Se ci seguite con gioia e passione, sapete che abbiamo già parlato della retrocompatibilità di Xbox One un anno fa, tirando un primo bilancio con una serie piuttosto severa di osservazioni, ma anche grosse speranze sul futuro di questa interessante caratteristica della console Microsoft. Per chi non conoscesse la questione facciamo un rapida sintesi: annunciata trionfalmente all'E3 2015 (ma resa effettiva solo a partire da novembre dello stesso anno), la possibilità di giocare senza spese aggiuntive i vecchi titoli Xbox 360 ha provocato subito un grande entusiasmo, rinforzato dalla volontà della casa di Redmond di portare i titoli più popolari e apprezzati dagli utenti. Tuttavia è improprio parlare di retrocompatibilità totale, in quanto è possibile solo far girare una specifica lista di titoli, che non ha però mai smesso di ampliarsi dall'annuncio, arrivando alla ragguardevole traguardo di 378 giochi compatibili. Ha destato clamore anche la tecnologia utilizzata da Microsoft per elaborare l'emulatore adibito alla riproduzione dei titoli Xbox 360 su Xbox One; il lavoro dei tecnici è stato definito "miracoloso" per la naturale difficoltà di gestire due hardware non eccessivamente distanti, ma comunque diversi. Sony si è trovata in una situazione molto più sfavorevole con PlayStation 4, dove l'eventualità di riprodurre titoli della precedente generazione si fa sempre più remota a causa di difficoltà tecniche apparentemente insormontabili, una complicazione che ha spinto la casa giapponese a investire su tecnologia cloud Gaikai per offrire i titoli PlayStation 3. Xbox One riconosce invece il disco originale del gioco una volta inserito, procedendo, se compatibile, al download di un'immagine del titolo appositamente compilata per la console. In questo modo il supporto ottico rappresenta un semplice check di genuinità, mentre emulatore e titolo vengono scaricati in un unico pacchetto. Cogliamo l'occasione per effettuare un nuovo bilancio di questi (quasi) primi due anni di retrocompatibilità, con un occhio attento al prossimo E3 sempre più vicino.
La lista dei titoli Xbox 360 compatibili con Xbox One è sempre più lunga
Fanteria Live Arcade, avanti tutta!
Come abbiamo visto, lo scenario della politica di distribuzione dei titoli retrocompatibili deve seguire un preciso iter in base alla tipologia di gioco proposto. Xbox 360 si è imposta non solo per le produzioni tripla A, ma anche per il vasto catalogo di titoli Live Arcade, una sorta di programma indie ante litteram, se vogliamo definirlo così, anche se le prerogative erano leggermente diverse. A ogni modo, è sostanzialmente paragonabile al mercato odierno indipendente nella sua volontà di proporre un'offerta giochi alternativa a prezzo ridotto, tra conversioni di vecchi coin-op, produzioni originali e sperimentazioni varie.
Sono proprio i Live Arcade ad arrivare con una certa regolarità nel catalogo dei titoli retrocompatibili, segno che Microsoft è libera di gestire completamente i diritti per la distribuzione. Per i giochi di maggiore rilievo, quelli sostanzialmente in grado di catturare l'interesse dei giocatori, la questione si fa più complessa, essendo necessaria l'approvazione, per quanto concerne le terze parti, dei vari publisher. Oltretutto questa approvazione deve trovare una logica nelle politiche relative alla produzione di remaster, sarebbe infatti abbastanza controproducente per una casa offrire la possibilità di far giocare un titolo per Xbox One avendone in programma una nuova pubblicazione. Un meccanismo evidentemente non semplice e che ha dilatato sensibilmente i tempi di rilascio, oltre a influenzare con grande probabilità i titoli idonei al passaggio nel catalogo dei retrocompatibili. Uno dei casi più eclatanti è stato quello di Skate 3, titolo Electronic Arts molto apprezzato dagli appassionati, arrivato con notevole ritardo rispetto a quanto preventivato. Evidentemente anche un caso così favorevole, considerando i forti e proficui accordi tra Microsoft e la casa canadese, non è stato sufficiente ad accelerare la metabolizzazione della massa di diritti, musiche licenziate e marchi vari che caratterizzavano il titolo.
Forse consapevole di questi rischi, Microsoft ha smesso di fornire date precise o seguire uscite cadenzate, ma la situazione sembra migliorare gradualmente e comunque non sembra compromettere i piani del programma. Che si possa criticare o meno, a oggi i titoli Xbox 360 più richiesti fanno parte del catalogo, e fra questi citiamo Red Dead Redemption, il popolarissimo Call of Duty: Black Ops II e BioShock Infinite. Lo storico Microsoft poteva legittimare qualche timore sulla salute nella lunga distanza di questo progetto, Xbox 360 presentava una compatibilità con un catalogo specifico di titoli della precedente generazione, ma il supporto è stato poi interrotto, arrivando a coprire la metà circa dei giochi usciti originariamente sulla prima Xbox. Nel caso di Xbox One però il supporto sembra fortunatamente diverso e molto più focalizzato. La strada per arrivare ai 1200 giochi di Xbox 360 è ancora lunga, e probabilmente qualcuno non lo vedremo mai, ma l'impegno di Xbox Team è concreto, e l'impressione che abbiamo oggi è che la retrocompatibilità non rappresenti un'arma di marketing, ammesso lo sia mai stata, ma una realtà consolidata e in espansione di un ecosistema ben definito.
