque ci sentiamo di inserirla in questo contesto. Non è un titolo completamente disperso nelle memorie di Nintendo, visto che l'ultima uscita risale "solo" al 2008 su Wii, ma certamente meriterebbe un ritorno sulle scene al più presto. Vista la presenza dei sensori a rilevazione di movimento nei Joy-Con, sarebbe possibile anche una continuazione ideale con l'ultimo Wario Land: Shake It! ma in ogni caso ci auguriamo di veder tornare Wario alla sua dimensione platform su Switch in qualche forma.
Dal passato più o meno remoto
StarTropics è forse una delle serie più strane di Nintendo, non solo per la sua bizzarra ambientazione fantascientifica, ma anche per la gestione di cui è stata oggetto da parte della compagnia. Nessuno dei due capitoli usciti su NES è infatti stato distribuito in Giappone, nonostante lo sviluppo sia stato guidato da Genyo Takeda, e la sua storia si è praticamente fermata con il secondo capitolo sulla console a 8-bit, peraltro come ultimo gioco esclusivo in assoluto su NES.
Chi ha avuto la fortuna di acquistare un NES Mini si sarà accorto di che perla sia: un'avventura sullo stile di Zelda, ma dotata di una caratterizzazione completamente diversa e molto particolare, che racconta una folle storia di scienziati, animali parlanti e alieni in un contesto tropicale. Una specie di Doctor Who che incontra Zelda, insomma, un gioco che rivogliamo assolutamente su Switch, peraltro dotato di un dungeon design impressionante e che potrebbe godere di maggiore respiro e ampiezza come nuovo progetto su una console attuale. Tra i grandi classici, F-Zero è un altro dei dispersi, nonostante si tratti di una delle serie più note di Nintendo. L'ultimo capitolo uscito su console è ancora il GX arrivato nel 2003 su GameCube, all'epoca frutto di un'ottima collaborazione con Sega che in termini di racing ha sempre avuto parecchio da dire. Sono passati ben 14 anni e di F-Zero non si sono più viste tracce, al di là della presenza di alcuni personaggi nel cast di Super Smash Bros: il ritorno della serie sarebbe auspicabile anche per andare a riempire lo slot dei racing arcade che su piattaforme Nintendo non è propriamente sovraffollato, fatta eccezione ovviamente per Mario Kart. Nonostante il Resort uscito piuttosto di recente, Pilotwings su console domestiche è fermo all'edizione per Nintendo 64, ovvero il secondo capitolo in assoluto, per questo ci sentiamo di inserirlo in questa selezione. Come dimostrò anche Pilotwings 64, questo è un titolo che può giovare particolarmente dell'evoluzione tecnologica, con una riproduzione più dettagliata degli scenari, una gestione più avanzata del modello di volo e una maggiore quantità di velivoli e situazioni di cui disporre, dunque un'attualizzazione su Switch potrebbe risultare molto interessante. Il concept è sempre stato originale, anche se la sua limitatezza a lungo termine tende a emergere, tuttavia potrebbe rappresentare un progetto ideale da portare avanti su produzione limitata, magari in digitale. Infine, come ultimo titolo citiamo Kid Icarus, anche lui tornato piuttosto di recente su Nintendo 3DS ma assente su home console da appena 30 anni, ovvero dal primo capitolo su NES. La struttura originale era figlia dell'epoca e dei compromessi tecnologici imposti dagli 8-bit, tuttavia la particolare ambientazione, che richiama la mitologia greca con influssi chiaramente nipponici, oltre al misto di azione, avventura e platform con level design eclettico rappresentano ancora un'ottima base di partenza per costruire qualcosa di nuovo.