Superare i limiti
Un altro aspetto che abbiamo molto apprezzato è l'impegno di Microsoft nel superare alcuni limiti tecnici del supporto DVD, che ha caratterizzato l'intero ciclo vitale di Xbox 360, non indifferenti; parliamo dei giochi distribuiti su più dischi, esempi che includono produzioni come Final Fantasy XIII, Lost Odyssey, Dead Space 2 e Dead Space 3, Blue Dragon, The Witcher 2, RAGE e molti altri. Grazie al lavoro del team Xbox, la retrocompatiblità One include il supporto multidisco e coinvolge larga parte dei titoli che abbiamo citato.
Non solo, i giochi in esame sono adesso disponibili anche per l'acquisto in edizione digitale, caratteristica probabilmente agevolata dal fatto che tutte le immagini dei titoli sono effettivamente conservate nei server Microsoft ed è l'autorizzazione del publisher l'unico filtro che separa il loro arrivo sulla nostra console. È interessante notare come questa caratteristica si sia integrata in modo sinergico nelle politiche terze parti, come la stessa Electronic Arts, che sfrutta la retrocompatibilità per arricchire il catalogo dei giochi gratuiti per Xbox One del suo servizio di abbonamento EA Access. In altri casi, titoli Xbox 360 dei vari publisher vengono forniti come bonus per i pre-order delle nuove produzioni, come è accaduto per Bethesda, che ha regalato Fallout 3 in versione digitale a tutti gli acquirenti di Fallout 4. Le possibilità sono quindi molte per portare vantaggi da entrambe le parti. Riteniamo idoneo anche spendere qualche parola sui benefici quasi sempre presenti nelle versioni emulate su Xbox One, derivati non solo dalla maggiore potenza hardware, ma da un emulatore ormai in stato di grazia dopo mesi di scrupolosa rifinitura. I risultati sono molto più che interessanti, giusto per fare un esempio, titoli come Assassin's Creed Rogue sfruttano il frame rate sbloccato per ottenere un lieve e gradito guadagno in termini di fluidità rispetto alla versione originale. Produzioni come The Elder Scrolls IV: Oblivion e Dead Space 3 presentano, sempre in versione retrocompatibile, un evidente guadagno nella velocità dei caricamenti, rendendo l'esperienza molto più piacevole. Lo spettro dei vantaggi per il possessore di Xbox One è quindi discretamente ampio: oltre alla possibilità di recuperare vecchi titoli, o scoprire qualche gemma perduta, di fatto i giocatori hanno la possibilità di vivere la migliore versione console dei giochi. L'ultimo tassello di questo mosaico è ancora più esaltante, poiché coinvolge Xbox Scorpio, la nuova console Microsoft che verrà lanciata a fine anno e risulterà perfettamente compatibile sia col catalogo Xbox One che Xbox 360, aggiungendo ulteriori vantaggi conferiti dalla sua ragguardevole potenza. I dettagli sono tutti da scoprire, ma la possibilità di attingere da uno storico così ricco pone la futura console nella posizione più vantaggiosa dell'ecosistema Xbox stabilito da Microsoft.
La strada verso l'E3
Anche se le tempistiche per i titoli tripla A si fanno leggermente lunghe, siamo globalmente soddisfatti dall'impressionante lavoro effettuato da Microsoft dall'annuncio della retrocompatibilità su Xbox One, dimostrando di credere davvero in questa caratteristica come segno distintivo non solo della console, ma l'intero ecosistema che si arricchirà ulteriormente a fine anno con Xbox Scorpio. Il quadro per il futuro è molto positivo e promettente, col naturale auspicio di vedere sempre più titoli di rilievo arrivare sulla console. I guadagni in termini di prestazioni giustificano in pieno l'entusiasmo per questa feature, offrendo ai giocatori grandi occasioni di rivivere o scoprire glorie della precedente generazione. Ma l'attenzione è grande anche nei confronti della conferenza Microsoft all'E3 2017, dove potremmo assistere a ulteriori sorprese. Parliamo nella fattispecie del supporto ai titoli della prima Xbox, fortemente richiesto dall'utenza e sicuramente non ignorato da Phil Spencer e il suo team. Attualmente non abbiamo certezze sul suo arrivo, ma sicuramente il momento per renderlo una realtà è ottimale, in questo caso assisteremmo alla compatibilità di tutta la libreria generazionale Xbox relazionata all'ecosistema stabilito da Microsoft.